Fu eletto papa nel 514, dopo la morte di Simmaco sotto il quale era stato diacono.
Procedette alla riabilitazione dei chierici che avevano appoggiato Lorenzo esigendo da loro una ritrattazione politica.
L'imperatore d'Oriente Anastasio I gli richiese di convocare un concilio per risolvere lo scisma acaciano. Ormisda rifiutò proponendo una formula di condanna delle eresie detta Formula Hormisdae che esigeva la sottomissione degli scismatici senza convocazioni conciliari.
La formula fu accettata e sottoscritta da Giustino, successore di Anastasio I dal 519, e con l'appoggio del nuovo imperatore fu imposta alle chiese d'Oriente.
Ormisda riorganizzò la chiesa spagnola, sconvolta dall'invasione dei Visigoti, nominando due vicari.
Durante il suo pontificato e per suo incarico Dionigi il Piccolo curò una nuova edizione dei Decretali.
Ormisda morì a Roma nel 523, gli successe Giovanni I.
Santo, la sua festa ricorre il 6 agosto.

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Vedi anche:

Cronologia dei Papi ed Antipapi

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