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Marco Terenzio Varrone Reatino



Erudito latino, nacque a Rieti nel 116 a.C.
Di agiata famiglia plebea, partecipò alla vita civile e militare schierandosi sempre con la parte conservatrice. Ricoprì varie magistrature e partecipò ad alcune guerre. Si schierò con Pompeo, quindi con Cesare che lo incaricò di istituire e dirigere le biblioteche pubbliche greca e latina.
Nel 43 a.C. fu proscritto da Antonio, salvatosi con l'aiuto di amici, fu graziato da Ottaviano.
Morì nel 27 a.C., novantenne.
Delle sue settantaquattro opere ci sono pervenute solo il De Re Rustica ed il De lingua latina oltre a diversi frammenti.
Notissime nell'antichità le Antiquitates Rerum Humanorum et Divinarum, in quarantotto libri che illustravano le istituzioni, le tradizioni ed i monumenti di Roma.
I settantasei libri Logistorici si occupavano di anedottica morale. Le Discipline delle nove arti liberali (grammatica, dialettica, retorica, geometria, musica, medicina, architettura).
Si occupò anche di critica teatrale, di storia, di biografia.

Compose anche opere di poesia: Saturae Menippae, centocinquanta libri, di cui ci restano circa seicento versi e novanta titoli, si tratta di componimenti di varia argomento alla maniera del filosofo Menippo di Gadara.


ANTIQUITATES RERUM HUMANORUM ET DIVINARUM
La seconda parte dell'opera, Antiquitates rerum divinarum, fu dedicata a Cesare pontefice massimo nel 47 a.C. e trattava delle complesse attriubuzioni delle numerosissime divinità del Pantheon romano. Per noi è completamente perduta salvo i frammenti ai quali contribuisce sostanzialmente la Città di Dio di Agostino.
L'opera è anche fra le fonti di Dionigi di Alicarnasso.

Imagines

De Lingua Latina

De Re Rustica




Riferimenti letteratura:
  • Dionigi di Alicarnasso - Storia di Roma Antica
  • Plutarco - Alessandro e Cesare
  • Agostino di Ippona - La città di Dio




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