Eletto doge di Venezia l'11 settembre 1354 mentre si trovava ad Avignone come ambasciatore presso Innocenzo IV, giunse in città il 5 ottobre.
Il 4 novembre 1354 la flotta veneziana comandata da Niccolò Pisani fu distrutta dalla flotta genovese. Nello stesso anno si verificò un tentativo di colpo di stato che mirava a rendere ereditaria la carica del doge. Marino Falier, coinvolto nella congiura, fu contannato per tradimento e il 17 aprile 1355 fu decapitato. Il cadavere fu posto in un sarcofago anonimo nella chiesa dei Ss. Pietro e Paolo. L'episodio ha ispirato le tragedie di Byron, di Delavigne e di Swinburne nonché un famoso quadro di Delacroix.
Successore di Marino Falier fu Giovanni Gradenigo.

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Vedi anche:

Dogi di Venezia

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