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Vittorio Alfieri



Vittorio Alfieri nasce ad Asti il 16 gennaio 1749 da famiglia nobiliare. Studia all'Accademia Reale di Torino fino al 1766 quando entra nell'esercito.
Fino al 1772 viaggia a lungo in Europa ed in Russia, quindi torna a Torino dove è fra i fondatori dell'Accademia dei Sansguignon. Durante questi anni le relazioni sentimentali con alcune signore dell'alta società internazionale fanno parlare di lui negli ambienti mondani.
Nel 1774 comincia a scrivere per il teatro, la sua prima tragedia, Cleopatra, viene rappresentata il 16 giugno 1775.
Nel 1776 viaggia in Toscana dove compie studi linguistici, lavora al Filippo, al Polinice, inizia Antigone, Agamennone, Oreste e Don Garzia.
Ancora in Toscana (il suono del dialetto piemontese non gli pare favorevole alla scrittura) lavora alla Congiura dei Pazzi e alla Virginia. A Firenze nel 1777 conosce Luisa Stolberg-Gedern contessa di Albany.
Nel 1778 cede tutti i suoi possedimenti alla sorella Giulia in cambio di una pensione e si dedica completamente al suo lavoro di scrittore.
Nel 1781 si stabilisce a Roma. E' con lui la contessa d'Albany che ha ottenuto il permesso di lasciare il marito Carlo Edoardo Stuart per rifugiarsi presso il convento romano delle Orsoline. In quegli anni Alfieri entra a far parte dell'Accademia dell'Arcadia, termina l'Abele e nel 1783 pubblica a Siena dieci tragedie, per poi concedersi una pausa inoperosa di otto mesi a Londra.
Deve lasciare Roma quando viene scoperta la sua relazione segreta con la d'Albany alla quale si ricongiunge in Alsazia nel 1784. La delicata situazione costringe la coppia a separarsi nuovamente per un periodo ma nel 1785 i due si ritrovano a Parigi, nel frattempo Alfieri ha completato le sue tragedie Bruto Primo e Bruto Secondo.
A Parigi assistono ai moti della rivoluzione francese. Alfieri simpatizza per i rivoluzionari e scrive l'ode Parigi sbastigliato ma poi, deluso dalla differenza fra idee e realtà, cambia decisamente posizione ed esprime la sua avversione nelle rime del Misogallo.
Nel 1792 Alfieri e la sua compagna lasciano Parigi a causa della situazione sempre più grave e pericolosa e tornano a Firenze dove il poeta svolge i suoi profondi studi sui classici greci imparandone la lingua e traducendone alcune opere.
Gli anni dal 1799 in poi sono amareggiati dalle imprese francesi in Italia che lo costringono a fuggire da Firenze ed a rifiutare la nomina a membro dell'Accademia delle Scienze di Torino.
Muore di malattia l'8 ottobre 1803 e viene sepolto in Santa Croce a Firenze, nel monumento funebre realizzato da Antonio Canova.


OPERE DI VITTORIO ALFIERI:


Tragedie
Filippo - 1781
Polinice - 1781
Rosmunda - 1783
Ottavia - 1783
Agamennone - 1783
Antigone - 1783
Oreste - 1783

Maria Stuarda - 1788
La Congiura dei Pazzi - 1788
Agide - 1789
Bruto Primo - 1789
Bruto Secondo - 1789
Virginia - 1789 (ultima rielaborazione)
Don Garzia - 1789
Mirra - 1789
Sofonisba - 1789
Timoleone - 1789 (ultima rielaborazione)
Cleopatra - rinnegata e pubblicata postuma
Alceste prima - 1798 pubblicata postuma
Alceste seconda - 1798 pubblicata postuma

Tramelogedia
Abele - 1786 - unione fra melodramma e tragedia

Prose politiche
Della tirannide - 1790
Del principe e delle lettere - 1786
Panegirico di Plinio a Traiano - 1787
La virtù sconosciuta - 1789

Odi politiche
L'Etruria vendicata
L'America libera
Parigi sbastigliato

Rime
Misogallo
Rime

Satire
a partire dal 1777

Commedie
L'uno
I pochi
I troppi
L'antidoto
La finestrina
Il divorzio

Autobiografia
Vita scritta da esso


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