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STRABONE
GEOGRAFIA
(Sintesi parziale)
Libro IV - Capitolo 1
1) Alcuni dividono la Gallia in tre parti:
Aquitani
, Belgi e Celti, ma gli
Aquitani
sono più affini agli Iberi che ai Galli e sono un popolo a parte mentre gli altri sono Galli che parlano la stessa lingua con poche differenze e adottano costumi simili.
La Gallia è delimitata a ovest dalla catena dei Pirenei che va dal mare interno all'esterno, il confine orientale è corrispondente al fiume
Reno
, a sudo sono il mare di Massalia e di Narbona e la
Alpi
.
Gli
Aquitani
abitano la zona settentrionale dei Pirenei e del monte Cemmeno (Massiccio dei Cevennes) fino all'Oceano, i Celti abitano lungo il mare di Massalia e Barbona fino alle
Alpi
e i Belgi vivono sulle coste del'Oceano fino alla foce del
Reno
.
Fin qui la descrizione di
Giulio Cesare
mentre Augusto ha diviso la Celtica in quattro assegnando ai Celti la provincia Narbonese, rispettando l'Aquitania di Cesare con qualche aggiunta e dividendo il resto in due parti, la prima da Lugdunum all'alto corso del
Reno
e la seconda corrispondente al territorio dei Belgi.
Il paese è attraversato da molti fiumi che nascono dalle
Alpi
, dal Cemmeno e dai Pirenei. Questi fiumi insieme a vari canali permettono di trasportare merci per tutto il paese navigando per gran parte dei tragitti.
Il Rodano oltre a ricevere molti affluenti ha il vantaggio di attraversare la regione più ricca del paese e di sfociare nel
Mediterraneo
.
Nelle regioni meridionali si coltivano viti e olivi, ovunque si producono cereali e si alleva il bestiame, tutto il paese è densamente popolato.
Volendo descrivere una ad una le quattro parti della ripartizione augustea,
Strabone
inizia dalla Narbonese.
I confini della Gallia Narbonese: i Pirenei a ovest, il Cemmeno, le
Alpi
e una linea che unisce questi monti a nord. A sud il mare dai Pirenei a Massalia, a est le
Alpi
. Il confine con l'
Italia
è rappresentato dal fiume
Varo
, quello con l'Iberia dal santuari di Afrodite Pirenea.
Libro IV - Capitolo 5
Strabone
riteneva che la
Britannia
fosse di forma triangolare con il lato più lungo (circa 800 km.) rivolto verso la Celtica che dal
Reno
ai Pirenei misurava un'analogo lunghezza (i dati non sono esatti, la costa meridionale della
Gran Bretagna
misura 515 km. mentre il tratto di costa europea indicato da
Strabone
supera i 900 km.). br> La
Britannia
poteva essere raggiunta tramite quattro rotte, Cesare utilizzò quella più breve partendo dal paese dei Morini, presso la foce del
Reno
.
Il territorio è prevalentemente pianeggiante e boscoso, la
Britannia
esportava grano, bestiame, oro, argento, ferro, pelli, schiavi e cani da caccia. Gli uomini era molto alti come testimonia lo stesso
Strabone
che ne vide alcuni a
Roma
, ma avevano le gambe storte e i lineamenti rozzi. Avevano abitudini simili a quelle dei Celti ma più primitive, vivevano nei boschi in villaggi di capanne e si trasferivano spesso.
Come nel nord Europa il clima era molto piovoso e nebbioso, si vedeva il sole solo poche ore al giorno.
Giulio Cesare si recò due volte in
Britannia
senza mai trattenersi a lungo perché costretto a tornare sul continente da una rivolta dei Celti e perché i flussi della marea danneggiavano le sue navi. Comunque sconfisse due volte i
Britanni
e tornò con ostaggi, schiavi e bottino. Successivamente alcuni sovrani dell'isola strinsero amicizia con Augusto, vi furono scambi di ambascerie e i
Britanni
dedicarono ex voto sul
Campidoglio
.
Ai tempi di
Strabone
la
Britannia
era quasi interamente soggetta ai Romani e la popolazione pagava tributi senza che fosse necessario mantenere un presidio militare sul posto.
Fra le isole che circondano la
Britannia
la più grande si chiamava Ierne (Irlanda) ed era popolata da gente affine ai
Britanni
ma più selvaggia. Si diceva che mangiassero i defunti e si unissero fra consanguinei ma
Strabone
precisa che queste notizie non sono certe nè documentate. Ancora più vaghe le nozioni che si avevano su
Thule
, molto lontana verso Nord (l'Islanda oppure le Shetland).
Strabone
considera innaffidabile il viaggiatore massaliota Pytheas e non riferisce quanto aveva scritto su
Thule
tranne un commento sul clima terribile e la conseguente carenza di cibo.
Libro V
1 - Introduzione. I confini dell'
Italia
: Stretto di
Messina
, Golfo di
Taranto
,
Liguria
,
Istria
.
2 -
Strabone
tenta di immaginare la forma geometrica dell'
Italia
e conclude che sia pressochè quadrangolare.
3 - Le "parti" dell'
Italia
. La base delle
Alpi
è curva e sinuosa con la concavità rivolta verso l'
Italia
. La concavità è occupata dal paese dei
Salassi
(
Piemonte
), le estremità sono in
Liguria
ed al vertice dell'
Adriatico
.
Sotto le
Alpi
si estende la
Pianura Padana
limitata dalle coste venete e dall'
Appennino
.
Il resto dell'
Italia
termina da un lato con lo stretto di
Sicilia
, dall'altro al
capo Iapigio
.
4 - La
Pianura Padana
e i suoi centri. E' regione assai fertile divisa dal
Po
nelle regioni Cispadana e Transpadana.
La Cisalpina è abitata da
Celti
e
Liguri
.
La Transpadana da
Celti
e
Veneti
.
Due ipotesi sull'origine dei
Veneti
,
Celti
del
Nord Europa
o profughi di
Troia
(
Antenore
).
I
Veneti
furono in passato famosi per l'allevamento dei cavalli, anche
Dionisio il Vecchio
, tiranno di
Siracusa
, avrebbe voluto un allevamento di cavalli veneti.
5 - La regione dei
Veneti
abbonda di fiumi e paludi.
Si irrigano i campi con canali e si prosciugano le paludi come nel
Basso Egitto
.
6 - Anticamente dunque la regione intorno al
Po
era abitata dai
Celti
:
Boi
,
Insubri
,
Senoni
e
Gesati
.
Successivamente i
Boi
furono vinti e cacciati dai
Romani
(
191 a.C.
) e si trasferirono in
Istria
. Rimangono invece gli
Insubri
il cui centro è
Mediolanum
. Le altre città importanti della Transpadania sono:
Verona
,
Brixia
,
Mantua
,
Regium
e
Comum
.
Como
era uno stanziamento modesto finchè nell'
89 a.C.
Pompeo Strabone
, padre di
Pompeo Magno
non vi inviò dei coloni, ulteriori insediamenti ne fecero poi una città importante.
Vicino a
Como
il lago Lario, alimentato dal fiume
Adda
.
7 - Più vicina alle paludi costiere sorge
Patavium
(
Padova
), la più importante della regione, ricordata per l'intenso commercio con
Roma
.
Fra le paludi si trova
Ravenna
, costruita interamente in legno e attraversata dall'acqua.
L'effetto delle alte maree che rimuove il fango evita la malaria e rende salubre il luogo.
Anche
Altinum
(
Altino
, presso
Treviso
) è in posizione simile a quella di
Ravenna
.
8 - Altre città della Transpadania orientale : Opitergium (Odezzo), Concordia Sagittaria, Adria,
Vicetia (Vicenza
).
Adria fu città illustre e diede il nome al
Mare Adriatico
.
Aquileia
, la più vicina al mare, è fondazione romana, serve da emporio agli
Illiri
.
9 - Lungo le rive del fiume Timavo si ricorda il culto dell'eroe Diomede.
Dopo il Timavo c'è il litorale degli Istri fino a Pola, con la fortezza di
Tergeste (Trieste)
.
10 - La Cispadania si estende fra il
Po
e gli
Appennini
fino a Genova e Vado Ligure (Vada Sabatia).
Cacciati dai
Romani
i
Boi
è ora abitata dai coloni romani mischiati a
Umbri
ed
Etruschi
.
Anticamente
Umbri
ed
Etruschi
erano rivali e si scontravano spesso.
11 - Sono famose città della Cispadania :
Placentia
e
Cremona
. Quindi Parma, Mutina e Bononia, Acora, Regium Lepidum (Reggio Emilia), Macri Campi (Magreta), Claterna (S.Maria di Quaderna), Forum Cornelium (Imola),
Faventia (Faenza)
e
Cesena
.
Ariminum (Rimini
) è colonia degli
Umbri
come
Ravenna
, entrambe hanno accolto colonie romane.
Sopra
Piacenza
c'è la città di Ticinum (Pavia), poi Clastidium (Casteggio),
Dertona (Tortona)
e Aquee Statiellae (Aqui).
Molte paludi della Cispadania furono prosciugate da M.Emilio Scauro, il
console
che nel 115 a.C. vinse i
Liguri
.
12 - Fertilità e ricchezza della Cispadania.- Allevamenti dei suini, produzione di miglio, lavorazione della pece. Abbondante produzione di vino. Produzione di lana nella zona di
Modena
.
Libro V - 2
1 - La
Liguria
, la
Tirrenia
, L'Aithalia, la
Corsica
, la
Sardegna
.
La
Liguria
ha terreno praticamente sassoso che rende difficile l'agricoltura, nondimeno è ben popolata.
La regione contigua è quella dei
Tirreni
, bagnata dal
Tevere
, dal
Mar Tirreno
e dal Mar Sardo.
La regione dei
Tirreni
confina con l'
Umbria
e la
Sabina
dalle quali è separata dal
Tevere
.
