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Senato Romano



Consiglio supremo dell'antico stato romano, in origine costituito dagli anziani (senes), capi di famiglie nobili.
Istituzione forse precedente alla stessa fondazione di Roma, nella prima fase del periodo monarchico era composta da cento membri eletti fra le famiglie patrizie romane.
Curia Iulia front
La Curia Iulia (Foro Romano),
l'edificio in cui si riuniva il Senato

Sotto Tarquinio Prisco il numero dei senatori fu portato a trecento e fu allargata la possibilità di entrare in senato anche a cittadini di provenienza plebea, ma le funzioni dell'istituzione divennero puramente consultive.
A partire dal IV secolo a.C., durante il periodo repubblicano, il senato fu costituito dagli ex magistrati (consoli, pretori, edili, tribuni della plebe). Nello stesso periodo fu applicata la Lectio Senatus, cioè il controllo dei membri dell'assemblea da parte dei censori, che avevano il compito di escludere i senatori che per qualche motivo si fossero dimostrati indegni, contenendone il numero a trecento.
Il numero dei senatori fu elevato a seicento, poi a novecento sotto Cesare, finchè nel 28 a.C. Augusto non lo ridusse di nuovo a seicento.
A partire da Augusto il senato, che aveva conosciuto il suo periodo di massimo potere tra il III ed il I secolo a.C., assunse funzioni quasi esclusivamente consultive.
Sotto Tiberio fu introdotto il principio della cooptazione: quando un seggio era vagante il nuovo membro veniva scelto dagli altri senatori con l'approvazione dell'imperatore. Nello stesso periodo fu istituito l'ordine dei cavalieri (ordo equitus) che aveva il compito di scegliere quanti entravano a far parte dell'ordine senatorio.
Dal I al III secolo furono ammessi al senato anche i cittadini della provincia, dal III secolo l'imperatore si riservò l'ammissione di nuovi membri nell'ordine senatorio.
Sotto Diocleziano, il senato era ridotto alle funzioni di consiglio comunale romano.
Poche le notizie sul senato nell'alto medioevo, si sa che sopravvisse alle invasioni barbariche e che in alcuni periodi esercitò forte influenza nelle elezioni dei papi e sul governo della città.
Nel secolo XII si pensò ad una renovatio senatus ma l'istituzione entrò ben presto in conflitto con l'autorità pontificia, nel XIII secolo fu istituito un unico senatore di nomina papale che ebbe qualche influenza nel periodo avignonese.
Il senato si estinse completamente nel XV secolo.


Vedi anche Senatoconsulto


Riferimenti letteratura:
  • Livio - Storia di Roma
  • Cicerone - La Repubblica
  • Cicerone - Catilinarie
  • Cicerone - Filippiche
  • Cicerone - Dell'Oratore
  • Ottaviano Augusto - Res Gestae
  • Dionigi di Alicarnasso - Storia di Roma Antica
  • Velleio Patercolo - Storia romana
  • Dione Cassio - Storia romana
  • Diodoro Siculo - Biblioteca storica
  • Giuseppe Flavio - Antichità Giudaiche
  • Polibio di Megalopoli - Storie
  • Aulo Gellio - Notti Attiche
  • Svetonio - Vite dei Cesari
  • Tacito - Annali
  • Plutarco - Demostene e Cicerone
  • Plutarco - Vite di Agide e Cleomene, Tiberio e Caio Gracco
  • Plutarco - Vite di Lisandro e Silla
  • Plutarco - Teseo e Romolo
  • Plutarco - Temistocle e Camillo
  • Storia Augusta
  • Flavio Eutropio - Compendio della Storia di Roma
  • Macrobio - Saturnali
  • Agostino di Ippona - La città di Dio
  • Nicolò Machiavelli - Discorsi sulla prima decade di Tito Livio
  • Theodor Mommsen - Storia di Roma Antica
  • Ludovico Antonio Muratori - Annali d'Italia dal principio dell'era volgare



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