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Corsica
Mappa della Corsica
UBehrje di Wikipedia in tedesco
Public domain
Quarta isola del
Mediterraneo
per estensione, è situata a nord della
Sardegna
dalla quale è separata dalle Bocche di Bonifacio, a a 82 km. dalla costa toscana (
Piombino
) e 170 km. dalla Costa Azzurra.
Ha una superficie di 8.681 kmq., misura 183 km. da nord a sud con una larghezza massima di 83 km. ed uno sviluppo costiero di 1.200 km.
Il territorio è montuoso, con una dorsale che attraversa l'isola da nord-ovest a sud-est. La cima più alta è il Monte Cinto (2706 m.).
Politicamente appartiene alla
Francia
, il capoluogo è Ajaccio.
La popolazione è di circa 300.000 abitanti, le lingue ufficiali sono il francese e il corso.
Storia
Nella prima metà del
IV secolo a.C.
giunsero in Corsica coloni di origine ionica, i
Focesi
di
Marsiglia
che fondarono Alala, prima colonia greca nell'isola fino ad allora abitata da popolazioni autoctone o sarde oltre alle basi navali etrusche sulla costa orientale.
Pochi decenni dopo i
Focesi
furono cacciati dagli
Etruschi
mentre i
Cartaginesi
occupavano la
Sardegna
.
La conquista romana risale al
259 a.C.
, le colonie agricole e le basi navali fondate dai
Romani
operarono fino al
Medioevo
quando subirono l'invasione dei
Vandali
, poi dei
Longobardi
e ancora dei Saraceni.
Dall'
XI
al
XIII secolo
la Corsica fu contesa fra
Pisa
e
Genova
.
Nel
1295
a seguito della sconfitta di
Pisa
nella battaglia della Meloria,
Genova
ottenne il controllo del
Tirreno
ma il papa
Bonifacio VIII
investì
Giacomo II d'Aragona
del regno di
Sardegna
e Corsica. La contesa tra
Genovesi
e
Aragonesi
per la Corsica durò con alterne vicende fino all'elezione del papa
Niccolò V
(
1447
) il quale ribadì i diritti prontifici sull'isola e li trasferì alla Repubblica di
Genova
.
Nel
1453
un'assemblea della nobiltà corsa decise di affidare il governo dell'isola al Banco di San Giorgio, la più potente organizzazione finanziaria e commerciale genovese. Il Banco tenne la Corsica fino al
1511
quindi vi rinunciò a causa delle continue e violente rivolte della popolazione e restituì l'isola alla Repubblica Genovese.
Nel
1553
la Corsica fu occupata da una flotta franco-ottomana, intervenne l'imperatore
Carlo V d'Asburgo
insieme ai
Genovesi
e si aprì un lungo periodo di guerra che terminò nel
1556
con una tregua che lasciava l'isola alla
Francia
tranne Bastia ma con il
trattato di Cateau-Cambresis
del
1559
la Corsica tornò al Banco di San Giorgio.
Le ostilità continuarono comunque nel decennio successivo in cui si svolse la rivolta antigenovese di Sampiero di Bastelica e si conclusero soltanto nel
1569
. Furono quindi emanati gli
Statuti
e il governo genovese si indirizzò verso una conduzione più moderata della Corsica.
Nel
1729
Genova
impose nuove tasse ai Corsi che nel
1730
si ribellarono e iniziarono un nuovo periodo di lotta che alla lunga portò a una situazione di stallo nella quale
Genova
non aveva le forze per riprendere il pieno controllo della Corsica e ai Corsi non bastavano le energie per espellere i
Genovesi
. Infine
Genova
si rivolse a
Luigi XV
re di
Francia
che fu lieto di intervenire militarmente nell'isola della quale di fatto intendeva impadronirsi.
La Corsica conobbe un breve periodo di indipendenza ed ebbe una costituzione con il governo di Pasquale Paoli instaurato nel
1755
ma nel
1769
fu sconfitta a Ponte Nuovo e conquistata da
Luigi XV
.
Paoli andò in esilio a
Londra
e tornò in Corsica durante la rivoluzione francese ma più tardi divenne malvisto dal regime giacobino e nell'aprile
1793
fu emesso un ordine di arresto nei suoi confronti. Invocati da Pasquale Paoli intervennero gli Inglesi che occuparono l'isola cacciandone o
Francesi
ma deludendo le aspettative di indipendenza dei Corsi. Paoli fu chiamato a
Londra
da
Giorgio III
e trattato con onore ma di fatto costretto all'esilio. Morì a
Londra
nel
1807
.
Intanto nel
1796
la Corsica era stata lasciata dagli Inglesi e occupata da
Napoleone
. Nel periodo napoleonico ribellioni e repressione contribuirono a peggiorare la miseria che domina l'isola e alla caduta del famoso connazionale gli isolani ne dannarono la memoria.
Da allora si sono susseguite iniziative indipendentiste ma la Corsica rimane ancora oggi sotto lo stato francese.
Riferimenti letteratura:
Diodoro Siculo - Biblioteca storica
Indice sezione