La regione dei
Latini
è delimitata dal litorale, fra
Ostia
e Sinuessa, e dalla
Sabina
.
La
Sabina
è situata fra i
Latini
e gli
Umbri
.
Gli
Umbri
abitano fra la
Sabina
e la
Tirrenia
ed il loro territorio arriva fino ad Ariminum e a
Ravenna
.
2 - I
Tirreni
sono noti ai
Romani
come
Etruschi o Tusci
, sarebbero originari della
Lidia
.
Leggenda di
Tirreno
, fondatore della
Dodecapoli
.
Tarconte, primo legislatore etrusco.
I
Tirreni
potenti, poi dispersi dai vicini si danno alla pirateria. Giunge
Demarato
, esule da
Corinto
, e si stabilisce a
Tarquinia
.
Suo figlio
Lucio Tarquinio Prisco
diviene amico del re di
Roma
Anco Marzio
al quale succede.
3 - Gli abitanti di
Caere
combatterono contro i
Galli
che avevano saccheggiato
Roma
(
387 a.C.
) recuperando parte del bottino ed aiutando i
Romani
.
I
Romani
, poco riconoscenti, concessero a
Caere
la
Civitas Sine Suffragio
.
Fama di
Caere
presso i Greci.
Fonti Ceretane (oggi Bagni del Sasso), presso
Cerveteri
.
4 - Digressione sui
Pelasgi
per dire che si unirono agli esuli di
Tirreno
e che quindi anche da loro, oltre che dai
Lidi
discenderebbero gli
Etruschi
.
5 - Varie misurazioni della
Tirrenia
.
La città di Luna (Luni) ha un porto molto grande.
Vi sono cave di marmo bianco da cui provengono molte forniture a
Roma
.
La città di Luca (
Piacenza
).
Pisa
, fondata dai greci di
Nestore
dopo la guerra di
Troia
. E' sulla confluenza dei fiumi
Arno
e Ausar (
Serchio
).
Legname a
Roma
da Pisa.
6 -
Volterra
, su un'altura scoscesa. Fu sede di una ribellione contro
Silla
che l'assediò per due anni.
Populonia
, unica città etrusca collocata proprio sul mare.
Da
Populonia
si possono vedere la
Sardegna
, la
Corsica
e l'
isola di Aithalia (Elba)
.
Dalle miniere di Aithalia proviene il ferro.
All'
Elba
sarebbe approdata la nave di Argo di
Giasone
(Portoferraio si chiamava Argo).
7 - La
Corsica
. - Scarsamente popolata, sassosa, abitanti selvaggi.
Anche gli schiavi provenienti dalla
Corsica
sono apatici o ribelli.
Misurazione della
Corsica
e della
Sardegna
.
Parte della
Sardegna
è rocciosa e non del tutto pacificata, ha anche terra fertile e produce molto grano.
Fra le città
Calaris (Cagliari)
e Sulci (S.Antioco).
Il clima è insalubre.
Brigantaggio.
In origine abitata da autoctoni e
Tirreni
passò ai
Cartaginesi
fino alla conquista romana (
238 a.C.
).
Quattro popoli fra le montagne sarde:
Parati
,
Sossinati
,
Balari
e
Aconiti
, tutti dediti al brigantaggio, abitano in caverne.
8 - Tornando alla costa toscana, dopo
Populonia
si trova Cosa, situata a breve distanza dal mare, su una collina. C'è il porto di Ercole ed una laguna. Il luogo è propizio per la pesca del tonno che si avvicina alla costa in cerca di molluschi.
Insediamenti lungo la costa fra Cosa e
Ostia
: Gravisca, Pyrgi,
Alsium
, Fregene, Regisvilla.
A Pyrgi, porto di
Caere
, si trova l'antico santuario pelasgo, depredato nel
384 a.C.
da
Dionisio di Siracusa
.
9 - Nell'entroterra Toscano
Arretium
,
Volsinii
,
Sutrium
e
Perusia
, e piccoli agglomerati : Blera,
Ferentinum
,
Falerii
, Faliscum, Nepete, Statonia.
Ai piedi del
Monte Soratte
si trova la città chiamata Feronia, dal nome di una divinità locale nel cui santuario si celebra una singolare cerimonia : coloro che sono posseduti da un demone camminano indenni sui carboni ardenti.
La regione è ricca di laghi fra cui il Cimino (lago di Vico), il lago di Volsinii (Bolsena), quello di
Clusium (Chiusi)
e il lago Sabate (Bracciano). Il più lontano da
Roma
è il lago
Trasimeno
, nei cui pressi si trovano valichi appenninici che furono utilizzati da
Annibale
.
10 - L'
Umbria
. - La
Tirrenia
confina ad Est con L'
Umbria
.
Il territorio degli
Umbri
inizia a sud di
Ravenna
.
Al di qua degli Appennini
Otricoli
e
Narni
, con il fiume Nar (Nera), Caruli (presso
Acquasparta
), Bevania (Bevagna), Forum Flaminium,
Nuceria
, Fossombrone.
Interamnia (Terni), Spoletium, Aesium (Iesi), e Camertes (Camerino),
Amelia
,
Todi
, Spello, Gubbio.
La regione è fertile ma montagnosa.
Libro V - 3
1 - La
Sabina
- Un territorio stretto dalla città di
Nomentum
(Mentana) fino ai monti Vestini.
Poche città impoverite dalle guerre : Amiternum (presso l'Aquila) e Reate (
Rieti
), Interocrea (Antrodoco), Cures da cui provennero
Tito Tazio
e
Numa Pompilio
e da cui deriva il nome di
Quiriti
.
I
Sabini
coltivano olive, uva e ghiande ed allevano il bestiame; rinomati i muli di
Rieti
.
Nel territorio passano la Via Salaria e la Via Nomentana che partono da
Roma
dalla porta Collina.
2 - Il
Lazio
e
Roma
.- All'epoca della fondazione di
Roma
occupavano il
Lazio
gli
Equi
, i
Volsci
, gli
Ernici
, i
Rutuli
e gli
Aborigeni
.
Strabone riepiloga rapidamente la vicenda di
Enea
, di
Ascanio
e della fondazione di
Alba
, quindi passa a quella di
Romolo
con altrettanta concisione. Fra i compagni di
Romolo
ricorda abitanti delle piccole città situate nel raggio di trenta o quaranta stadi da
Roma
:
Collatia
, Antenne,
Fidene
, Lavinio tutte ridotte a piccoli villaggi ai tempi dell'autore. 3 - Leggenda alternativa.
Evandro
e
Carmenta
.
Evandro
fondatore di
Roma
.
Carmenta
predice il destino di Ercole.
4 - I
Romani
sottomisero i
Latini
, poi i
Rutuli
, gli
Equi
, i
Volsci
e gli
Ernici
.
Essendosi sottomesse tutte le città vicino
Roma
è chiamata latina la costa fra
Ostia
e Sinuessa.
Libro VIII
1 - Introduzione. Dopo aver esaminato tutte le regioni dell'Europa da occidente fino al Tanai (Don) e alla Macedonia, Strabone si accinge a occuparsi della
Grecia
. Altri autori hanno trattato l'argomento scrivendo monografie o inserendolo in opere di più vasta materia come hanno fatto ad esempio Eforo di Cuma,
Polibio
,
Posidonio di Apamea
e Ipparco di Nicea. Le notizie fornite da
Omero
devono essere trattate in modo critico perché il contesto è poetico e l'autore è molto antico.
Riprendendo dal libro settimo: dopo gli
Epiroti
e gli
Illiri
si incontrano le stirpi greche degli
Acarnani
,
Etoli
, Locresi Ozoli, Focidesi, Beoti. Dai gruppi etnici originari di questi territori sono derivati i dialetti ionico e eolico parlati nel Peloponneso.
I Dori, essendo pochi e isolati in una regione accidentata, si distinsero dal gruppo etnico cui appartenevano. Anche gli Ateniesi che Tucidide considerava autoctoni non furono mai invasi e mantennero il proprio dialetto. Gli
Etoli
abitanti all'interno dell'Istmo si mischiarono con gli Ioni provenienti dall'
Attica
che fondarono Egialea e con i Dori condotti dagli Eraclidi, fondatori di Megara e di altre città. Gli Ioni furono cacciati dagli
Achei
di stirpe eolica e nel Peloponneso rimasero due gruppi etnici: eolico e dorico.
Eforo afferma che sul versante occidentale la
Grecia
inizia con l'
Acarnania
che confina con l'
Epiro
. La
Grecia
comprende due complessi territoriali, quello interno all'Istmo e quello esterno.
La parte interna è la meno estesa e la più famosa, presenta molti golfi, promontori e penisole. La prima di queste penisole è il Peloponneso, la seconda che comprende anche la prima
ha un istmo che va da Page nella Megaride fino a Nisea, il porto di Megara
, con 120 stadi da mare a mare (circa 22 km.).
La terza penisola comprende le precedenti e il suo istmo va dal Golfo di Crisa alle Termopili (un'immaginaria linea retta sarebbe di circa 520 stadi, 96 km.)
L'istmo della quarta penisola va dal Golfo di Ambracia fino al
Golfo Maliaco
per 800 stadi (148 km.).
Infine un quinto istmo lungo più di 1.000 stadi parte dal Golfo di Ambracia e attraverso Tessaglia e Macedonia arriva alla parte più interna del Golfo Termaico.
La forma del Peloponneso assomiglia a quella di una foglia di platano, Strabone ne fornisce alcune dimensioni. Nella parte occidentale vivono
Elei
e Messeni che si estendono anche oltre verso settentrone con l'
Elide
e verso sud con la Messenia.
Dopo L'
Elide
viene il Paese degli
Achei
che si estende lungo il golfo di Corinto fino alla Sicionia. Seguono Sicione e Corinto e si è giunti all'istmo. Dopo la Messenia sono la
Laconia
e l'Argolide.
