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Figli:
  • Cornelia Metella
  • Quinto Cecilio Metello Pio Scipione console 52 a.C.



    Il suo nome era Publio Cornelio Scipione Nasica. Fu adottato da Quinto Metello Pio (console nell'80 a.C.).
    Nel 63 a.C. fu fra quanti denunciarono a Cicerone il tentativo di Catilina.
    Tribuno nel 59 a.C., poi edile, pontefice nel 57 a.C., pretore nel 55 a.C..
    Nel 52 a.C. fu console scelto da suo genero Pompeo che per alcuni mesi era stato console unico e fu impegnato nelle vicende dell'imperium di Cesare in Gallia.
    Scoppiata la guerra fra Cesare e Pompeo, Metello ebbe il comando in Siria, ove raccolse truppe e si attribuì arbitrariamente il titolo di Imperator ammassando denaro con ricatti e saccheggi.
    Rifiutatosi di fare pace separata con Cesare sostenne una campagna contro Domizio Calvino in Tessaglia. Si congiunse a Pompeo a Larissa nel 48 e fu a capo del centro dell'esercito fino alla battaglia di Farsalo.
    Dopo la battaglia si unì al re Giuba in Africa e partecipò alla guerra africana. Trascurando di occupare Ruspina e Leptis favorì Cesare con il quale si scontrò nel 46 a.C. a Uzita, a Tegea e a Tapso.
    Sconfitto cercò di fuggire, non riuscendovi si suicidò.
    Nella XIII Filippica Cicerone lo cita insieme ad altri illustri personaggi rammaricandosi che sia morto e non possa essere suo alleato nella lotta contro Antonio.


    Riferimenti letteratura:
  • Cicerone - Filippiche
  • Velleio Patercolo - Storia romana
  • Plutarco - Demostene e Cicerone
  • Plutarco - Alessandro e Cesare


    Vedi anche:
  • Cronologia dei magistrati romani




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