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Creta



Situata nel Mar Egeo, è la più grande delle isole greche e la quinta per grandezza del Mediterraneo.
Attualmente costituisce una delle tredici periferie della Grecia ed è divisa in quattro unità periferiche: Candia, Retimo, Lassithi e La Canea.
Ha una superficie di 8.336 kmq ed una popolazione di circa 624.000 abitanti. Il territorio è prevalemtente montuoso.
Il capoluogo è Iraklio, anticamento detta Candia.

Mitologia

Secondo le leggende greche, l'isola di Creta aveva ospitato Zeus neonato che Rea aveva nascosto in una caverna del Monte Ida affidandolo ai Coribanti ed alle ninfe Adrastea e Ida che lo avevano nutrito con il latte della capra Amaltea.
L'isola compare anche nelle vicende degli Argonauti che vi approdano durante il viaggio di ritorno dalla conquista del Vello d'Oro e devono affrontare il mostruoso Talo che viene ucciso da Medea o da Peante.
La settima fatica di Eracle consiste nel catturare il Toro di Creta, che lascerà libero dopo averlo mostrato a Euristeo e sarà quindi abbattuto da Teseo a Maratona.
Ma il più importante ciclo di miti legato a Creta è quello che ha inizio con Europa che dopo essere stata amata da Zeus viene affidata al re di Creta Asterio che la sposa ed adotta i figli nati dalla teogamia: Minosse, Radamanto e Sarpedonte.
Alla morte di Asterio Minosse, aspirando al trono, chiese aiuto a Posidone che gli mandò un grande toro dal mare per dimostrare al popolo la sua intesa con l'aspirante re. Minosse venne incoronato ma non sacrificò il toro al dio del mare il quale, offeso, fece in modo che Pasifae, moglie di Minosse, si innamorasse del toro stesso.
Con l'aiuto dell'artefice Dedalo che costruì il simulacro di una vacca nel quale la donna prese posto, Pasifae si unì al toro e ne nacque il Minotauro, essere ibrido dal corpo umano e dalla testa taurina. Il mostro venne rinchiuso nel Labirinto costruito da Dedalo nel quale era impossibile ritrovare l'uscita.
Androgeo, figlio di Minosse, partecipò ai giochi di Atene e morì gareggiando. Ciò provocò una lunga guerra fra Creta ed Atene che ebbe termine solo quando gli Ateniesi, in base ad un responso oracolare, accettarono di pagare un tributo annuale a Minosse in vite umane da sacrificare al Minotauro.
Anni dopo Teseo, figlio del re di Atene Egeo, volle essere scelto fra le vittime. Arianna figlia di Minosse si innamorò di lui e lo aiutò a trovare l'uscita dal Labirinto dopo aver ucciso il Minotauro, quindi partì con l'eroe alla volta di Atene.
Secondo molti autori Arianna fu abbandonata da Teseo nell'isola di Nasso e qui incontrò Dioniso che la volle con se, nella versione di Apollodoro, invece, la giovane non venne abbandonata ma fu rapita da Dioniso.
Intanto Dedalo fuggiva da Creta con il figlio Icaro usando delle ali che aveva costruito con cera e piume d'uccello. Icaro volò troppo in alto, il sole sciolse la cera ed il giovane cadde in mare. Dedalo riuscì a raggiungere la Sicilia dove fu ospite del re Cocalo. Quando Minosse riuscì a trovare Dedalo le figlie di Cocalo aiutarono l'artefice facendo morire Minosse con un inganno.

View of kreta mare location
Una veduta di Creta
Di Nikolaos.basiliou
(Opera propria) [Public domain],
attraverso Wikimedia Commons

