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Gaio Crispo Sallustio



Sabino di Amiterno, nato nell'86 a.C. e morto, forse, nel 35 a.C.
Venuto a Roma probabilmente molto giovane, si trovò presto coinvolto nelle vicende politiche del tempo. Fu questore nel 55 o nel 54 a.C., tribuno della plebe nel 52 a.C., poi legato in Siria nel 50.
Espulso dal Senato ad opera del censore pompeiano Appio Claudio Pulcro, ricompare presto a fianco di Cesare in armi contro Pompeo e va in aiuto di Antonio rimasto chiuso nell'isola di Curictae (oggi Veglia nel Quarnaro).

Dopo la vittoria di Farsalo è di nuovo questore e Cesare lo riammette in Senato.
Nel 47 a.C. è inviato presso le legioni in rivolta in Campania, quindi segue Cesare in Africa. Nel 46 a.C. è pretore e dopo Tapso (6 aprile 46 a.C.) riceve il governatorato dell'Africa Nova.
Stando a Dione Cassio durante il governo della provincia Sallustio commise gravi irregolarità e lasciò che la popolazione venisse saccheggiata.
Dopo le Idi di Marzo Sallustio abbandonò la politica e si dedicò agli studi storici.
Scrisse De coniuratione Catilinae, monografia sulla congiura di Catilina nel 63 a.C.; Bellum Iugurthinum, sulla guerra contro Giugurta dal 115 al 111 a.C.

Dal 40 a.C. si dedicò ad un'opera più vasta, le Historie che narravano la storia della Repubblica dal 78 a.C. in poi. Sallustio arrivò verso il 67 a.C. con la narrazione, poi fu interrotto dalla morte. Le due monografie sono conservate. Delle Historie ci sono giunti alcuni discorsi e circa cinquecento frammenti.
Gli si attribuiscono anche tre opuscoli di dubbia autenticità, un'invettiva contro Cicerone e due epistole politiche a Cesare.


Vedi anche:
  • Cronologia dei magistrati romani


    Riferimenti letteratura:
  • Dione Cassio - Storia romana
  • Agostino di Ippona - La città di Dio




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