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L'assassinio di Trotsky

Regia: Joseph Losey
Soggetto: Nicholas Mosley
Sceneggiatura: Masolino D'Amico
Interpreti: Giorgio Albertazzi, Richard Burton, Luigi Vannucchi, Valentina Cortese, Alain Delon, Romy Schneider, Carlos Miranda, Duilio Del Prete, Michael Forest
Genere Drammatico, Storico
Produzione; Italia - 1972

Trama

Fonte della trama Wikipedia
Nel 1929, il regime stalinista espelle Lev Trotsky dall'Unione Sovietica. Inizia così il suo esilio, che lo porterà in Messico all'inizio del 1937, accolto dal presidente messicano Lázaro Cárdenas. Trotsky rimane molto attivo nell'opporsi a Stalin, e per questo è nel mirino dell'NKVD, il Commissariato del Popolo per gli Affari Interni. La presenza di Trotsky in Messico divide i militanti e simpatizzanti comunisti fra sostenitori del dissidente e strenui oppositori che vorrebbero, come l'NKVD, eliminarlo.
Un primo attentato alla sua vita ha luogo una notte di fine maggio del 1940: un gruppo armato, con false divise, coordinato dal pittore messicano David Alfaro Siqueiros, fa irruzione nella dimora di Trotsky facendo fuoco ripetutamente: l'attentato tuttavia fallisce poiché la vittima designata e sua moglie Natalia riescono a nascondersi.
Intanto, Ramón Mercader, un sicario ingaggiato ed addestrato dall'NKVD, utilizzando il falso nome di Frank Jackson si infiltra in casa di Trotsky grazie alla sua relazione con Gita Samuels, la segretaria del politico sovietico. Nell'agosto del 1940 Mercader riesce ad avvicinare Trotsky e lo colpisce al capo con una piccozza che aveva nascosto. Trotsky muore in ospedale il giorno dopo, mentre Mercader viene arrestato e cade in uno stato di semipazzia, senza rivelare la sua vera identità.


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