3 - Il golfo di Corinto comincia dalla foce del fiume Eveno (o secondo altri dall'
Acheloo
) e arriva fino a Capo Arasso. Lungo le sue coste si incontrano i promontori Rio e Antirio. Il primo è in Acaia tra Patre e Egio e vi si trova un santuario di Poseidone, Antirio è sul confine tra
Etolia
e
Locride
. Lungo il golfo di Corinto vivono
Acarnani
,
Etoli
, Locresi, Focidesi, Beoti e Megaresi.
4 - L'
Elide
è la costa compresa tra Acaia e Messenia e il territorio all'interno fino all'
Arcadia
. Anticamente era divisa tra il regno degli
Epei
e quello di
Nestore
. Ne parlava già
Omero
che citava anche la città di Pilo e il fiume Alfeo, mentre la città di
Elide
non era ancora stata fondata.
Dopo le guerre persiane gli abitanti dei villaggi della zona si unirono per formare la città di
Elide
. Molti altri nomi di città citati da
Omero
indicavano in effetti gruppi di villaggi che si fusero solo più avanti come Mantinea in
Arcadia
, Tegea, Erea, Patre e altre.
Il fiume Peneo attraversava la città di
Elide
scorrendo vicino al
Ginnasio
. Il territorio dell'
Elide
comprendeva la Pisatide con
Olimpia
, la Trifilia e la regione dei Cauconi. La Trifilia si chiamava così perché vi si erano insediate tre tribù:
Epei
,
Mini
e
Elei
.
Partendo da Capo Arasso, estremità settentrionale dell'Elide, e procedendo verso occidente si gionge al porto di Cillene, 120 stadi verso l'interno è la città di
Elide
. A Cillene si trova la statua in avorio di
Asclepio
opera di Colote.
Proseguendo lungo la costa c'è Capo Chelonata, estremità occidentale del Peloponneso. Fra Chelonata e Cillene è la foce dei fiumi Peneo e Selleento, su quest'ultimo sorge la città di Efira dove nacque la madre di
Tlepolemo
(
Astioche
), città più volte nominata da
Omero
, da distinguere da altre località con lo stesso nome in Tesprozia, Tessaglia e Corinzia.
Tra la foce del Peneo e quella del Selinunte è esistita una città di nome Pilo, diversa da quella di
Nestore
. Strabone divaga sull'ambiguità dei nomi di varie località e sull'uso di tali nomi in
Omero
. Ecateo di Mileto considerava gli
Epei
diversi dagli
Elei
e definiva la città di Dime a volte epea ed altre elea. Queste inesattezze e ambiguità degli autori più antichi dipendono dall'uso di riferimenti mitici.
Il promontorio chiamato Ormina o Irmina vicino a Cillene prendeva il nome dalla città di Irmine non più esistente ai tempi di Strabone. Nelle vicinanze di Cillene erano anche Mirtunzio (in passato chiamata Mirsino), la rocca Olenia, Alesio, Anfidolide.
In Trifilia viveva il popolo dei Cauconi, nel territorio di Dime scorre in fiume Caucone che sbocca nel fiume Teutas a sua volta affluente dell'
Acheloo
detto anche Piro, diverso dall'
Acheloo
in
Acarnania
.
Non era chiaro se i Cauconi della Trifilia e quelli che abitavano nel territorio degli
Epei
fossero lo stesso popolo.
Da capo Chelonata, dopo un lungo tratto di costa bassa, si giunge a Capo Feia dov'è anche un piccolo insediamento con lo stesso nome. Seguono il promontorio Ittis, poi la foce dell'Alfeo. L'Alfeo e l'Eurota nascono presso il villaggio di Asea nel territorio di Megalopoli. L'Eurota scorre nella regione Bleminatide, tocca
Sparta
, si getta in mare tra
Giteo
e Acrea. L'Alfeo invece riceve la acque del Ladone e dell'Erimanto, attraversa Frissa, la Pisatide, la Trifilia, tocca
Olimpia
e si getta nel Mar di Sicilia tra Felia e Epitalio.
In questa regione sono molti luoghi di culto di Artemide, Afrodite e delle Ninfe, recinti sacri ricchi di fiori. In un tempio di Artemide Alfionia si trovano le pitture
Presa di Troia
e
Nascita di Atena
di Cleonte e
Artemide sollevata da un grifone
di Aregone.
Al confine tra Pisatide e Trifilia sono la montagna Macistia, il villaggio di Calcide con il ruscello omonimo, la fonte Cruni, quindi Samico con il santuario di Poseidone Samio. Questo santruano e quello di
Atena Scillunia
presso Scillunte sono molto rinomati.
Nelle vicinanze sorge
Pilo di Trifilia
, patria di
Nestore
. Un monte della zona detto Minte prese il nome da
Minte
concubina di
Ade
tramutata in pianta di menta da Core. Presso quel monte sono il santuario di Ade e un recinto sacro a Demetra.
Verso nord si trovavano i villaggi di Ipana e Tipanee, il primo fu inurbato nella città di
Elide
. Scorrono vicini i fiumi Dalione e Acheronte. A sud di
Pilo
si trova Lepreo, nel suo territorio è la tomba di Caucone, eponimo del popolo dei Cauconi. Di questi alcuni dicevano che fossero originari dell'
Arcadia
. Nell'Iliade sono alleati dei Troiani. Secondo una teoria i Cauconi avevano abitato l'intera
Elide
, forse in due gruppi distinti, l'uno presso il confine con la Messenia, l'altro verso Dime; Il primo gruppo sarebbe stato quello dei sudditi di
Nestore di
Pilo
.
I Paroreati occupavano le montagne nei dintorni di Lepreo e Macisto. Ai piedi di queste montagne sono due grotte: quella delle ninfe Anigriadi e quella collegate alle figlie di Atlante e alla nascita di Dardano.
> L'abitato di Samico, una città chiamata
Samo
non più esistente ai tempi di Strabone, era forse da identificare con l'Arene citata nell'Iliade, nei pressi del fiume Anigro chiamano Minieo da
Omero
.
Sulla palude maleodorante formata da questo fiume esistevano leggende: i centauri feriti vi si lavarono del veleno dell'Idra oppure Melampo aveva usato quelle acque per purificare le Pretidi. Le acque della palude curavano la lebbra, l'elefantiasi e la scabbia.
Presso l'Anigro si trova la tomba di Giardano. Corrono quattrocento stadi tra
Pilo
di Trifilia e
Pilo
di Messenia, nello spazio intermedio si trovano il tempio di Eracle Macistio e il fiume Acidonte. Un tempo vi sorgeva la città di Caa, contesa tra Arcadi e Pilii.
Ciparissia e Pirgi sono sulla costa della Trifilia, il giume Neda che scende dal Liceo segna il confine tra Trifilia e Messenia. econdo la leggenda la sua fonte fu fatta sgorgare da Rea per lavarsi dopo aver partorito Zeus.
Pirgi, ultima città della Trifilia, confina con Ciparissia prima città della Messenia, seguono Erana, il capo Platamode, l'isola di Prote. Strabone cita alcune località di questa regione nominate nel "catalogo" dell'Iliade (II, 591-596) come Arene, Trio, Epi, Ciparissento, Anfigenia e altre, non tutte ancora esistenti ai tempi dell'autore.
Strabone si sofferma sull'esistenza di due città di nome
Pilo
(una in Trifilia e l'altra in Messenia) per dimostrare che il regno di
Nestore
di cui parla
Omero
è
Pilo
in Trifilia. Lo fa basandosi sull'itinerario percorso in mare al ritorno a
Itaca
dopo la sua missione sul continente per cercare notizie di Odisseo, Se fosse partito da
Pilo
di Messenia, la navigazione avrebbe richiesto più tempo di quella indicata nell'Odissea, questo ed altri particolari portano a confermale l'identificazione della
Pilo
di Trifilia con quella di
Nestore
.
Olimpia
e la Pisatide
. Il santuario di
Olimpia
si trova nella Pisatide a meno di trecento stadi da
Elide
, davanti al santuario è lo stadio in un bosco di olivi selvatici. Accanto scorre l'Alfeo.
Un tempo
Olimpia
era famosa per l'oracolo di Zeus Olimpio che poi smise di manifestarsi, comunque il santuario continuò ad essere frequentato per le sue solenni festività e per i Giochi Olimpici, i più importanti della
Grecia
.
Fra le offerte che adornavano il santuario era la statua di Zeus in oro dono di Cipselo tiranno di Corinto e quella in oro e avorio opera di
Fidia
, così grande da raggiungere quasi il tetto con la testa. Il pittore
Paneno
, nipote di
Fidia
, aveva collaborato alla decorazione della statua.
La magnificenza del tempio era dovuta soprattutto agli
Elei
. Costoro erano in ristrettezze al tempo della guerra di Troia ma quando tornarono gli Eraclidi si ripresero sotto il comando di Ossilo, si unirono agli
Epei
e si impadronirono di gran parte della Pisatide, compresa
Olimpia
.
Furono loro a inventare i Giochi Olimpici e a celebrare la prima Olimpiade. Strabone rifiuta i racconti mitici che attribuivano l'istituzione dei giochi a Eracle o a altre divinità.
Dopo la ventiseiesima edizione
Olimpia
tornò ai Pisati che continuarono a indire i giochi finchè il santuario non passò di nuovo agli
Elei
che ripresero la conduzione delle Olimpiadi.
Dopo la sconfitta dei Messeni, con l'aiuto di
Sparta
, gli
Elei
estesero il proprio territorio fino a Messene e dei Pisati, dei Trifili e dei Cauconi non rimase neanche il nome.
In origine la Pisatide fu famosa per i suoi governati come Enomao,
Pelope
, Salmoneo che, secondo alcune tradizioni vi regnarono. Era divisa in otto città. La città di Salmone, vicina all'omonima fonte da cui nasce il fiume Enipeo, fu fondata da Salmoneo la cui figlia Tiro si innamorò del fiume.
