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Labirinto



Le pareti della struttura detta labirinto formano una rete di passaggi, spazi e diramazioni che possono portare esclusivamente al centro o anche a percorsi senza uscita. L'idea è quella di rendere complicato a chi vi entra il trovare un'uscita diversa dall'entrata. Lo scopo, nell'antichità, era certamente quello di far perdere l'orientamento ai nemici o a altri intrusi.
Fra i labirinti antichi quello annesso alla tomba del faraone Amanemhet III a Hawara è il più grande e complesso, mentre nel mito il più famoso è quello del palazzo di Minosse a Cnosso nell'isola di Creta. Era stato realizzato da Dedalo come prigione per il Minotauro, essere ibrido nato dal bestiale connubio della regina Pasifae con un toro, che pretendeva annualmente sacrifici umani. L'eroe Teseo vi entrò, uccise il mostro e trovò l'uscita grazie all'aiuto di Arianna figlia di Minosse.
In molte civiltà antiche si trovano disegni labirintici come decorazioni delle ceramiche, come grafiti o come pavimentazioni, decorazioni simili si trovano anche in chiese e cattedrali di epoca medievale.
Dal trecento nacque in Europa l'uso di realizzare labirinti con siepi e varie forme di vegetazione nei giardini delle case nobiliari. Il labirinto da giardino più antico ancora esistente si trova a Hampton Court nei pressi di Londra.


Riferimenti letteratura:
  • Diodoro Siculo - Biblioteca storica




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