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Stanze di Raffaello
Quando fu eletto papa,
Giulio II
non volle occupare l'appartamento in
Vaticano
che era stato di
Alessandro VI
, scelse quindi un'area del secondo piano del Palazzo Apostolico per farne la propria residenza e nel
1508
affidò a
Bramante
la direzione delle decorazioni.
Bramante
assegnò incarichi a diversi artisti già affermati tra cui il
Perugino
e Lorenzo Lotto, quindi suggerì al papa di valutare il lavoro del giovane
Raffaello da Urbino
, allora venticinquenne. L'impressione che le capacità dell'Urbinate fecero su
Giulio II
fu tale che il papa congedò gli altri artisti per affidare al solo
Raffaello
la decorazione del suo appartamento.
Con un nutrito gruppo di aiutanti,
Raffaello
iniziò il lavoro negli ultimi mesi del
1508
e gli affreschi erano ancora in corso quando morì nel
1520
ma negli ultimi tempi, preso da progetti che lo impegnavano come architetto, si era occupato soprattutto dei disegni lasciando ai suoi collaboratori il resto del lavoro.
Gli ambienti che
Giulio II
aveva riservato a se stesso comprendevano le quattro sale di rappresentanza, la sala dei Palafrenieri, la Cappella Niccolina, la Loggia sul cortile di San Damaso e la camera da letto del papa (
cubiculum
).
Le quattro sale che si indicano comunemente come Stanze di
Raffaello
sono (da ovest a est):
-
Stanza dell'incendio di Borgo
- Stanza della Segnatura
- Stanza di Eliodoro
- Sala di Costantino
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