Vicino a Salmone è Eraclea, a quaranta stadi da
Olimpia
, situata sul fiume Citero, vi si trova il santuario delle ninge Ionadi.
Presso
Olimpia
è Arpina attraversata dal fiume Partenia, sulla via che conduce a Ferea in
Arcadia
. Fanno parte delle otto città anche Cicizio e Disponsio. Etolo, cacciato da Salmoneo, si stabilì nella regione che chiamò
Etolia
, nella quale riunì più località in una sola città. Il suo discendente Ossilo fece da guida agli Eraclidi quando tornarono nel Peloponneso e fu aiutato a tornare in
Elide
combattendo gli
Epei
. Poiché le forze degli
Etoli
e degli
Epei
si equivalevano, si decise di risolvere la guerra con un duello.
Degmeno epeo armato di arco affrontò l'etolo Pirecme armato di fionda, recente invenzione degli
Etoli
. Vinse Pirecme e gli
Etoli
presero possesso del territorio e dell'amministrazione dei giochi di
Olimpia
.
L'
Elide
fu consacrata a Zeus, attaccarla militarmente o non armarsi per difenderla in caso di necessità erano azioni considerate sacrileghe. Per questo la città di
Elide
fu fondata priva di mura.
Ifito
organizzò i giochi olimpici e gli
Elei
, vivendo sempre in pace, accrebbero molto la loro popolazione.
Fidone di Argo
, discendente di Temeno, inventore di un sistema di pesi e musure e delle monete d'argento, invase l'
Elide
e si arrogò la gestione delle Olimpiadi senza che gli
Elei
, in pace da molto tempo, avessero modo di difendersi.
Gli
Elei
si armarono, si allearono con i Lacedemoni e sconfissero
Fidone
distruggendo il suo potere, quindi occuparono Pisatide e Trifilia, come si è detto.
I giochi celebrati da
Fidone
furono considerati nulli.
Messenia
La Messenia confina con l'
Elide
. E' orientata verso sud. Ai tempi della guerra di Troia si chiamava Messene, era parte della
Laconia
ed era dominata da
Menelao
. La città di Messene non era ancora stata fondata.
Dopo la morte di
Menelao
fu governata dai Neleidi. Quando tornarono gli Eraclidi re della Messenia era Melanto. Il territorio della Messenia ha un promontorio in comune con la Trifilia dopo il quale viene Corifasio. A sette stadi da Corifasio è la montagna Egaleo.
L'antica
Pilo
della Messenia era ai piedi dell'Egaleo, venne distrutta poi ricostruita come fortezza dagli Ateniesi in partenza per la missione in Sicilia. Di fronte a
Pilo
è l'isola di Sfacteria dove i Lacedemoni furono sconfitti dagli Ateniesi, più a largo sono le
isole Strofadi
.
Viene subito dopo Metone dove Agrippa uccise Bocco di Mauretania partigiano di Antemio durante la battaglia i Azio.
Proseguendo si incontra Acrita all'inizio del Golfo di Messenia detto anche Golfo Asineo dalla piccola città di
Asine
. Sullo stesso golfo si affacciano Etilo (o Bitico), Leuttro, Cardamile, Fere, Turia, Gerena. Da Gerena si vede il tempio di
Asclepio
Triccheo fatto come quello di Tricca In Tessaglia. Leuttro, Caradra e Talame furono fondate da
Pelope
con coloni portati dalla
Beozia
.
Vicino Fere sbocca il fiume Nedone, nei pressi del santuario di
Atena Nedusia
(sconosciuto).
Agamennone promise a Achille sette città: Enope, Cardamilla, Ire, Fere, Antea, Epea e Pedaso. Enope di
Omero
corrispondeva forse a Pellana o a Gerenia, Ire si trovava presso Megalopoli in
Arcadia
, Epea di
Omero
è la già citata Turia, Antea viene identificata da alcuni con Metone, da altri con
Asine
.
Nel mezzo del golfo, vicino a Corone, sbocca il fiume Pamiso, il più grande della regione. Quando Cresfonte, un Eraclide, prese la Messenia la divise in cinque città e concesse a tutti i Messeni gli stessi diritti dei Dori. Scelse di vivere a
Steniclaro
e mandò dei re a governare le altre quattro città: Pilo, Rio, Mesola, Iamiti.
Come Corinto, Messene è dominata da un monte interno alle mura che le serve da acropoli, si chiama Itome. Corinto fu distrutta e ricostruita dai Romani. Messene fu annientata dagli
Spartani
e ricostruita dai Tebani poi da Filippo.
Al confine tra
Laconia
e Messenia si trova il santuario di Artemide a Limne dove le versini che offrivano sacrifici furono oltraggiate dai Messeni, episodio che provocò una guerra. Secondo Tirteo la prima conquista delle Messenia avvenne in tempi molto antichi, in seguito i Messeni si ribellarono alleandosi con Argivi,
Elei
, Pisatidi che fornirono lo stratego Pantaleone e Arcadi che fornirono Aristocrate re di
Orcomeno
. Per i Lacedemoni era stratego lo stesso Tirteo. Fu questa la seconda guerra messenica alla quale seguirono una terza e una quarta con la complete sconfitta dei Messeni.
5 -
Laconia
Dopo il golfo di Messenia viene quello di
Laconia
compreso tra il
Tenaro
e Capo Malene e dominato dal Taigeto. Ai piedi del Taigeto sono
Sparta
e Amicle. Sul promontorio del
Tenaro
è un santuario di Poseidone e nei pressi la grotta nella quale si diceva che Eracle fosse uscito dagli Inferi conducendo con se Cerbero.
All'interno del golfo presso capo Malea è la penisola di Onugnato di fronte alla quale si trova l'isola di Citera con la città omonima occupata da Ericle.
Nel golfo sono anche Psamatunte, Asine, Gitero (il porto di
Sparta
), le foci dell'Eurota,
Giteo
, Acrea, Elo (fondata da Elio figlio di Perseo). C'è la pianura Lacne, la città di Ciparissia dotata di porto, la città di Bea.
Secondo Eforo gli Eraclidi che presero possesso della
Laconia
, Euristene e Procle, la divisero in sei parti, lasciandone una a chi li aveva aiutati a occupare la regione (
Filonomo
). Scelsero
Sparta
come propria residenza mandando dei re a governare le altre zone.
Figlio di Euristene fu Agide che privò dell'uguaglianza di diritti gli abitanti del circondario. Si ribellarono gli
Elei
della città di Elo che si chiamavano Iloti ma furono sconfitti e ridotti in schiavitù. L'istituzione degli Iloti, schiavi pubblici, durò fino alla conquista romana.
Si racconta che gli
Achei
di
Ftia
comandati da
Pelope
si stabilirono in
Laconia
e si distinsero per il loro valore al punto che la regione fu detta anche
Argo Achea
. Quando
Filonomo
consegnò la
Laconia
agli Eraclidi gli
Achei
si trasferirono nella legione che chiamarono Acaia.
Con Licurgo gli
Spartani
arrivarono ad avere la preminenza in
Grecia
fin quando non ne furono privati dai Tebani e subito dopo dai Macedoni. Anche sotto i Macedoni continuarono a lottare mentre sotto i Romani, superati i primi dissensi, conservarono la loro libertà.
Qualche discordia fra Romani e
Spartani
era nata a causa di Euriche, amico di Augusto, che forse abusò della sua autorità, ma alla sua morte i rapporti tornarono amichevoli. I Romani si accordarono anche con i perieci, gli iloti e gli eleuterolaconi con provvedimenti legislativi in loro favore.
Ellanico attribuiva la costituzione di
Sparta
a Euristene e Procle mentre secondo Eforo ne fu autore il solo Licurgo al quale è stato eretto un tempio e si dedicano sacrifici annuali.
Le dinastie regnanti di
Sparta
, Agiadi e Euripontidi, presero il nome da Agide figlio di Euristene e da Euriponte figlio di Procle che furono i primi re effettivi mentre i loro padri esercitarono il potere con l'appoggio di stranieri. Pausania degli Agidi fu bandito dagli Euripontidi e scrisse un libro contro le leggi di Licurgo il quale, appunto, apparteneva agli Euripontidi.
Secondo Euripide (di cui Strabone cita dei passi) e Tirteo, il suo della
Laconia
era povero e difficile da coltivare mentre quello della Messenia era molto fertile.
La
Laconia
è soggetta a terremoti tanto che alcune cime del Taigeto ne furono smussate. Nel Taigeto sono cave di marmo pregiato.
6. Argolide
Seguono il golfo Argolico e il golfo Ermionico.
La prima parte del golfo Argolico è occupata dai Laconi, il resto dagli argivi. Nella parte dei Laconi sono Delio sacra ad Apollo e la fortezza di Minoa,
Epidauro Limera
. Agli Argivi appartengono Prasia e Temenio, il fiume Lerna, Nauplia legata al mito di Nauplio e dei suoi figli, seguono grotte e labirinti detti
dei Ciclopi
.
Il golfo Ermionico inizia dalla città di Asine, seguono Ermione e Trezene. Quatto stadi a largo delle coste è l'isola Calauria.
Viene poi il golfo Saronico a cui appartegono
Epidauro
e l'isola di
Egina
, Cencree (stazione navale dei Corinzi) e il porto di Scherunte con il tempio di Poseidone Istmio.
Omero
usa il nome Argo non solo per la città ma anche per il Peloponneso o per l'intera
Grecia
, a volte chiama Argivi tutti i Greci come a volte li chiama Danai o
Achei
.
Secondo Tucidide in
Omero
i termini Ellade, Elleni e Panelleni non indicavano ancora la globalità dei Greci mentre Apollodoro afferma che
Omero
usasse il termine Elleni per i soli Greci di Tessaglia. Esiodo e Archilovo, invece, per Elleni e Panelleni intendevano tutti i Greci.
