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Marco Furio Camillo



La figura di Furio Camillo è fra le più importanti della narrazione liviana. Praticamente Camillo è il protagonista del quinto libro.

I punti essenziali:

Dopo essere stato più di una volta tribuno miliare viene nominato dittatore e, dopo dieci anni di assedio, riesce ad espugnare Veio. La nomina di Camillo seguiva immediatamente lo scontro con i Veienti nel quale aveva perso la vita il tribuno Lucio Titinio, scontro che aveva creato a Roma grande preoccupazione.

Dopo la conquista di Veio viene celebrato il suo trionfo ma questioni relative alla destinazione del bottino gli procurano molte antipatie.

Forse processato per peculato, Camillo va in esilio ad Ardea.

Sopraggiungono i Galli ed assediano Roma. I senatori arroccati sul Campidoglio richiamano Camillo e lo nominano di nuovo dittatore.

Con un esercito di Romani e di alleati laziali, Camillo soccorre gli assediati e stermina i Galli.

Vinti i Galli non depone subito la dittatura per contrastare i tribuni della plebe che insistevano per trasferire altrove la capitale.

La parte relativa alla lotta contro i Galli e quella sullo scontro politico con i tribuni non risultano da altre fonti. A proposito di Camillo la narrazione di Livio è spesso romanzesca. Si tratta di disegnare un eroe, un rifondatore, un padre della patria che costituisca un illustre precedente del personaggio e della politica che Ottaviano va definendo mentre Livio scrive. Del resto la rivincita di Camillo sugli invasori era anche un modo efficace di dissimulare l'umilante sconfitta che i Romani devono aver sofferto in quell'occasione.

Si è pensato che Camillo potesse essere fratello di Lucio Furio Medullino, console nel 413 a.C. (Livio IV,44). Il cognomen Camillo è presente anche nei Saturnalia di Macrobio, riferito ad un ragazzo aristocratico impegnato in pratiche religiose.


In Livio, Camillo ricopre un primo tribunato militare nel 403 a.C ed un secondo nel 401 a.C. (V,1 e V,10), ma i Fasti Consolari definiscono quella del 401 come sua prima carica, del resto in V,14 lo stesso Livio definisce il tribunato di Camillo del 398 a.C. come il suo secondo.
Probabilmente rispetto al 403 Livio confonde con un omonimo.


Riferimenti letteratura:
  • Diodoro Siculo - Biblioteca storica
  • Tito Livio - Storia di Roma
  • Ovidio - Fasti
  • Plutarco - Vite parallele di Temistocle e Camillo
  • Agostino di Ippona - La città di Dio
  • Theodor Mommsen - Storia di Roma Antica


    Vedi anche:
  • Cronologia dei magistrati romani




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