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Famiglia Tornabuoni
Nel
1393
il nobile Simone Tornaquinci decise di rinunciare al suo stato di "magnate" e di dichiararsi popolano per poter accedere alle cariche pubbliche che leggi del
tredicesimo secolo
precludevano al patriziato. Come la procedura prevedeva, il Tornaquinci cambiò il prioprio cognome dando origine al casato dei Tornabuoni.
I Tornaquinci vivevano a
Firenze
dal
decimo secolo
e nel
dodicesimo
avevano fatto parte con altre famiglie dello schieramento antimperiale contro
Federico Barbarossa
. Quando un decreto del
1361
aveva concesso la possibilità per i patrizi che lo desideravano di cambiare condizione sociale, i Tornaquinci ne avevano ripetutamente approfittato, infatti quella dei Tornabuoni fu l'ultima delle cinque famiglie formatesi in questo modo dal ceppo originario.
I figli di Simone Tornaquinci intrapresero fortunate iniziative commerciali e la famiglia strinse legami di parentela con le più importanti casate fiorentine fra cui i Pitti e i
Medici
. Questi ultimi in particolare, grazie a varie unioni matrimoniali (la più nota ma non la sola fu quella di
Piero il Gottoso
con
Lucrezia Tornabuoni
) trainarono i Tornabuoni nell'elite dirigente della città .
Il sodalizio con i
Medici
fu duraturo e stabile anche nei momenti difficili. Giovanni Tornabuoni, fratello di
Lucrezia
, dopo aver svolto diverse missioni diplomatiche si trasferì a
Roma
dove assunse la conduzione del Banco Medici e divenne tesoriere del papa
Sisto IV
. Fu mediatore per la pace quando alla
congiura dei Pazzi
seguì la guerra tra
Roma
e
Firenze
.
Quando Piero il Fatuo, figlio di
Lorenzo il Magnifico
, fu cacciato da
Firenze
, i Tornabuoni rimasero ancora fedeli ai
Medici
pur riuscendo ad evitare di essere a loro volta esiliati. Lorenzo Tornabuoni, figlio di Giovanni, fu bandito nel
1497
per aver partecipato a un tentativo di colpo di stato per ripristinare il potere mediceo.
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