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Giulio Proculo



Patrizio albano, amico di Romolo.
Ricordato da Livio (I,16,5) e da Ovidio (Fasti II,499).
Cicerone lo definisce homo agrestis e Dionigi di Alicarnasso (II,63,3) lo presenta come agricoltore della stirpe di Ascanio.
E' il personaggio che dopo l'apoteosi di Romolo ha il sogno (o la visione) del re divinizzato che lo rivela al popolo scagionando i senatori sospettati di regicidio.
Secondo Livio i Giulii albani entrarono in Roma sotto Servio Tullio, l'episodio di Proculo sarebbe quindi da riferirsi ad una mistificazione propagandistica della gens Iulia, desiderosa di collocare i propri membri nel novero dei cittadini più antichi.


Riferimenti letteratura:
  • Livio - Storia di Roma
  • Cicerone - La repubblica
  • Ovidio - Fasti
  • Dionigi di Alicarnasso - Antichità romane
  • Plutarco - Teseo e Romolo
  • Lucio Anneo Floro - Compendio di Storia Romana
  • Agostino di Ippona - La città di Dio


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