La città di Argo è per la maggior parte in pianura ed ha come acropoli la collina di Larissa con un santuario di Zeus. Vicino scorre l'Inaco che nasce in
Arcadia
. Altro fiume che scorre in Argolide è l'Erasino, anche esso proveniente dall'
Arcadia
, dal lago Stinfalo dove secondo un mito vivevano gli uccelli stinfalidi che furono cacciati da Eracle. Esistevano altri fiumi con il nome Erasino in
Arcadia
,
Eretria
e
Attica
.
Nei pressi di Lerna, in Argolide nel territorio di
Micene
, sgolda la fonte Amimione e si trova la palude in cui era ambientato il mito dell'Idra.
La fondazione dell'acropoli di Argo veniva attribuita a Danao.
Ai discendenti di Argo si mescolavano gli Amitaonidi provenienti dalla Pisatide e dalla Trifilia e divisero il paese in due regni con due capitali, Argo e
Micene
, non distanti tra loro con in comune il santuario detto Heraion dove si trovano le statue di Policleto. In origine la supremazia era di Argo che fu superata da
Micene
quando vi si stabilirono i Pelopidi e Agamennone prese il potere ed aggiunse al territorio di
Micene
anche la
Laconia
.
Dopo la morte di Agamennone, arrivarono gli Eraclidi che occuparono il Peloponneso cacciandone chi lo governava e sottomisero
Micene
a Argo. In seguito
Micene
fu distrutta dagli Argivi.
Preto re di Argo fece di Tirinto al propria base militare e la fece fortificare dai Ciclopi. Nelle vicinanze sono Nauplia, Midea e Prosimna. Tutte queste città furono devastate dagli Argivi, gli abitanti si rifugiarono presso i Lacedemoni che li trasferirono nei territori da loro conquistati in Messenia.
Fra le città importanti dell'Argolide era Ermione dove si diceva trovarsi l'accesso alla via più breve per raggiungere gli inferi. Ermione e Asine erano state abitate dai Driopi che vi erano giunti sotto la guida dell'arcade Driope oppure sospinti da Eracle.
Presso Ermione si trova il Capo Scilleo che prese il nome da Scilla figlia di Niso che consegnò la città di Nisea a Minosse del quale era innamorata, ma Minosse la gettò in mare.
Trezene è sacra a Poseidone, si trova a 15 stadi all'interno, il suo porto si chiama Pogone ed è di fronte all'isola di Calauria. Dicono che Poseidone ebbe Calauria da Leto in cambio di Delo e Pito da Apollo in cambio di
Tenaro
.
Intorno al santuario di Poseidone nell'isola di Calauria fu istituita un'anfizionia di sette città: Ermione,
Epidauro
,
Egina
, Atene,
Prasie
, Nauplia,
Orcomeno
, Miniea. Nel santuario vigeva il diritto di asilo che fu rispettato anche dai Macedoni e da Archia quando ebbe l'ordine di catturare Demostene.
Trezene figlio di
Pelope
diede il nome alla città e ne fu re, dopo di lui regnò il fratello Pitteo. Prima di loro aveva regnato Antes che poi era partito e aveva fondato Alicarnasso.
Fondata dai Cari,
Epidauro
si era chiamata Epicaro, in seguito vi si erano stabiliti anche degli Ioni dell'
Attica
.
Epidauro
era famosa per il santuario di
Asclepio
, molto frequentato dai malati che vi lasciavano tavolette votive. Si trovava al centro del golfo Saronico circondata da montagne.
Egina
è il nome di un'isola situata di fronte a questa regione, è anche il nome di una località nel territorio di
Epidauro
. Si dice che dall'isola di
Egina
ebbero origine Eaco e i suoi discendenti.
Egina
fu colonizzata dagli Argivi, dai Cretesi, dagli
Epidauri
, dai Dori, in seguito gli Ateniesi occuparono l'isola cacciandone gli abitanti che fondarono la città di Damestrion in
Illiria
. I Lacedemoni tolsero l'isola agli Ateniesi e la restituirono ai precedenti abitanti.
Gli Egineti inviarono coloni a
Cidonia
nell'isola di Creta e fra gli Umbri. Per l'aridità del suolo gli abitanti di
Egina
si dedicarono al commercio marittimo e secondo Eforo furono i primi a coniare monete d'argento.
Strabone non ritiene necessario soffermarsi su Argo e
Sparta
, le maggiori città del Peloponneso, perché molti ne hanno scritto ampiamente. Si limita a ricordare che Argo fu assediata da Pirro re dell'Epiro il quale, secondo una tradizione, moì sotto le mura ucciso da una tegola lanciata da una vecchia.
Micene
, non più esistente ai tempi di Strabone, era stata fondata da Perseo al quale successe
Stenelo
poi Euristeo che avevano governato anche Argo. Euristeo fece una spedizione a Maratona contro Iolao e i figli di Eracle e cadde in battaglia.
Micene
fu conquistata dai Pelopidi poi dagli Eraclidi. Dopo la battaglia di Salamina Argivi, Cleonesi e Tegeati distrusseo
Micene
e si divisero il territorio.
Cleone è una piccola città fra Argo e Corinto. Tra Cleone e
Fliunte
è Nemea dove si tengono i Giochi Nemei.
Corinto si trova nell'istmo ed è opulenta grazie ai pedaggi dei suoi due porti, uno volto verso l'Asia, l'altro verso l'
Italia
. I Bacchiadi furono tiranni di Corinto per quasi duecento anni. Furono cacciati da Cipselo la cui famiglia regnò per tre generazioni. Il nobile di Corinto
Demarato
fuggì a causa di una sedizione in Etruria, grazie alle sue ricchezze divenne re della città che lo aveva accolto e suo figlio divenne re di
Roma
.
Strabone descrive Corinto come si presentava dopo la sua ricostruzione sotto Augusto: una montagna alta tre stadi e mezzo (circa 600 m.) terminante a punto è detta Acrocorinto, la città si trova alla base di questa montagna. Sulla sommità della montagna si trova un piccolo tempio di Afrodite e poco più in basso è la fonte Pirene che contribuisce all'approvvigionamento idrico della città. Dicono che il cavallo alato Pegaso, nato dal collo della Medusa decapitata, fu catturato da Bellerofonte mentre beveva alla fonte Pirene. Lo stesso cavallo fece sgorgare la fonte
Ippocrene
sull'Elicona battendo con lo zoccolo sulla roccia.
Sulle pendici dell'Acrocorinto sono le rovine di un antico palazzo detto
Sisypheion
. Alle estremità della costa di Corinto sono i porti Lecheo (verso l'
Italia
) e Cencree (verso l'Asia). Lecheo è collegato alla città da lunghe mura. Fra Lecheo e Page nella Megaride si trovava anticamente l'oracolo di Era Acrea.
Dopo Cencree si incontra Schenunte quindi Crommione. Sull'Istmo si trova il santuario di Poseidone Istmio dove si celebravano i giochi istmici. Secondo una leggenda la scrofa di Crommione era la madre del Cinghiale Calidonio e fu uccisa da Teseo.
A Tenea, altro villaggio della Corinzia, si trova il santuario di Apollo Teneate. si dice che da Tenea provenissero molti dei coloni che accompagnarono Archia nella fondazione di Siracusa. Tenea passò ai Romani e scampò alla distruzione di Corinto. Polibo fece allevare Edipo a Tenea. Sembra ci fosse una parentela tra Tenea e Tenedo risalente a Tennes figlio di Cicno.
I Corinzi si dimostrarono sempre avversi ai Romani al punto da oltraggiarne gli ambasciatori. Per questa ed altre offese furono puniti da Lucio Mummio che distrusse la città. Come ricordava
Polibio
, i soldati romani che presero Corinto si comportarono in modo indegno anche nei confronti delle opere d'arte. Molte opere furono portate a
Roma
e Mummio, che non si intendeva di arte, le donò a chi ne faceva richiesta.
Corinto fu ricostruita e ripopolata da Cesare. I coloni trovarono gran quantità di reperti e oggetti artistici e riuscirono a venderli a alto prezzo.
Ornea, deserta ai tempi di Strabone, aveva un santuario di Priapo. Si trovava nella pianura di Sicione.
Fliunte
fu fondata dagli abitanti di un centro vicino che si chiamava Aretirea, nei pressi del monte Celossa. Di questo monte fa parte il monte Carneate dal quale nasce il fiume Asopo che bagna Sicione. A
Fliunte
e Sicione si venera di santuario di Dia, altro nome di Ebe.
Sicione, che si era chiamato Mecone e Egiali, fu costruita da Demetrio su una collina non lontana dal mare. Il fiume Nemea segna il confine tra Sicionia e Carinzia.
Fra i tiranni che governarono Sicione il più illustre fu Arato che fu capo degli
Achei
e fece annettere alla lega la sua città ed altre vicine.
7. Acaia
Questa regione appartiene agli Ioni discendenti degli Ateniesi, fu chiamata anche Egialea o Ionia, da Ione figlio di Xuto. Xuto figlio di Elleno, colonizzò la Tetrapoli dell'
Attica
: Enoe, Maratona, Probalinto e Tricorinto. Acheo suo figlio, omicida involontario, fuggì a
Sparta
e fu eponimo degli
Achei
. Ione vinse i Traci con Eumolpo e gli Ateniesi gli affidarono il governo.
Gli Ateniesi inviarono nel Peloponneso una colonia di Ioni che occuparono il territorio di Egialea, lo chiamarono Ionia e lo divisero in dodici città. Cacciati dagli
Achei
tornarono a Atene e poi andarono a fondare altre dodici città in Asia, sulle coste della Caria e della Lidia.
Gli
Achei
erano ftioti di stirpe ma erano vissuti a Saprta, attaccarono gli Ioni quando furono cacciati dagli Eraclidi. Occuparono la loro terra, ne conservarono la divisione in dodici parti la chiamarono Acaia.
Gli
Achei
furono governati da una serie di re da Tisameno a Ogige, poi da un governo democratico le cui istituzioni politiche li resero famosi al punto che furono spesso chiamati ad arbitrare dispute di diverse città. La lega fu distrutta dai Macedoni ma più tardi si riformò.
