Re di Italia. Torino, 1820 - Roma 1878
Re di Piemonte e Sardegna dal 1849 al 1861 e re d'Italia dal 1861 al 1878. Negli anni 1848 e 1849 prese parte alla guerra contro l'Austria.
Salito al trono di Sardegna per l'abdicazione del padre Carlo Alberto dopo la sconfitta di Novara, mantenne la costituzione nata dai moti liberali e riuscì ad ottenere dagli Austriaci un armistizio onorevole.
Nel 1852 nominò primo ministro il conte di Cavour, con il quale ebbe rapporti molto contrastati finché Cavour non assicurò la vittoria del regime parlamentare su quello costituzionale.
Durante la seconda guerra di indipendenza contro l'Austria fu a capo dell'esercito italiano a Magenta e Solferino.
Contro il parere di Cavour nel 1860 incoraggiò Garibaldi alla conquista della Sicilia e di Napoli, in seguito inviò la propria armata nei territori papali dove sconfisse l'armata pontificia e si riunì a Garibaldi. Nel 1866 con l'aiuto della Prussia ottenne l'annessione di Venezia e nel 1870 quella di Roma.
A Vittorio Emanuele II successe il figlio Umberto I.