Ammiraglio spartano, comandante della flotta di quarantadue navi che nel 411 a.C. sconfisse gli Ateniesi in mare presso Eretria e occupò l'Eubea.
Lo stesso Tucidide che narra la vicenda non esclude che Agesandrida potesse avere un'intesa con gli oligarchici di Atene quando le sue navi furono viste costeggiare Salamina proprio nel giorno in cui doveva svolgersi un'assemblea generale per cercare di pacificare i partiti dopo l'instaurazione del regime dei Quattrocento. E' anche possibile tuttavia, osserva lo storico, che Agesandrida, pur non avendo accordi segreti, si tenesse nelle vicinanze di Atene in attesa del momento più opportuno per un'offensiva.
Gli Ateniesi, a causa delle tensioni interne, non erano preparati a reagire adeguatamente e Agesandrida li sconfisse presso Eretria. Qui intanto gli abitanti avevano defezionato da Atene e trucidarono tutti gli Ateniesi che cercarono scampo sulle loro rive.
La perdita dell'Eubea era per Atene un evento gravissimo. I Quattrocento furono deposti e sostituiti dai Cinquemila.

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Riferimenti letteratura:

Tucidide - La Guerra del Peloponneso

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