Un terremoto sollevò il mare che distrusse Elice con il santuario di Posidone Elicomio due anni prima della battaglia di
Leuttra
.
La lega achea aveva un segretario comune e due strateghi eletti annualmente che si riuniva in un luogo chiamato Amario. Quanto Arato fu stratego tolse a Antigono Gonata l'Acrocorinto e aggiunse la città alla lega, poi aggiunse Megara, Argo, Ermione,
Fliunte
e Megalopoli liberandole dalla tirannide.
In quel tempo i Romani avevano cacciato i Cartaginesi dalla Sicilia e combattevano i Galati nella Valle del
Po
(224 a.C.)
I distretti in cui il paese degli
Achei
fu diviso sono Sicione, Pellene, Egira, Ege, Bura, Elice, Egio, Ripe, Patre, Fara, Oleno, Dime, Tritea. Ciascu distretto era formato da sette o otto comunità.
Pellene è situtata a sessanta stadi dal mare ed è una fortezza naturale. Egira è su un'altura, Bura è all'interno. Ege è disabitata e si trova nel territorio di Egio dove si dice che Zeus fu nutrito da una capra.
Cerinia, Elice e Amario appartenevano a Egio. Ad Amario era il recinto sacro di Zeus dove si tenevano le riunioni della Lega Achea. Egio è bagnata da un fiume di nome Selinunte diverso da quelli di Efeso e dell'
Elide
.
Ripe era disabitata ai tempi dell'autore e il suo territorio era occupato da gente di Egio e di Fara, di Ripe era originario
Miscello
fondatore di
Crotone
. Dopo Ripe si trova Patre con una popolosa colonia romana e un buon ancoraggio.
Segue la città priva di porto di Dime, la più occidentale, poi il fiume Lariso che segna il confine tra Acaia e
Elide
. Proviene dalla montagna detta Scollis o roccia Olenia. Dime era detta cauconide dal popolo confinante dei Cauconi o da un fiume di nome Caucone. Pompeo stanzilò a Dime una parte dei pirati che aveva fatto prigionieri.
Fara confina con Dime, Patre e Leontio.
Tritea confina con Dara, Leontio e Lasio.
Vicino Tritea è Oleno, fra Patre e Dime, disabitata.
Viene infine l'Arasso, promontorio dell'
Elide
.
8. L'
Arcadia
L'
Arcadia
occupa un territorio montagnoso al centro del Peloponneso. La cima più alta è Cillene.
I popoli dell'
Arcadia
(Azani, Parnasi e altri) erano le popolazioni più antiche della
Grecia
. La regione e le sue città ai tempi di Strabone erano in abbandono a causa delle continue fuerre, gli agricoltori avevano abbandonato la terra per stabilirsi a Megalopoli anche questa in seguito distrutta.
Ci sono molti pascoli e una eccellente specie di cavalli.
Mantinea fu famosa per la seconda vittoria di Epaminonda sui Lacedemoni. Anche Mantinea fu abbandonata come
Orcomeno
, Erea, Clitore, Feneo, Stinfalo, Menalo, Metario, Cafia, Cineta. Qualche importanza aveva ancora Tegea e i suoi santuari di
Atena Alea
e di Zeus Liceo, situato quest'ultimo presso il monte Liceo.
Monti famosi oltre a Cillene sono il Foloe, il Liceo, il Menalo e il cosiddetto Partenio.
Il fiume Erasino sbocca nel lago Stinfalo che una volta non aveva sfogo ed era molto più grande. Al contrario le sorgenti del fiume Ladone furono bloccate da un terremoto.
Parte del corso dell'Erasimo è sotterraneo, poi riappare in Argolide. Nel pressi di Feneo è una fonte sacra di acqua mortifera detta fonte dello Stige.
Dopo aver fornito alcune distanza tra le località del Peloponneso, Strabone chiude l'ottavo libro citando alcuni fondatori: Alete fondò Corinto, Falche Sicione, Tisameno il regno di Acaia, Ossilo dell'
Elide
, Cresfonte della Messenia, Euristene e Procle di
Sparta
, Temeno e Cisso di Argo, Ageo e Deifonte della regione dell'Atte.
Libro XI
1 - L'Asia è divisa dalle catene del Tauro da Nord a Sud in due parti dette Entrotauro e Esotauro. Fanno parte della regione montuosa del Tauro la Partia, la Media, l'Armenia, parte della Cappadocia, la Cilicia e la Pisidia.
Proveniendo dall'Europa la prima regione che si incontra è quella del Tanais (Don) che divide l'Europa dall'Asia. La regione è delimitata a ovest dal Tanais, dalla Meotide e dal Ponto Eusino fino alla Colchide, a nord-est dall'Oceano, a sud dall'Albania e dall'iberia.
La seconda regione è quella del Mar Caspio, la terza comprende la Media, l'Armenia e la Cappadocia. La quarta è la penisola che divide il mare del Ponto da quello della Cilicia.
2) La popolazione: a nord presso l'Oceano gli Sciti, più all'interno i Sarmati. Presso il lago omonimo i Meoti, sul Bosforo i Sindoi. Seguono altre popolazioni minori quindi viene la Colchide.
Il Tanais nasce a settentrioner, se ne conosce soltanto l'ultimo tratto dove si divide in due rami e sfocia nella Meotide. Sulla foce si trova la città di Tanais fondata dai Greci, saccheggiata per aver disobbedito al re Polemone I (8 a.C.). Lungo la costa si trovano diverse peschiere per la lavorazione del pesce salato.
Lujngo il Bosforo sorgeva la città di Cimmerio fondata dai Cimmeri che in passato erano stati molto potenti ed avevano occupato anche regioni oltre il Ponto dalle quali furono successivamente cacciati dai Greci.
Sul punto più stretto dell'imboccatura della Meotide si trovava il villaggio di
Achille
con un santuario dedicato all'eroe. Segue il monumento a Satyros (un regnante del Bosforo Cimmerio morto intorno al 388 a.C.).
La principale città del Bosforo Cimmerio è Pontikapaion (Penticapeo), altre città sono Farragoria e Gorgippia. Gli ultimi capi del Bosforo Cimmerio furono Farnace, Asandro e Palemone.
Proseguendo si trova la costa caucasica abitata da
Achei
, Zygoi e Aurighi. I primi discenderebbero dagli Argonauti, i secondi dai Laconi e gli ultimi dai Dioscuri. Questi popoli vivono di pirateria.
Nella terra degli Aurighi si fifugiò Mitridate Eupatore in fuga dai Romani (65 a.C.).
Procedendo si giunge in Colchide dove si incontrano per prime le città di Pitous e Dioskourias, la costa della Colchide si trova a destra del Ponto e guarda verso nord, mentre il tratto precedente è sovrastato dal Caucaso che divide il Ponto dal Caspio.
Dioskourias, in posizione di confine, è un importante centro commerciale.
La Colchide è attraversata dal fiume Fasis e dai suoi affluenti. Sul fiume sorge la città omonioma, altro centro commerciale. Il territorio produce legname, canapa, lino, cera e pece: tutto ciò che occorre per costruire una nave.
A proposito della lavorazione del lino,
Strabone
accenna alla possibile parentela dei Colchi con gli Egiziani della quale parlano anche Erodoto e Diodoro Siculo. La leggenda di Giasone dimostrerebbe l'importanza della Colchide. La regione fu governata da propri re fino alla conquista da parte di Mitridate che impose come governatori uomini di sua fiducia, uno dei quali - di nome Moafernes - fu prozio di
Strabone
.
Dopo la morte di Mitridate il suo regno di disgregò. La Colchide dopo varie vicende andò a Palemone I che a sua volta la lasciò alla moglie Pitodoride.
Fra le risorse della Colchide era l'oro che veniva rinvenuto lungo i torrenti, da qui - secondo
Strabone
- sarebbe nato il mito del Vello d'Oro.
3) Fa parte della regione caucasica anche l'Iberia, densamente popolata da gentio piuttosto progredite. Gli Iberi erano bellicosi ed in caso di necessità potevano raccogliere un potente esercito. Tutti gli accessi al loro paese (dalla Colchide, dall'Armenia, dall'Albania) erano passaggi montani stretti e disagevoli. Erano divisi in quattro clasi: la nobiltà, i sacerdoti, i soldati e gli agricoltori ed infine gli schiavi.
4) Fra gli Iberi e il Mar Caspio vivono gli Albani dediti principalmente alla pastorizia. L'Albania è attraversata dal fiume Kyros il chi delta non è adatto alle imbarcazioni. L'Albania è un paese estremamente fertile ma i suoi abitanti non sono in grado di coltivarla adeguatamente limitandosi a sfruttare i pascoli.
Gli Albani sono alti di statura e di bell'aspetto. Praticano il baratto e non conoscono la moneta, sono inb genere poco evoluti ma all'occorrenza spiegano una notevole forza militare. Venerano Zeus, il Sole ed in particolare la Luna. Di tanto in tanto praticano sacrifici umani.
5) Sui monti del Caucaso in Albania si diceva vivessero le Amazzoni, popolo di donne bellicose. Si occupavano di agricoltura ma le più forti erano destinate alla caccia e alla pesca. Annualmente si incontravano con gli uomini del vicino popolo dei Gargareis per farsi fecondare. Tenevano con loro solo le bambine consegnando i maschi agli uomini.
Strabone
si dice scettico sull'esistenza delle Amazzoni considerandole un mito al pari di quello di Prometeo che proprio sul Caucaso sarebbe stato incatenato.
Libro XIII
Lungo la costa delle
Propontide
si trova la
Troade
. La costa della
Propontide
va dalla
Cizicena
a
Abido
e a
Sesto
. Fra
Abido
e Lecto si trova il monte Ida che domina Ilio, Tenedo e Alessandria della
Troade
. Fra il monte e il fiume Caico sono Asso, Adramitto, Atarnea, Pitane, più oltre Cime, il fiume Ermo e Focea al confine fra Ionia e Eolide.
