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Giuseppe Flavio



Joseph Ben Matityahu (Giuseppe figlio di Mattia) nacque a Gerusalemme intorno al 38 d.C., apparteneva ad una nobile famiglia sacerdotale e ricevette la tradizionale educazione ebraica ma svolse anche approfonditi studi sulla cultura greca e latina.
Trascorse un periodo di permanenza presso gli Esseni ed uno di vita ascetica nel deserto durato tre anni per vivere una profonda esperienza spirituale che in seguito ricorderà nella sua autobiografia.
Nel 64 d.C. Giuseppe fu a Roma per difendere alcuni sacerdoti che erano stati deferiti al tribunale imperiale del procuratore romano, forse per sospetti di sedizione. La missione di Giuseppe ebbe esito positivo anche grazie all'appoggio di Poppea alla quale era stato presentato da un connazionale residente in Italia, ma al suo ritorno in patria, avvenuto nel 65, si rese conto che la tensione era molto cresciuta e che lo scoppio della rivolta era ormai prossimo.
Durante la prima guerra giudaica si trovò a difendere contro i Romani la fortezza del Monte Tabor. Quanti erano con lui, vistisi perduti, decisero di suicidarsi in massa ma Giuseppe, con un espediente che più tardi descrisse nella Guerra Giudaica, riuscì a salvarsi e si consegnò spontaneamente agli assedianti.
Questi erano comandati da Vespasiano al quale Giuseppe predisse l'impero.
Da allora visse a Roma come schiavo della famiglia Flavia, fu affrancato, ottenne la cittadinanza romana e cambiò il proprio nome in Giuseppe Flavio.
Morì a Roma nel 100 d.C.

Scrisse in greco:
Antichità Giudaiche
Guerra Giudaica
Contro Apione
Autobiografia


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