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Pietro Aretino



Arezzo - 1492 - Venezia 1556.

Letterato, poeta e commediografo.
Cacciato da Arezzo per aver scritto un sonetto contro le indulgenze, venne a Roma nel 1516 ed entrò al servizio del banchiere Agostino Chigi, poi di Leone X. Alla morte del papa fu eletto Adriano VI e lo scrittore preferì allontanarsi da Roma. Dopo aver vissuto a Firenze presso il cardinale Giulio de' Medici, a Mantova presso il marchese Federico Gonzaga e a Reggio Emilia presso Giovanni dalla Bande Nere, rientrò a Roma in seguito all'elezione di Clemente VII.
Con i suoi scritti polemici e licenziosi suscitò odi feroci, tanto da essere vittima di un attentato dal quale scampò miracolosamente.
Lasciata nuovamente Roma, tornò da Giovanni dalle Bande Nere ed alla morte di questi (1526) si stabilì a Venezia dove, con abili imprese editoriali intraprese con lo stampatore Marcolini, acquisì grande ricchezza.
I suoi Pronostici riscossero grande successo a livello italiano ed europeo.
Fu in rapporti con molti personaggi del suo tempo: Carlo V, Tiziano, Sansovino, ed altri.
Quando morì era prossimo ad ottenere la carica cardinalizia.


Opere
Epistolario (6 volumi, 1537-1556)
Sei giornate
Le carte parlanti: dialogo nel quale si tratta del giuoco con moralità
Ragionamenti
Dialogo
Orazia (tragedia)
La cortigiana (commedia)
Lo ipocrito (commedia)
La Talanta
Il filosofo (commedia)




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