Presso i Franchi era il più alto funzionario alla corte reale.
Consigliere del re e suo sostituto nelle mansioni ordinarie di governo in caso di assenza o impedimento, reggeva il potere nel periodo fra la morte di un sovrano e l'investitura del suo successore.
Già nella corte di Clodoveo, agli inizi del sesto secolo, era presente un maggiordomo. Ebbero la carica (aumentandone prestigio e potere) Pipino di Landen ed il suo discendente Pipino di Heristal; con quest'ultimo la carica divenne ereditaria.
Negli anni successivi, mentre la dinastia merovingia decadeva esprimento sovrani inetti, il potere del maggiordomo continuò ad accrescersi con Carlo Martello e con suo figlio Pipino il Breve che nel 754, con l'approvazione di papa Zaccaria, depose Childerico III e si fece nominare re dei Franchi.