Il barone Cefalù vuole liberarsi della moglie, gelosa e possessiva, per godersi la sua relazione con una giovane cugina. Il barone cerca di provocare un tradimento della moglie con un vecchio corteggiatore di lei, si spedisce lettere anonime, insomma fa di tutto per far credere la gente in un adulterio della moglie e, quindi, poterla uccidere e beneficiare dell'articolo 587 del codice penale che prevedeva forti attenuanti per i delitti d'onore. Infatti, una volta commesso il delitto, il barone se la cava con pochi mesi di carcere, ma quando viene rimesso in libertà scopre che la cugina ha cominciato ad accettare il corteggiamento di un suo coetaneo. Il film ebbe un clamoroso successo di pubblico (oltre 1.200 milioni di lire di allora incassati) e di critica. Ottenne il premio come miglior commedia del XV festival di Cannes, il Nastro d'argento per il miglior soggetto originale e l'Oscar 1963 per soggetto e sceneggiatura.