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Bessa



Generale bizantino vissuto nel sesto secolo d.C., appartenente ad una famiglia della nobiltà gotica in Tracia, nacque intorno al 480.
Partecipò alla guerra contro i Persiani (502-506).
Nel 535 fu fra gli ufficiali dell'esercito di Belisario inviato in Italia contro i Goti da Giustiniano e nel 537 assunse il comando di un presidio nella difesa di Roma assediata dai Goti.
L'assedio fu respinto e Bessa fu al seguito di Belisario finché questi non fu richiamato in Oriente, rimanendo in seguito in Italia.
Con gli altri generali bizantini combattè contro Totila e fu da questi sconfitto in Veneto e nel Mugello.
Nel 545 era di nuovo comandante del presidio di Roma durante il secondo assedio della città e secondo Procopio di Cesarea in questa occasione si dimostrò inerte dal punto di vista militare dedicandosi ad illeciti commerci con i cittadini benestanti ai quali vendeva derrate a prezzi esosissimi, tanto che quando Totila conquistò Roma trovò nella casa di Bessa - che era riuscito a fuggire - grandi ricchezze.
Nel 550 ricevette da Giustiniano il comano di una spedizione per liberare Petra durante la guerra in Colchide contro i Persiani, Bessa riuscì nell'impresa recuperando in parte il prestigio perduto a Roma, ma successivamente la sua amministrazione della regione provocò lamentele che indussero Giustiniano a destituirlo e mandarlo in esilio.


Riferimenti letteratura:
  • Procopio di Cesarea - La guerra gotica
  • Ludovico Antonio Muratori - Annali d'Italia dal principio dell'era volgare



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