Storia
La Creta Minoica - (Note tratte da Storia Greca di Helmut Berve, Parte prima, Capitolo secondo)
Ricchi reperti archeologici attestano, nell'isola di Creta, una civiltà locale risalente al Neolitico. I Cretesi del neolitico appartenevano alla stirpe mediterranea, così come i membri della civiltà che fiorì nel terzo millennio. Questa civiltà ha lasciato grandi sepolture circolari, edifici e moltissimi manufatti in ceramica.
Verso il 2.200 a.C. l'isola fu interessata da una migrazione proveniente dal Nord con la quale iniziò il primo periodo della grande civiltà cretese, periodo che sarebbe durato fino al diciassettesimo secolo a.C..
In questo periodo furono costruiti a Cnosso, a Festo ed in altre località i grandi palazzi dai quali, probabilmente, ebbe origine il mito del labirinto.
Questi grandi edifici, privi di fortificazioni, venivano costruiti per fungere da residenze dei principi dell'isola ed erano circondati dalle sontuose ville della nobiltà. Dall'analisi dei loro resti si intuisce che questi principi conducevano una vita prevalentemente pacifica e che dovevano essere dotati di grandi ricchezze. Il rinvenimento di oggetti di provenienza straniera testimoniano inoltre i rapporti diplomatici e commerciali con altre civiltà, in particolare con l'Egitto.
Proprio il rapporto con l'Egitto dovette stimolare la creazione di una prima forma di scrittura cretese.
Anche altre isole dell'Egeo, la Siria ed i Babilonesi erano in contatto con Creta ma quale fosse la natura politica di questi rapporti non ci è noto.
Nel diciassettesimo secolo a.C. si verificò un evento di portata epocale (forse un terremoto, forse un'invasione) che segnò la fine del primo periodo della civiltà minoica. I grandi palazzi furono distrutti ma presto ricostruiti ed iniziò un secondo periodo di splendore (circa 1.650 - 1.400 a.C.). In questo periodo si passò dalla scrittura ideografica a quella lineare; grandi progressi furono compiuti anche in campo artistico, come attestano gli affreschi e la pittura vascolare dell'epoca. L'architettura si fa ancora più sfarzosa e tutto testimonia uno stile di vita evoluto e sofisticato.
Nella religione sembra prevalere l'elemento dei Carii: si hanno quindi un forte culto della natura, una nutrita serie di demoni e, fra la divinità raffigurate in forma umana, prevalgono quelle di sesso femminile.
Si ritiene anche che i Cretesi disponessero di una buona flotta ma, anche se svolsero in questo periodo un ruolo predominante sull'Egeo, non sembra che siano mai stati conquistatori o dominatori.
La civiltà cretese crollò intorno al 1.400 a causa di una violenta invasione dei Micenei, i grandi palazzi vennero distrutti, le città occupate e la cultura minoica si spense dopo aver resistito per breve tempo nei centro minori.

I Grandi Palazzi (Note tratte da Origine ed elementi costitutivi della storia greca di Fritz Schachermeyr)
Knossos frise2
Affresco nel palazzo di Cnosso
Di Photo prise par Harrieta171 (Opera propria)
[GFDL, CC-BY-SA-3.0 o CC-BY-SA-2.5-2.0-1.0],
attraverso Wikimedia Commons

Nel secondo millennio a.C. in Mesopotamia, Siria, Asia Minore e Creta si ebbe l'epoca dei grandi palazzi. Questi non erano solo la reggia dei monarchi ma avevano anche una funzione legata al commercio, in un'epoca in cui non esisteva ancora la moneta. Nei palazzi si svolgevano gli scambi e veniva tenuta una sorta di contabilità, esigenza questa che forse fu di impulso allo sviluppo della scrittura. Nello stesso periodo a Creta ebbe forte impulso l'artigianato, come attestano i molti vasi artisticamente decorati che sono stati rinvenuti.
I più antichi palazzi di Creta risalgono al periodo fra il 2000 ed il 1700 a.C. (Minoico I), come il palazzo di Cnosso.
I resti del palazzo di Festo risalgono a tre periodi diversi, forse per ricostruzioni seguite a terremoti.
In generale i palazzi di Creta non erano fortificati e si trovavano all'interno dei centri abitati.
Nel Minoico I il dominio dell'Egeo passò dalle Cicladi a Creta.
Creta sviluppò intensi traffici commerciali con le altre isole, con l'Egitto, con Cipro e con la Siria.
Verso il 1700 a.C. i più antichi palazzi di Creta furono distrutti da una catastrofe: non sappiamo se si trattò di terremoto o di invasione.
Seguì (Medio Minoico) un periodo di ricostruzione e di ripresa ma nel 1600 i palazzi subirono nuovamente terremoti e saccheggi.
L'ultima fioritura della civiltà minoica va dal 1560 al 1470 a.C. (Tardo Minoico).
I palazzi di questo periodo ci sono arrivati in migliori condizioni perché non subirono più lavori e modifiche, é possibile, dallo studio dei resti, comprendere la ricchezza e la complessità della loro architettura.
Le sale ed i corridoi del palazzo di Cnosso erano riccamente affrescate.


