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Istria



L'Istria è una penisola nel Mare Adriatico settentrionale situata fra il Golfo di Venezia, le Alpi Dinariche e il Golfo di Quarnaro.
Ha una superficie di circa 3600 kmq di cui la maggior parte appartiene alla Croazia, la minore alla Slovenia ed una piccola area comprendente i comuni di Muggia e di San Dorligo della Valle rientra nel territorio italiano.

Storia
In epoca preromana la penisola era abitata dagli Istri, una tribù di stirpe illirica.
Dediti alla pirateria, gli Istri furono sottomessi dai Romani nel secondo secolo a.C. Dai tempi di Augusto l'Istria fu sede di forti distaccamenti militari destinati a difendere i confini.
Dopo aver subito le invasioni barbariche, nel 538 passò ai Bizantini.
I Longobardi saccheggiarono ed occuparono temporaneamente la penisola sotto i re Autari e Agilulfo.
Sul finire dell'ottavo secolo fu conquistata dai Franchi che la costituirono in Marca sotto Arnolfo di Carinzia (887-899).
Nel decimo e undicesimo secolo gruppi di Italiani si stabilirono in Istria portati dalle attività marittime e commerciali di Venezia. Crescendo questa comunità ed essendo divenuta l'Istria feudo del patriarca di Aquileia nel 1077 si rafforzarono i legami sociale e culturali con gli stati italiani e nel XVI secolo l'Istria passò alla Serenissima che la controllò fino all'avvento di Napoleone nel 1797, ad eccezione di una zona nord-orientale che era stata acquisita dagli Asburgo nel 1335. Fra le popolazioni della parte veneziana e quelle della parte austriaca nacquero spesso controversie e ostilità per questioni di confine mentre il disinteresse dei relativi governi portava a un sensibile regresso dell'intera regione e allo svilupparsi del brigantaggio.
Con il trattato di Campoformio l'Istria passò agli Asburgo d'Austria ma dal 1805 al 1814 fu annessa all'impero napoleonico.
Tornata agli Asburgo, fu organizzata in "Provincia Istriana" nel 1825 e nei decenni successivi, mentre la popolazione cresceva in conseguenza del trasferimento della base della marina imperiale a Pola, l'impero operò un'intensa politica di deitalianizzazione a favore della comunità slava.
Dopo la prima guerra mondiale l'Istria tornò all'Italia e il fascismo usò "metodi persuasivi" per promuovere la sua "politica di italianizzazione".
Il 2 ottobre 1943 l'Istria fu occupata dai Tedeschi che diedero luogo a feroci rastrellamenti contro i partigiani del maresciallo Tito. Solo nel maggio 1945, con la collaborazione della resistenza locale, l'armata di Tito riuscì a liberare la penisola dall'occupazione tedesca.
Nell'immediato dopoguerra l'intolleranza etnica portò a gravissimi episodi di persecuzione ai danni degli Italiani residenti in Istria, episodi che culminarono nel massacro delle Foibe e nell'esodo della popolazione italiana.
Il trattato di Parigi del 1947 assegnò l'Istria alla Jugoslavia con l'eccezione della Zona A del territorio libero di Trieste (Muggia e San Dorligo della Valle).
Dopo la disgregazione della Jugoslavia, come si è detto, l'Istria appartiene in parte alla Croazia e in parte alla Slovenia.


Riferimenti letteratura:
  • Ovidio - Fasti
  • Igino - Fabulae
  • Plinio il Vecchio - Storia Naturale
  • Dione Cassio - Storia romana
  • Procopio di Cesarea - La guerra gotica
  • Paolo Diacono - Storia dei Longobardi
  • Eginardo - Vita di Carlo Magno
  • Ludovico Antonio Muratori - Annali d'Italia dal principio dell'era volgare
  • Giuseppe Cappelletti - Storia della Repubblica di Venezia dal suo principio sino al suo fine



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