Omero
definisce il territorio di Troia fra l'Esepo e la Cizicene e lo considera diviso in otto o nove principati, autori posteriori forniscono indicazioni diverse soprattutto a causa delle molte colonie eoliche sorte nella zona che mutarono i confini del territorio. La spedizione dei coloni fu guidata da Oreste e poi da suo figlio Pentilo che si spinse fino in Tracia. Acheloo figlio di Pentilo colonizzò Cizicene presso Dascilio, suo figlio Grao giunse al fiume Granico, quindi passò a conquistare l'isola di
Lesbo
.
Poiché molti autori forniscono dimensioni e confini diversi della
Troade
,
Strabone
precisa di considerare la
Troade
propriamente detta il territorio del monte Ida e la costa della
Propontide
da
Abido
all'Esepo.
I promontori di Lepto e Cane delimitano un grande golfo ai piedi dell'Ida detto Golfo Ideo.
Dalle opere di Omero si può evincere come tutta questa costa fosse soggetta ai Troiani, divisa in nove principati tutti dipendenti da
Priamo
che avevano in comune il nome di Troia mentre Ilio doveva essere il nome della città propriamente detta.
All'inizio della guerra
Achille
conquistò numerose città in questo territorio nel quale si comprendevano anche la costa antistante l'isola di
Lesbo
, i dintorni di Tebe,
Lirnesso
, Pedaso e la parte della
Misia
da cui proveniva
Euripilo
figlio di
Telefo
.
A
Lirnesso
Achille
uccise
Minete
e
Epistrofo
e catturò
Briseide
, mentre
Criseide
fu fatta prigioniera a
Tebe
che era anche patria di
Andromaca
. Il terzo principato fu quello dei Lelegi.
Priamo
sposò una figlia del loro re Alte e generò Licaone e Polidoro.
Seguono i Troiani comandati da
Ettore
, quelli di Enea, i Licii di
Pandaro
, gli abitanti di
Abido
soggetti a Asio, gli abitanti del territorio oltre
Abido
fino a Adrastea governati dai figli di Merope, infine anche la Cilicia era divisa in due parti che facevano capo a
Lirnesso
e Tebe o in tre se si vuole comprendere il paese di
Euripilo
.
Questa era la situazione ai tempi della guerra di Troia, in seguito cambiò a causa delle invasioni dei Frigi, Traci,
Bebrici
e Driopi. I Lidii occuparono le pianure di Tebe e il paese che fu di Teutrante e di
Telefo
.
In base alle precedenti osservazioni,
Strabone
considera l'Eolide e la
Troade
unite in un solo corpo come ai tempi di
Omero
, salvo scendere in seguito nel dettaglio per esaminare le mutazioni.
La
Troade
di
Omero
iniziava quindi oltre
Cizico
e l'Esepo. A centonovanta stadi da
Cizico
si trovava Zalea ai piedi dell'Ida. Su una collinetta presso la foce dell'Esepo si trovava il sepolcro di Memnone figlio di Tritone.
Fra il fiume Esepo e la città di Ilio scorre il Granico presso il quale Alessandro sconfisse i satrapi di Dario. Al confine della Cizicene si trova il luogo detto Arpagea dove secondo alcuni fu rapito Ganimede.
Priapo è una città costiera fondata dai Milesi o dai Ciziceni, la zona di Priapo era nota per il vino e forse da questo veniva il nome della città dato che
Priapo
era considerato figlio di Dioniso.
La città di Adrastea si trovava fra Priapo e Pario e aveva preso il nome del re Adrasto che vi aveva fatto costruire un tempio di Nemesi in seguito andato distrutto.
Pario era una città marittima con un grande porto, in passato il suo territorio era cresciuto a spese di quello di Priapo. La città fu edificata da Milesi, Eritrei e abitanti dell'isola di Paro. Si diceva inoltre che vi abitassero gli Ofiogeni immuni ai veleni dei serpenti dai quali sarebbero discesi gli Psilli della Libia.
Tra Pario e Priapo era la città di Proconneso con una cava di marmi pregiati.
Anche
Lampsaco
è sulla costa ed ha un buon porto. Nei pressi di
Lampsaco
si trovavano Gallipoli e Peso, quest'ultima colonia dei Milesi che fu distrutta e gli abitanti si trasferirono a
Lampsaco
.
Colonia dei Milesi era anche Colone nell'entroterra lampsaceno; un'altra
Colone
si trova non lontana da
Ilio
e pare che vi nascesse
Cicno
, altre città con lo stesso nome erano nel territorio di Eritre, in
Focide
e in Tessaglia.
Presso
Lampsaco
è Gergizio che produce un vino pregiato. Nativi di
Lampsaco
furono lo storico Carone, il retore Anassimene, Metrodoro scolaro di Epicuro. Lo stesso Epicuro si trattenne per molto tempo a
Lampsaco
.
Dopo
Lampsaco
si trova
Abido
. Fra le due città scorrono i fiumi Selleente e Prazio. E' complesso identificare in questa regione i luoghi citati da
Omero
perché alcune città non esistevano ancora ai tempi della guerra di Troia, inoltre la
Troade
e la Tracia presentavano molte ripetizioni nelle rispettive toponomastiche e anche nei nomi di persona.
Abido
fu fondata dai Milesi con il permesso di Gige re dei Lidi che dominava quei luoghi. Si trova sullo stretto fra
Propontide
e Ellesponto ed è equidistante da
Lampsaco
e Ilio. Serse volle congiungere
Abido
con un ponte a
Sesto
, sull'opposta sponda europea nel Chersoneso. La corrente facilita la navigazione da
Sesto
a
Abido
mentre chi vuole traversare in senso opposto deve allungare il percorso e risalire oltre
Sesto
per non essere respinto dalla corrente. Dopo la guerra di Troia
Abido
fu abitata dai Traci poi dai Milesi. Fu incendiata da Dario padre di Serse.
Oltre
Abido
si incontrava Astira, poi distrutta, un tempo aveva miniere d'oro che si esaurirono.
Inizia il paese di Ilio con la spiaggia fino a Lecto e il monte Ida. Probabilmente qui esisteva anche una città di nome
Dardania
citata da
Omero
ma scomparsa ai tempi di
Strabone
.
Platone parlava di tre stadi della civiltà dopo il diluvio e li riconosceva in
Omero
: il primo stadio è quello barbarico dei Ciclopi, Dardano e i suoi discendenti rappresentano lo stadio intermedio e Ilo, fondatore di Ilio, la civiltà più evoluta. Ilio era un piccolo borgo con un tempio di
Atena
che fu molto ingrandito da Alessandro Magno epoi da Lisimaco che dopo averla ripopolata cammbiò il nome in Alessandria.
La città fu danneggiata dai Romani di Fimbria durante la Guerra Mitridatica. Fimbria eliminò il console Valerio Flacco suo comandante e si impadronì dell'esercito, assediò Ilio e la espugnò in undici giorni. Silla eliminò Fimbria e concluse la guerra, quindi indennizzò gli Iliesi con molti benefici. Giulio Cesare confermò agli Iliesi il territorio che avevano posseduto e li esentò da ogni tributo perché i Romani si consideravano discendenti dei Troiani e Cesare, in particolare, si riteneva discendente da Iulo figlio di Enea.
Libro XIV
Il libro riguarda le isole
Cicladi
, la
Panfilia
, l'Isauria, la
Cilicia
, la
Lidia
e la Pisidia.
Il popolo dei Carii occupava i luoghi intorno a
Micale
e ad
Efeso
, mentre i Lelegi abitavano il litorale fino a
Focea
. Carii e Lelegi furono scacciati dagli Ionii e si ritirarono all'interno.
Capo dei coloni ionici era Androclo figlio di Cofro e fondatore di
Efeso
.
Mileto
fu fondata da
Neleo
di
Pilo
, Miunte da Cidrelo figlo illegittimo di
Codro
, Lebedo da Androcopo,
Colofone
da Andremone, Priene da Epito figlio di
Neleo
, Eritra da Nopo figlio illegittimo di Codro,
Focea
dall'ateniese Filogene, Chio da Egertio,
Samo
da Timbrione.
Successivamente gli Efesii fondarono la colonia di
Smirne
nel territorio dei Lelegi.
Strabone
passa a nominare i luoghi e gli eventi di principale interesse di
Mileto
e di
Efeso
.
A
Mileto
si trovava il tempio di
Apollo
, ricostruito dopo essere stato bruciato dai
Persiani
. La città aveva quattro porti.
I Milesi fondarono numerosissime colonie lungo le coste dell'
Asia Minore
.
A
Mileto
nacquero
Talete
, uno dei
Sette Sapienti
,
Anassimandro
ed
Anassimene
, Ecateo e l'oratore Eschine.
Molte furono le disavventure di
Mileto
, conquistata prima dai
Persiani
poi da
Alessandro
. Si ricordava che il poeta Frinico fu multato per aver composto una tragedia su
Mileto
presa da Dario.
Presso
Mileto
si trovano l'isola Lade e la città di Eraclea. A trecento stadi da
Mileto
sorgeva Miunte che Serse donò a Temistocle insieme a Magnesia al Meandro e
Lampsaco
.
A Magnesia sul Meandro segue Priene, patria di Biante, quindi il promontorio
Micale
proteso verso l'isola di
Samo
.
Di quest'isola
Strabone
ricorda un tempio dal quale
Augusto
portò a
Roma
le statue di
Atena
, Ercole e Giove opera di Mirone che collocò sul
Campidoglio
.
La ricchezza di
Samo
la rese spesso vittima di tentativi di conquista e di tirannie come quella di Policrate e di suo fratello Silofonte.