La scrittura
La più antica forma di scrittura a Creta era pittografica ma fu gradualmente sostituita, a partire dai tempi dei palazzi più antichi da una scrittura più semplice, detta "Lineare A" che, nel XVI secolo era ormai l'unica utilizzata.
Successive semplificazioni e l'eliminazione di alcuni simboli portarono poi alla "Lineare B". La lingua di Creta non aveva nulla in comune con il greco.


Società e religione (Note tratte da Origine ed elementi costitutivi della storia greca di Fritz Schachermeyr)
La società aveva forti connotati matriarcali, per esempio si attribuiva molta importanza alla discendenza in linea femminile, tuttavia il potere era gestito da principi di sesso maschile.
L'importanza della componente femminile della società si rifletteva anche nella religione, con il culto della Grande Dea.
Al vertice del pantheon cretese, la Grande Dea rappresentava la Terra Madre, dunque la fertilità, ma le si chiedeva protezione anche contro i frequenti e devastanti terremoti.
Anche il culto del Toro Sacro era connesso alla terra ed ai terremoti.
Altri aspetti del culto si riferivano alla vegetazione, ai corpi celesti ed al ciclo delle stagioni.
Come nelle religioni siriana ed anatolica la Dea Madre si univa ogni primavera con un amante mortale che, dopo averla fecondata, moriva ma il neonato cresceva rapidamente e l'anno successivo diventava il nuovo amante della dea.
A questi miti erano riferiti rituali e feste annuali. In particolare le Taurocatapsie erano combattimenti rituali con il toro in cui spesso i partecipanti perdevano la vita, si trattava probabilmente di un rito magico per allontanare i terremoti.
Quando la flotta minoica era all'apice della potenza sembra che Creta riuscisse ad ottenere dai Greci del continente un tributo di giovani che venivano costretti a cimentarsi nelle Taurocatapsie, fatto questo che potrebbe essere all'origine del mito del Minotauro.
Poche informazioni abbiamo sul culto dei morti a Creta. Nelle età più antiche i defunti venivano sepolti in caverne naturali o scavate, poi si prese a costruire tombe circolari o a cupola. Le sepolture aveva anche corredi in oggetti di terracotta, pietra o avorio. Nelle tombe regali sono stati rinvenuti anche ornamenti d'oro e gioielli.
Nel complesso i Cretesi non erano bellicosi e godevano di notevole benessere grazie alla fiorente agricoltura ed al pregiatissimo artigianato. Mancava tuttavia una vocazione al viaggio ed all'avventura, mancanza che impedì, anche nei momenti di maggior potenza marittima un vero espandersi dell'influenza minoica oltre l'Egeo.

Creta in epoca classica (Note tratte da Origine ed elementi costitutivi della storia greca di Fritz Schachermeyr)
Decaduta la civiltà minoica, l'isola subì un'invasione dorica intorno al 1.400 a.C. che importò usi e leggi analoghi a quelli spartani, venne istituito un governo aristocratico formato da dieci kosmi ed affiancato da un consiglio costituito dai kosmi usciti di carica. L'assemblea votava le deliberazioni ma non poteva prendere iniziative. Il potere del kosmos riguardava in particolare il comando militare e l'attività giudiziaria.
I Dori di Creta conservavano l'antico costume delle eterie, libere associazioni di uomini che spesso vivevano insieme e con loro gli adoloscenti, con intensa pratica della pederastia, considerata parte integrante dell'educazione giovanile, mentre alle donne non era riconosciuto alcun ruolo al di fuori delle cure dei figli nella prima infanzia.
Questo stato di cose durò per molti secoli, fino alla fine dell'impero di Alessandro Magno.
L'isolamento geografico e politico dell'isola se da un lato le concesse di mantenere un certo livello di autonomia dall'altro arrecò un considerevole decadimento sociale ed economico tanto che negli ultimi tre secoli a.C. i Cretesi si dedicarono frequentemente alla pirateria e ciò provocò, nel I secolo a.C. l'intervento romano volto a tutelare la sicurezza della navigazione e del commercio.

