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Giovanni il Sanguinario nipote di Vitaliano



Ufficiale dell'esercito di Giustiniano, militò contro i Goti sotto Belisario e Narsete.
Era nipote di Vitaliano che era stato console nel 520.
A Bisanzio sventò insieme al suocero Giustino una cospirazione contro Giustiniano denunciandola al prefetto della guardia palatina Marcello. Giustino e Giovanni furono sospettati di essere coinvolti nel complotto ma la testimonianza di Marcello li scagionò.
Giunse in Italia nel 537 al comando di un grosso contingente di cavalieri traci per portare aiuti a Belisario e raggiunse Roma assediata dai Goti. Durante l'inverno su ordine di Belisario guidò un'azione diversiva nel Piceno, in territorio nemico, per indurre Vitige a togliere l'assedio di Roma e si portò a Rimini minacciando Ravenna.
Vitige fu effettivamente costretto ad abbandonare l'assedio, ma Giovanni tardò nel lasciare Rimini e si trovò a sua volta assediato in quella città, venne poi liberato grazie all'arrivo di Narsete.
Fra il 538 e il 539, con Narsete, combattè per conquistare l'Emilia e rimase in Italia nel 540 quando Belisario fu richiamato in Oriente.
Quando Totila sconfisse l'esercito bizantino nel Mugello, nel 542, Giovanni riparò a Roma e vi rimase per due anni scacciandone i sacerdoti ariani perché potenziali sostenitori dei Goti.
Nel 545 tornò a Costantinopoli per chiedere rinforzi a Giustiniano da parte di Belisario e sposò Giustina, figlia di Germano.
Nel 546 tornò in Italia e riuscì a riprendere la Calabria e la Lucania. Dal 550 fu fra i generali che affiancarono Narsete nell'ultimo periodo della Guerra Gotica, riportando una vittoria navale nel 551 presso Senigallia.


Riferimenti letteratura:
  • Procopio di Cesarea - La guerra gotica
  • Procopio di Cesarea - Storie segrete
  • Ludovico Antonio Muratori - Annali d'Italia dal principio dell'era volgare

  • Matrimoni - Unioni:
  • Giustina

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