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Giulio Cesare

Julius Caesar

Regia: Joseph L. Mankiewicz
Soggetto: William Shakespeare
Sceneggiatura: Joseph L. Mankiewicz
Interpreti: Marlon Brando, Louis Calhern, William Cottrell, Deborah Kerr, Greer Garson, John Hoyt, James Mason, John Gielgud
Genere Storico
Produzione; USA - 1953

Trama

Fonte della trama Wikipedia
Bruto, i cui antenati sono celebri per aver cacciato da Roma Tarquinio il Superbo, è il figlio adottivo di Giulio Cesare. Egli si lascia convincere ad entrare in una cospirazione, ordita da alcuni senatori romani tra cui Cassio, per impedire che Cesare trasformi la Repubblica romana in una monarchia.
Cesare, tornato a Roma dopo la campagna d'Egitto, incontra un indovino che lo avvisa di guardarsi dalle idi di marzo, ma egli ignora l'avvertimento, e verrà assassinato proprio nel giorno predetto. Subito dopo la morte di Cesare un altro personaggio compare come amico di Cesare: si tratta di Marco Antonio che, tramite un celeberrimo discorso, muove l'opinione pubblica contro gli assassini di Cesare.
Ucciso Cesare, Bruto attacca Cassio, accusandolo di regicidio in cambio di denaro; i due in seguito si riconciliano, ma mentre entrambi si preparano alla guerra contro Marco Antonio e Ottaviano, lo spettro di Cesare appare in sogno a Bruto, annunciandogli la sua prossima sconfitta. Infatti la battaglia volge a sfavore dei cospiratori, e pertanto sia Bruto che Cassio decidono di suicidarsi piuttosto che essere fatti prigionieri.
Nel finale Marco Antonio, dinanzi alla salma di Bruto, ne loda l'onestà e lo discolpa perché non uccise per odio, ma per amor di patria, e termina con la bellissima frase: La sua vita fu onesta e così piena delle sue qualità che la natura potrebbe alzarsi e dire all'universo: "Questi era un uomo!"


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