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Timositeo



Diodoro Siculo racconta che nel 393 a.C. i Romani offrirono un cratere d'oro al santuario di Apollo a Delfi come ringraziamento (o ex-voto) per la presa di Veio.
Durante il viaggio la nave che portava il prezioso donativo fu intercettata dai pirati di Lipari che la depredarono catturando gli ambasciatori romani. Timositeo, che Diodoro definisce "supremo magistrato dell'isola" (forse un tiranno), per rispetto al dio destinatario del dono impose la restituzione del cratere e fece scortare i Romani fino a Delfi.
Per gratitudine i Romani offrirono a Timositeo grandi onori fra cui il diritto alla pubblica ospitalità a Roma e quando centotrenta anni più tardi conquistarono Lipari ai Cartaginesi, in memoria di Timositeo, gli isolani furono esentati da qualsiasi tributo.


Riferimenti letteratura:
  • Diodoro Siculo - Biblioteca storica




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