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Clearco



Ufficiale spartano, durante la Guerra del Peloponneso, nel 412 a.C., ebbe il comando delle operazioni nell'Ellesponto e nel 410 a.C. partecipò alla battaglia di Cizico.
Assunse quindi il comando del presidio spartano a Bisanzio, teoricamente con il compito di difendere la città da un'eventuale aggressione nemica ma di fatto si comportò in modo tirannico verso la popolazione che alla prima occasione si arrese agli Ateniesi.
Nel 406 a.C. Clearco combattè nella battaglia delle Arginuse e fu indicato dal comandante Callicratida come colui che avrebbe dovuto sostituirlo se fosse caduto in combattimento.
Nel 403 a.C. fu inviato a Bisanzio per risolvere le discordie interne, si comportò di nuovo crudelmente e prese il potere con un esercito di mercenari. Fu sconfitto dallo spartano Pontoida e, ormai colpito da condanna a morte in contumacia, fuggì nella Ionia presso il principe persiano Ciro.
Divenuto amico di Ciro, che stava preparandosi a spodestare il fratello Artaserse, ebbe l'incarico di reclutare un gran numero di mercenari. Con un esercito di oltre diecimila uomini Ciro e Clearco affrontarono i Persiani nella battaglia di Cunassa che fu combattuta nell'estate del 401 a.C. Durante lo scontro Clearco, per proteggere i suoi uomini dal rischio di accerchiamento, non osservò l'ordine di Ciro di attaccare il centro dello schieramento nemico.
La battaglia ebbe esito incerto, Ciro fu ucciso, il campo greco razziato. Il giorno dopo i comandanti greci Clearco, Prosseno, Socrate, Menone e altri furono invitati a trattare con il satrapo Tissaferne e uccisi a tradimento.
Il resto dell'esercito greco fu lasciato partire e dovette affrontare un terribile viaggio di ritorno durante la cattiva stagione.


Riferimenti letteratura:
  • Tucidide - La Guerra del Peloponneso
  • Diodoro Siculo - Biblioteca storica
  • Fozio - Biblioteca (Ctesia di Cnido)




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