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Dionisio il Vecchio tiranno di Siracusa



432 a.C. - 367 a.C.
Figlio di Ermocrate.
Nel 406 a.C., dopo la distruzione di Agrigento da parte dei Cartaginesi, si fece nominare stratego e dopo essere scampato ad un attentato (forse simulato) ottenne una guardia del corpo. Nel 404 a.C. concluse con Cartagine una pace non favorevole pur di potersi dedicare alla politica interna.
Era gradito al popolo e avversario degli aristocratici dei quali, una volta consolidato il suo potere, confiscò i beni distribuendoli alla popolazione.
Ottenendo la nomina a stratego autocrate, che fu rinnovata ogni anno, divenne di fatto tiranno di Siracusa, e cercò di affermare la supremazia siracusana nell'intera Sicilia e nella Magna Grecia. Coltivava il progetto di unificare sotto il suo governo tutti i Greci di Occidente, ciò lo portò a scontrarsi con gli Etruschi nel Tirreno e a spingersi nell'Adriatico dove nel 387 a.C. i suoi marinai fondarono la colonia di Ankon.
Le ostilità con Cartagine ripresero nel 398 a.C., Dionisio fu sconfitto da Imilcone nel mare di Catania, poi assediato a Siracusa ma la peste costrinse gli assedianti a ritirarsi, ma nel 383 i Cartaginesi lo sconfissero nuovamente imponendogli il fiume Alico come confine.
Con una quarta campagna rioccupò Selinunte e Entella ma fu di nuovo sconfitto nella battaglia del monte Cronio.
Morì nel 367 a.C. e gli successe il figlio Dionisio il Giovane.


Riferimenti letteratura:
  • Diodoro Siculo - Biblioteca storica
  • Pausania - Descrizione della Grecia
  • Giustino - Epitome delle Storie Filippiche Di Pompeo Trogo
  • Montaigne - Saggi


    Vedi anche:
  • Storia greca - Tirannidi



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