4/vgF0McT6WBi1RPOKg40mK96lk1bJq1dTncfbVzjMYsVgdkLfU3L2ZoQ

Sunelweb
    
Guida rapida
A B C D E F G H I J K L M
N O P Q R S T U V W Y Z  
 

Tribuno Della Plebe



Tribuno era un funzionario dell'antica Roma.
Al di sopra dei tribuni militari e civili era quello della plebe. I tribuni erano eletti fin dal V secolo a.C. annualmente dalle assemblee della plebe con l'incarico di tutelare i beni e la vita dei plebei dagli abusi dei patrizi.
Nel 449 a.C. erano dieci. Nei duecento anni seguenti ottennero diritto di veto sull'operato dei magistrati e la facoltà di proporre leggi.
Nel primo secolo a.C. Lucio Cornelio Silla abolì il tribunato che fu ricostituito alla sua morte.
La carica fu attiva nominalmente fino al V secolo d.C.
Secondo la tradizione più antica (Diodoro XI, 61) i tribuni della plebe erano in origine quattro e divennero dieci nel 457 a.C. (Livio III,30).
L'istituzione del tribunato è legata alle tribù rustiche. Inizialmente i tribuni erano capi e giudici dei pagi che presero via via ad intervenire in difesa dei diritti della plebe ed ebbero importanza sempre maggiore fino ad essere eletti annualmente nelle assemblee tribute. Il diritto di veto dava loro facoltà di sospendere i decreti di un magistrato o di impedire le decisioni del Senato. Potevano multare o punire chiunque si opponesse ai diritti della plebe.
Per dare forza ed inviolabilità ai tribuni, la plebe fece in modo di creare intorno a loro un'idea di sacralità: attraverso i tribuni gli dei proteggevano le plebe che non aveva altre difese nel diritto, la persona dei tribuni era inviolabile e chi si opponeva loro rischiava di essere processato dall'assemblea della plebe come sacrilego.
La carica tribunizia, che Ottaviano ottenne a vita, funse da fulcro legale al potere imperiale. Pur non essendo una magistratura conferiva al principe l'inviolabilità ed il carattere sacro dei tribuni della plebe. Per virtù della potestà tribunizia i delitti contro l'imperatore erano delitti contro la maestà del popolo e gli attentati parricidii. L'imperatore quindi assommava nella propria persona la figura di rappresentante perpetuo e sacro del popolo intero.


Riferimenti letteratura:
  • Diodoro Siculo - Biblioteca storica
  • Livio - Storia di Roma
  • Dionigi di Alicarnasso - Storia di Roma Antica
  • Cicerone - La Repubblica
  • Niccolò Machiavelli - Discorsi sulla prima decade di Tito Livio
  • Theodor Mommsen - Storia di Roma Antica


    Vedi anche:
  • Cronologia dei magistrati romani



    Torna al sommario delle voci riguardanti Roma


  • Indice sezione