La dominazione romana
Nel 69 a.C. il console Quinto Cecilio Metello iniziò una campagna contro i pirati cretesi che gli procurò il soprannome di Cretico e che nel giro di due anni portò alla conquista dell'isola.
Alcune città cretesi offrirono la resa a Lucio Ottavio, legato di Pompeo, provocando gravi contrasti fra Ottavio e Metello. Quest'ultimo portò comunque a termine la campagna nel 63 a.C. e celebrò il trionfo nel 62 a.C.
Donata da Antonio a Cleopatra nel 34 a.C. fu riconquistata da Ottaviano nel 31 a.C. a seguito della battaglia di Azio. Le riforme augustee del 27 a.C. istituirono la provincia romana di Creta e Cirene che venne abolita sul finire del IV secolo d.C. dalle riforme territoriali di Diocleziano.
In seguito Creta passò all'impero bizantino sotto il quale rimase fino alla conquista araba dell'826 per tornare a Bisanzio nel 961 grazie a Niceforo Foca.

La dominazione veneziana
A causa della posizione strategica nel tardo Medioevo Creta fu a lungo contesa fra Venezia, Genova e l'Impero Latino d'Oriente. Infine fu acquisita dai Veneziani con un trattato firmato nel 1204 da Bonifacio I del Monferrato re di Tessalonica, ma l'occupazione dell'isola venne ostacolata dalla popolazione greca e dai Genovesi che vi risiedevano svolgendo attività mercantili. Nel 1207 un intervento militare ordinato dal doge Pietro Ziani cacciò i presidi genovesi e portò alla definitiva occupazione di Creta.
Nel 1208 i Veneziani costituirono il Ducato di Candia il cui duca veniva eletto dal Maggior Consiglio a Venezia. Fu dedotta una colonia di veneziani e venne organizzato sull'isola un controllo di tipo feudale, tuttavia i primi centocinquanta anni di dominio veneziano furono caratterizzati da una serie di rivolte contro la Serenissima. Nel 1363 Venezia privò il ducato di Candia di ogni autonomia e insediò suoi provveditori che lo governavano direttamente. Questa situazione si protrasse fino alla conquista ottomana nel 1669.

La dominazione ottomana
Gli Ottomani conquistarono La Canea nel 1645 ma l'assedio della città di Candia, l'odierna Iraklio, durò ben ventitre anni, fino al 1669 quando il comandante veneziano, il futuro doge Francesco Morosini, fu costretto ad arrendersi.
Creta rimase all'impero ottomano fino al 1913 quando a seguito delle guerre balcaniche fu assegnata alla Grecia con il trattato di Londra.


XX Secolo
Nel 1941 Creta fu occupata dalle truppe naziste che sbarcarono improvvisamente costringendo alla ritirata le forze britanniche (battaglia di Creta). Gli antifascisti che riuscirono a sfuggire alla morte e alla cattura si rifugiarono all'interno dell'isola dove diedero vita ad attività di resistenza che durarono fino al termine della seconda guerra mondiale.



Riferimenti letteratura:
  • Esiodo - Teogonia
  • Tucidide - La Guerra del Peloponneso
  • Pseudo-Apollodoro - Biblioteca
  • Apollonio Rodio - Argonautiche
  • Cicerone - Filippiche
  • Diodoro Siculo - Biblioteca storica
  • Dione Cassio - Storia romana
  • Dionigi di Alicarnasso - Storia di Roma Antica
  • Virgilio - Eneide
  • Erodoto - Storie
  • Giustino - Epitome delle Storie Filippiche Di Pompeo Trogo
  • Igino - Fabulae
  • Iliade
  • Inni Omerici
  • Luciano di Samosata - Dialoghi marini, degli dei e delle cortigiane
  • Pausania - Descrizione della Grecia
  • Nonno di Panopoli - Dionisiache
  • Odissea
  • Ovidio - Fasti
  • Ovidio - Metamorfosi
  • Plinio il Vecchio - Storia Naturale
  • Strabone - Geografia
  • Plutarco - Vite di Cimone e Lucullo
  • Plutarco - Licurgo e Numa
  • Plutarco - Teseo e Romolo
  • Svetonio - Vite dei Cesari
  • Ditti Cretese - Storia della guerra troiana
  • Darete Frigio - Storia della rovina di Troia
  • Velleio Patercolo - Storia romana
  • Gaio Giulio Solino - Delle cose meravigliose del mondo
  • Fozio - Biblioteca (Conone)
  • Divina Commedia - Inferno
  • Boccaccio - Decameron




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