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Riferimenti Genealogici

Genitori:
  • Servilio Vatia Isaurico Publio

  • Famiglia: Gens Servilia
  • Publio Servilio Vatia Isaurico console 48 a.C.



    Figlio di Publio Servilio Vatia Isaurico, console nel 79 a.C., fu pretore nel 54 a.C.
    Dopo aver appoggiato la causa di Marco Porcio Catone Uticense passò nelle file dei sostenitori di Giulio Cesare del quale fu collega nel consolato del 48 a.C.
    Durante questo consolato il pretore Marco Celio Rufo propose leggi in favore dei debitori, forse perché si trovava egli stesso in difficoltà finanziarie.
    Consoli e Senato respinsero le proposte ma l'insistenza di Celio Rufo finì col provocare disordini popolari.
    Il senatoconsulto che seguì alla relazione di Servilio depose Celio Rufo dalla carica di pretore e Servilio intervenne per sedare i disordini e cacciare da Roma il sobillatore che, nonostante il divieto ricevuto, tentava di parlare al popolo dai Rostri.
    Nel 46 a.C. Servilio Isaurico fu nominato governatore d'Asia.
    Dopo la morte di Cesare rifiutò le proposte di alleanza politica da parte di Cicerone e sostenne Ottaviano e Marco Antonio, posizione questa che gli procurò un nuovo consolato, nel 41 a.C. con Lucio Antonio, durante la guerra di Perugia.
    Nel 43 a.C. fidanzò la figlia Servilia con Ottaviano ma il fidanzamento fu presto rotto.

    Servilio Isaurico nelle Filippiche: dalla lettura delle Filippiche si nota che il personaggio, durante le drammatiche riunioni del senato che si svolsero nei giorni della Guerra di Modena, interloquì più volte con Cicerone, in genere entrando in contrasto con lui. Mosse un'obiezione formale contro la proposta del console Pansa di dedicare una statua a Servio Sulpicio deceduto per le fatiche della sua ambasceria presso Antonio, missione che aveva accettato di compiere pur sapendo di essere gravemente malato (IX Filippica).
    Nell'XI Filippica è Cicerone a contrastare Servilio opponendosi a Lucio Cesare che aveva proposto di affidargli il comando.
    Nelle XIV Filippica Publio Servilio Isaurico propose che i senatori deponessore l'abito da guerra a seguito della notizia inviata da Ottaviano di una vittoria su Antonio, ma Cicerone si oppose perché riteneva che la guerra sarebbe terminata solo quando Marco Antonio fosse stato definitivamente debellato.


    Riferimenti letteratura:
  • Cesare - La guerra civile
  • Cicerone - Filippiche
  • Dione Cassio - Storia romana
  • Appiano di Alessandria - Le guerre civili dei Romani


    Vedi anche:
  • Cronologia dei magistrati romani



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