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Diogene di Sinope



Il più famoso discepolo di Antistene, famoso per la stranezza della sua vita e per l'arguzia dei suoi detti.
Nacque nel 404 a.C. a Sinope. Coinvolto in un processo a carico del padre, per falsificazione di moneta, fu condannato all'esilio. Ad Atene incontrò Antistene ed aderì alla scuola cinica.
Visse in estrema povertà. In vecchiaia fu catturato dai pirati e portato a Creta come schiavo. Venduto a un certo Seniade divenne il precettore dei figli di questo. Si suicidò a novanta anni trattenendo il respiro.
La leggenda lo vuole spregiatore di ogni agio: aveva per casa una botte. Quando Alessandro Magno gli chiese cosa desiderasse lo invitò a spostarsi per non riparargli il sole.
Girava di giorno con una lanterna accesa rispondendo a chi gliene chiedesse il motivo: "Cerco l'uomo".
Dante lo pone fra gli Spiriti Magni nel Limbo (Inf. IV - 137).


Riferimenti letteratura:
  • Plutarco - Alessandro e Cesare
  • Agostino di Ippona - La città di Dio
  • Macrobio - Saturnali
  • Giovanni Zonara - Storia del mondo
  • Divina Commedia - Inferno



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