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Libro di Tobia



1. Tobi della tribù di Neftali fu fatto prigioniero ai tempi di Salmanassar re degli Assiri e condotto a Ninive.
Quando era ancora molto giovane, prima della cattura, la sua tribù abbandonò la casa di Davide e prese ad offrire sacrifici al vistello costruito da Geroboamo re di Israele, ma Tobi era rimasto fedele alla Legge e non mancava mai di recare a Gerusalemme le offerte per i sacrifici.
In Assiria si astenne dal mangiare il cibo dei gentili.
Preso in simpatia dal re ebbe incarichi in Media ed accumulò discrete ricchezze, ma morto Salmanassar salì al trono Sennacherib che fu sconfitto dai Giudei e Tobi non potè più tornare in Media.
Dopo la sconfitta Sennacherib uccise molti Giudei che vivevano nel suo regno e Tobi, che era sempre stato pietoso verso la sua gente, cercò di dare sepoltura alle vittime.
Scoperto, fu costretto a fuggire e tutti i suoi beni vennero confiscati.
Dopo quaranta giorni Sennacherib fu ucciso e sotto il successore Assarhaddon Tobi potè tornare a Ninive.

2. Tornato a Ninive riprese a vivere con la moglie Anna e con il figlio Tobia.
Il giorno della festa della Pentecoste mandò il figlio a cercare dei poveri ai quali offrire il pranzo ma il ragazzo tornò raccontando che un Israelita era stato ucciso e che il suo cadavere si trovava ancora nella piazza.
Quella notte Tobi seppellì il cadavere poi si addormentò in giardino, caddero sui suoi occhi gli escrementi degli uccelli e lo resero cieco.
Per quattro anni Tobi visse degli aiuti dei fratelli e del lavoro di sua moglie. Un giorno Anna ebbe in dono un capretto ma Tobia credendo che lo avesse rubato le ordinò di restituirlo. Anna osservò che tutte le sue elemosine non gli avevano recato alcun giovamento.

3. Tobia addolorato pregò il Signore di farlo morire, intanto a Ecbatana viveva una giovane di nome Sara figlia di Raguele che per sette volte era stata promessa in matrimonio ma tutti i suoi mariti erano morti prima di unirsi a lei per opera del demone Asmodeo.
I servi della sua casa la ritenevano colpevole della morte degli sposi e la insultavano, Sara pregava che il Signore la facesse morire.
Il Signore ascoltò quelle preghiere e mandò l'arcangelo Raffaele a guarire gli occhi di Tobi, Sara fu liberata da Asmodeo e sposò Tobia figlio di Tobi.ù

4. Tobi chiamò il figlio e impartì raccomandazioni da seguire dopo la sua morte. Gli disse di prendersi cura della madre, di rispettare le leggi divine, di fare molte elemosine e vivere rettamente.
Lo informò quindi di aver depositato in Media diecimila talendi presso un uomo di nome Gabael.

5. Tobi affidò al figlio un documento che provasse le sue credenziali e gli ordinò di scegliere una guida per il viaggio.
Tobia trovò un uomo disposto ad accompagnarlo che in realtà era Raffaele ma che disse di essere Azaria figlio di Anania, suo parente. Anche Tobi fu lieto di aver trovato come guida per il figlio un membro di una famiglia nota e vicina.
Quando il giovane partì, Anna pianse e si lamentò per la preoccupazione ma il marito riuscì a tranquillizzarla.

6. Al termine della prima giornata di viaggio, Tobia accompagnato dall'angelo e dal suo cane si fermò a riposare presso il fiume Tigri.
Un grosso pesce attaccò Tobia che si rinfrescava nel fiume ma il giovane lo catturò e se ne cibò dopo aver riposto il cuore, il fegato e il fiele per farne in futuro medicamenti come gli suggeriva il suo compagno.
Giunti nei pressi di Ecbatana l'angelo parlò di Sara a Tobia e gli propose di prenderla come sua fidanzata ma Tobia sapeva degli interventi del demone e ne aveva timore. L'angelo lo confortò e gli assicurò che sarebbe bastata bruciare nella camera nuziale il cuore e il fegato del pesce per mettere in fuga il demone.

7. A Ecbatana i genitori di Sara, Raguele e Edna, accolsero i due visitatori e furono commossi quando seppero che il giovane era figlio di Tobi loro parente.
Secondo la Legge Mosaica Raguele concesse la figlia a Tobia che era il suo parente vivente più stretto, quindi fu refatto il contratto matrimoniale e dopo la cena Edna preparò la camera nuziale e via accompagnò Sara facendole coraggio.

8. Prima di unirsi a Sara Tobia bruciò il fegato ed il cuore del pesce. Asmodeo fuggì e fu catturato da Raffaele che lo ridusse in catene.
Durante la notte Raguele mandò una serva a vedere se Tobia era morto, preparandosi a seppellirlo in segreto per evitare che i vicini sapessero del nuovo fallimento, ma la donna trovò gli sposi addormentati.
L'indomani Raguele ed Edna prepararono un banchetto per festeggiare le nozze e la liberazione dal demone.

9. Poichè Tobia aveva giurato al suocero di rimanere almeno quattrordici giorni presso di lui fu Raffaele a recarsi da Gabael per ritirare il deposito ed invitarlo a partecipare ai festeggiamenti.

10. Intanto Tobi e Anna, non vedendo tornare il figlio, erano tormentati dalla preoccupazione. Trascorsi i quattordici giorni Tobia prese congedo e partì per tornare a casa con la sua sposa e con la benedizione dei suoceri che avevano ceduto alla giovane coppia metà dei loro averi.

11. Nei pressi della casa dei genitori Tobia e l'angelo aumentarono l'andatura per arrivare prima di Sara. I due anziani accolsero il figlio con grande commozione e Tobia spalmò il fiele del pesce sugli occhi del padre. Il farmaco cancellò le macchie bianche che lo sterco degli uccelli aveva lasciato e l'uomo ritrovò la vista.
Tobi accolse con gioia la sposa del figlio invitandola nella sua casa con mille benedizioni. Per sette giorni tutti gli Ebrei di Ninive parteciparono alle feste nuziali.

12. Tobi e Tobia decisero di ricompensare Azaria cedendogli metà del denaro e dei beni riportati dal viaggio ma Raffaele si manifestò spiegando loro come Dio aveva voluto premiare la fede di Tobi. Di fronte all'angelo i due furono presi dal terrore ma Raffaele li confortò e raccomandò loro più volte di far conoscere a tutti l'operato del Signore, quindi scomparve dalla loro vista.

13. Tobi compose una lunga preghiera per ringraziare l'Onnipotente.

14. Tobi visse in pace e nel rispetto della Legge fino a centoventi anni. Prima di morire raccomandò al filio di trasferirsi in Media con la famiglia perché sull'Assiria e su Israele gravavano le tragedie previste dai profeti.
Dopo la morte di Anna, Tobia lasciò Ninive e con Sara ed i loro figli andò a vivere presso i suoceri in Ecbatana.
Visse fino a centodiciassette anni stimato e onorato da tutti. Prima di morire sentì parlare della rovina di Ninive e della deportazione dei suoi abitanti.




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