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Jacopo Tiepolo



Iacopo Tiepolo aveva ricevuto il titolo di Duca di Calabria durante il dogato di Enrico Dandolo e, sotto Pietro Ziani, si era trasferito a Costantinopoli diventando podestà della locale comunità veneziana.
Di antica famiglia originaria di Rimini, Iacopo aveva sposato Valdrada figlia di Tancredi re di Sicilia e possedeva considerevoli ricchezze.
Fu nominato doge il 6 marzo 1229 succedendo a Pietro Ziani. In quegli anni Venezia era minaccita da diversi pericoli, come le mire espansionistiche di Ezzelino da Romano signore di Vicenza e leader ghibellino, l'alleanza fra Ancona e l'Ungheria, la rivolta di Creta.
Iacopo invità l'imperatore Federito II a visitare Venezia ed ottenne con la diplomazia la conferma di tutti i privilegi mettendosi così al riparo dalla politica di Ezzelino.
Subito dopo si occupò di riprendere Creta e di liberara l'Adriatico dalla flotta anconetana per poi concludere un trattato di non belligeranza con l'Ungheria.
Concluse anche un importante accordo con Ferrara per regolamentare i diritti sui commerci e i rapporti fra le due città.
In politica interna Tiepolo operò numerose riforme e durante il suo dogato venne emanato il Capitulare Navium, primo compendio di diritto marittimo.
Nel maggio 1249 Iacopo Tiepolo abdicò e si ritirò a vita privata, morì dopo due mesi e le sue spoglie furono deposte in un'arca nella Chiesa dei Ss. Giovanni e Paolo.


Vedi anche:
  • Dogi di Venezia




  • Indice sezione