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Scisma d'Occidente



Nel 1378 papa Gregorio XI riportò a Roma la sede pontificia che si trovava ad Avignone dsal 1309.
Il pontefce mor' l 27 marzo 1378 e subito, fra i Romani, nacque il timore che venisse eletto un papa francese che volesse riportare la sede in Francia. Si verificarono disordini ed il conclave fu assediato dalla popolazione minacciosa che esgeva la scelta di un cardinale romano o almeno italiano.
Benché la maggioranza del conclave fosse costituita da cardinali francesi, le minacce furono efficaci e l'8 aprime 1378 venne eletto il napoletano Bartolomeo Prignano arcivescovo di Bari che prese il nome di Urbano VI.
Il nuovo papa cominciò a governare con molta energia varando immediatamente riforme contro la corruzione del clero e nominando numerosi nuovi cardinali italiani per togliere la maggioranza ai Francesi.
I cardinali francesi reagirono dichiarando che l'elezione di Urbano VI non era valida perché era stata votata sotto le minacce dei rivoltosi, quindi indissero un nuovo conclave che elesse Roberto da Ginevra che fu incoronato nel duomo di Fondi il 20 settembre 1378 come Clemente VII.
Costui, deforme e zoppo, aveva comandato l'anno precedente la repressione della rivolta di Cesena facendo trucidare cinquemila persone.
L'elezione di Clemente fu ratificata dai regnanti di Francia, Napoli, Spagna e Scozia mentre gli altri stati riconobbero quella di Urbano VI. Si aprì così la crisi della Chiesa generalemtne definita "Grande scisma d'Occidente".
I cardinali francesi sostenitori di Clemente assoldarono un esercto di mercenari al quale si unirono gli uomini delle famiglie Caetani e Orsini (che sostenevano l'antipapa) e le truppe bretoni che Gregorio XI aveva posto a presidiare Castel Sant'Angelo.
Dal canto suo Urbano VI poteva sontare sui mercenari italiani comandati da Alberico da Barbiano.
I due eserciti si contrarono nella valle sottostante il castello di Marino e dopo ore di combattimento li italiani vinsero la battaglia.
Clemente VII fuggì a Gaeta poi a Napoli presso la regina Giovanna, ma qui il popolo minacciava di insorgere contro di lui, quindi decise di raggiungere la costa francese via mare e di qui il palazzo di Avignone.
Da allora Urbano VI regnò a Roma, Clemente VII ad Avignone, si parlò per tanto di "obbedienza romana" e di "obbedienza avignonese".


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