Di Policrate si raccontava che aveva gettato in mare un prezioso anello a scopo scaramantico ma poco dopo un pescatore gli aveva offerto un pesce che aveva quell'anello nella pancia. Venuto a conoscenza dell'episodio il re d'Egitto ne trasse cattivo auspicio ed in effetti Policrate morì per mano di un
satrapo
persiano.
Nacquero a
Samo
Anacreonte e
Pitagora
, quest'ultimo lasciò l'isola per sfuggire alla tirannia di Policrate.
Quanto a Silofonte si diceva che ricevette la tirannia da Dario al quale, prima che diventasse re, aveva donato una veste pregiata.
La crudeltà della tirannia di Silofonte rimase proverbiale.
Samo
fu assediata da
Pericle
e sottomessa agli Ateniesi che vi dedussero molti coloni fra i quali Nicocle padre del filosofo Epicuro.
Presso
Samo
sono il
mare Icario
e l'isola Icaria che prendono il nome da Icaro figlio di Dedalo che cadde in quel mare quando il sole sciolse la cera delle ali costruite dal padre.
Dell'isola di Icaria
Strabone
ricorda un tempio di Diana e due castelli detti Enoe e Dracono.
Oltre lo stretto si trova il luogo dove si celebravano le feste Panionie della confederazione degli Ioni, quindi la città di Neapoli ed il tempio di Diana Munidia che si diceva costruito da Agamennone.
Seguono il porto e la città di Panormo e la selva Ortigia legata nel mito al parto di
Latona
. Nei pressi il monte Solmisso, sede dei Cureti che distrassero Giunone con il rumore delle armi per evitare che disturbasse il parto di
Latona
.
In quei luoghi si celebravano cerimonie in ricordo di quei miti.
La città di
Efeso
era il maggior centro commerciale dell'
Asia Minore
. Vi si trovava un famoso tempio di Artemide. Fra gli illustri cittadini di
Efeso
furono il filosofo Eraclito, il legislatore Ermodoro che fu esiliato e contribuì alla stesura delle leggi di
Roma
, il poeta Ipponatte, il pittore Apelle e l'oratore Alessandro Licno che si occupò di politica ma anche di storia, astronomia e geografia.
Nella zona si trova la selva sacra ad
Apollo
nella quale si diceva che l'indovino
Calcante
, tornando da Troia, fu battuto da Mopso in una gara di divinazione e morì per il dispiacere.
La città di
Colofone
era nota per la sua invincibile cavalleria. Suoi figli illustri furono il poeta Minmerno e il filosofo Xenofane.
Seguono le città di Lebedo, dove si venerava particolarmente Dioniso, e di Teo patria dello storico Ecateo.
Proseguendo si incontra un istmo con le città di Eritra e
Clazomene
.
Di Eritra si ricorda la
Sibilla
che in tempi antichi pronunciava profezie, di
Clazomene
il filosofo Anassagora.
Queste terre furono lasciate in eredità ai Romani da
Attalo III re di Pergamo
e rivendicate da Aristonico che combattè contro il console Publio Crasso e contro Marco Perpenna ed infine fu catturato e deportato a
Roma
dove morì in prigione. Perpenna morì di malattia e Crasso fu ucciso in combattimento.
Oltre Leuca e
Focea
si incontra il confine fra Ioni ed
Eoli
.
Terminato l'itinerario costiero,
Strabone
passa all'entroterra, regione abitata da Lidi, Carii e Greci lungo la strada fra
Efeso
e Antiochia.
Partendo da
Efeso
la prima città che si incontra è l'eolica Magnesia sul Meandro, ai piedi del monte Torace.
Cittadini illustri di Magnesia furono l'oratore Egesia ed il cantore Simone.
Oltre Magnesia si trova Tralli, città molto ricchi fra i cui cittadini era Pitodoro, padre di Pitodoride regina del Ponto regnante ai tempi di
Strabone
.
A Magnesia segue Nisa, lungo la strada fra le due città sorgeva un tempio di Giunone e Plutone frequentato da fedeli malati in cerca di miracolose guarigioni.
A trenta stadi da Nisa sorge il monte Tmolo dove si riuniva la confederazione delle popolazioni limitrofe.
Illustri Nisei furono filosofi: Apollonio discepolo di
Panezio
, Menecrate discepolo di Aristarco e suo figlio Aristodemo. Inoltre i grammatici Socrate, fratello di Aristodemo ed un altro Aristodemo maestro di
Pompeo Magno
e dei suoi figli.
Al confine fra la
Panfilia
e la
Licia
ha inizio la catena dei monti del Tauro.
Tornando alla coste della
Licia
si trovano l'isola Eleusa, il promontorio
Artemisio
, le città di Calinna, Cauno, Pisili.
Si incontra quindi l'isola di
Rodi
nei cui porto sorgeva il Colosso, una statua del sole alta 70 braccia (32 m.) che ai tempi di
Strabone
giaceva a terra a causa di un terremoto (del 226 a.C.) mai rialzata per disposizione di un oracolo.
Ancora a
Rodi
si custodivano tavole dipinte da Protogene. In una di quest raffigurante un satiro era dipinta una starna tanto realistica che attirava l'attenzione di tutti i visitatori, ma Protogene la volle cancellare per fare in modo che chi guardava il quadro ammirasse il satiro.
La colonia dorica di
Rodi
attribuiva la propria fondazione all'eraclide
Tlepolemo
.
Secondo il mito a
Rodi
erano vissuti i Telchini, demoni che avvelenavano i raccolti con l'acqua dello Stige e che, esperi di metallurgia, avevano fabbricato la falce di
Saturno
.
Tornando alla costa la prima città che si incontra è Lindo con il tempio di
Atena
, patria di
Cleobulo
, uno dei
Sette Sapienti
.
Più avanti si trovano le isole Sporadi patria di molti filosofi e poeti:
Panezio
, Stratocle, Andronico, Pisandro, Simmia ed altri.
Proseguendo verso nord si trova la città di Lorima, quindi una località chimata Cinossema considerata la tomba di Ecuba, e Cnido.
Nacquero a Cnido il matematico Eudosso, il filosofo Agatarchide, Teopompo, Artemidoro, Cresia storico e medico di Artaserse.
Segue
Alicarnasso
con il sepolcro di
Mausolo
. Furono di
Alicarnasso
Erodoto
, il poeta Eraclito e lo storico Dionigi. Dopo la morte di
Mausolo
e di
Artemisia
sua moglie, il regno passò a
Idrieo
, fratello di
Mausolo
che lo lasciò alla moglie
Ada
che venne spodestata dal fratello
Pissodaro
, questi coinvolse un
satrapo
nel governo di
Alicarnasso
. Successivamente i
Persiani
furono cacciati da
Alessandro Magno
.
Nell'isola di
Coo
si trovava una statua di
Venere sorgente dal mare
che
Augusto
fece portare a
Roma
.
Nacquero a
Coo
Ippocrate, il poeta
Fileta
ed il tiranno Nicia.
Si passa quindi alla città di Milasa devastata da Quinto Labieno, poi a Stratonicea colonia macedone patria dell'oratore Menippo.
Parlando delle genti che abitarono queste regioni (Carii e Lelegi),
Strabone
inserisce una considerazione sul termine "barbaro" coniato dai Greci per indicare coloro che pronunciavano le parole greche con difficoltà essento un'altra la loro lingua madre.
Oltre la catena del Tauro si trova una stretta zona costriera che va dalla
Licia
alla città di Soli.
I Lici, civili e pacifici, avevano formato una confederazione di ventitre città che prendevano in comune le decisioni importanti e conservarono questa organizzazione anche sotto il dominio romano.
Fra le maggiori città della
Licia
erano Xanto sul fiume omonimo, Patara, Mira.
Secondo alcuni i Lici e la
Licia
prendevano il nome da Lico figlio di Pandione.
Con la città di Olbio ha inizio la
Panfilia
, seguono Attalia, il fiume Eurimedonte e la città di Aspendo. Con la
Panfilia
confina la
Cilicia
divisa in due regioni dette
Cilicia Aspra
e
Cilicia Piana
.
Nella
Cilicia
piana si trova la fortezza di Caracesio che fu occupata da Diodato Trifone il quale, sconfitto da Antioco VII, qui si suicidò.
Oltre la fortezza si trova una zona rinomata per il legno di cedro che fu donata da
Antonio
a
Cleopatra
.
La
Cilicia Aspra
fu governata da Archelao re di Cappadocia.
Principale città della
Cilicia Piana
è Soli, costruita dagli
Achei
e dai
Rodiesi
, dove fu stabilita anche una colonia da
Pompeo Magno
.
Uomini famosi di Soli furono il filosofo Crisippo, il poeta Filemone e l'erudito Arato.
Segue la città di Andriale con la tomba di Sardanapalo. Attaversata dal fiume Cidno la città di Tarso giace in una pianura, si diceva fondata da Trittolemo e dai suoi compagni.
Tarso fu patria dei filosofi Antipatro, Archedemo e Nestore. Quest'ultimo fu maestro di Marcello figlio di Ottavia.
Dopo Tarso si incontra Mallo dove alcuni ambientavano la contesa fra gli indovini
Calcante
e Mopso. Nel mito Mallo era stata costruita da Mopso e Anfiloco che, contendendone la signoria, vennero a duello e si uccisero reciprocacamente.
A Mallo nacque il grammatico Cratete, discepolo di
Panezio
. Al termine della
Cilicia
inizia la
Siria
con la città di Seleucia ed il fiume Oronte.
Dopo una digressione sul catalogo degli alleati di Troia in
Omero
,
Strabone
passa a parlare dell'isola di
Cipro
, prossima alle coste della
Cilicia
.
Nell'isola si trova Salamina, fondata da Teucro esiliato dal padre Telamone.
Altre città sono
Cizico
, patria del filosofo Zenone, Berito, Amatunte, Pafo.
Molto fertile,
Cipro
produce ottimo vino e olio, posside inoltre miniere di rame. Ai tempi di
Strabone
era diventata provincia romana dopo essere appartenuta alla dinastia dei Tolomei.