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Demostene



384 a.C.-322 a.C.
Il celebre oratore ateniese, uomo politico, difensore della libertà di Atene contro l'espansionismo macedone.
Nel 324 a.C., accusato di essersi appropriato di denaro pubblico sequestrato ad Arpalo, tesoriere di Alessandro Magno, venne esiliato.
Richiamato ad Atene dopo la morte di Alessandro Magno, alla sconfitta ateniese di Crannone (322 a.C.) si uccise per non essere fatto prigioniero dal vincitore Antipatro.
Gellio (Notti Attiche I,5) racconta che fosse effemminato e criticato dai rivali per l'eccessiva cura della persona.
Si conoscono di lui quatto Filippiche (orazioni contro Filippo), tre Olintiache (per la difesa di Olinto contro i Macedoni), nonché l'orazione 'Sulla Corona' composta nel 330 a.C. in difesa di Ctesifonte che veniva accusato da Eschine per aver proposto di onorare Demostene con una corona d'oro.
Dell'oratoria di Demostene si occupò, tra gli altri, Dionisio di Alicarnasso nella 'Lettera prima ad Ammeo', in cui si discute l'influenza dell'oratore sulla 'Retorica' di Aristotele. La lettera di Dionisio è un'importante fonte per la cronologia delle orazioni di Demostene. Dionisio attinge a sua volta da Filocoro.
Ancora Dionisio di Alicarnasso scrisse il saggio 'Sullo stile di Demostene' nel quale le orazioni di Demostene vengono confrontate con gli scritti di importanti autori greci, fra cui Platone.


Riferimenti letteratura:
  • Aulo Gellio - Notti Attiche
  • Plutarco - Demostene e Cicerone




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