1) Paolo saluta i membri della Chiesa di Efeso, li benedice, gioisce per la loro conversione ed espone loro il piano di Dio per la salvezza.

2) Gli Efesini, come tutti, erano morti per le loro colpe e per i loro peccati ma Dio ha fatto rivivere tutti tramite Gesù Cristo. Tutti rivivranno per la grazia che non viene da loro stessi perché è dono di Dio a coloro che hanno fede. La chiesa viene presentata come un edificio di cui gli Aposoli sono il fondamento e Gesù Cristo la pietra angolare. Pagani e stranieri a Israele, gli Efesini vivevano senza un Dio, ma ora, grazie alla loro fede in Cristo, sono concittadini dei santi e familiari di Dio.

3) Paolo presenta se stesso come ministro della grazia di Dio, i misteri di cui ha parlato nei paragrafi precedenti gli sono stati rivelati per grazia di Dio. Si definisce l'infimo fra tutti i santi e invita i suoi lettori a non preoccuparsi per le sue tribolazioni (scrive da Roma dove è prigioniero in attesa di essere giudicato).
Paolo prega perché gli Efesini vengano rinforzati dallo Spirito Santo e perché il Cristo possa sempre abitare in loco per la fede dei loro cuori.

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