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ISTORIETTA TROIANA
Viveva in
Grecia
un re di nome
Pelleus
, padre di
Acilles
. Aveva un nipote prode e ardito di nome
Gianson
che
Pelleus
temeva e considerava un rivale.
Gianson
era figlio del re Ieson fratello di
Pelleus
e poiché Ieson era morto
Pelleus
governava due regni.
Ercule era figlio di Giuppiter, un gigante che per la sua forza era ritenuto un dio.
Gianson
e Ercule erano amici e trascorrevano molto tempo insieme.
In quel tempo il ricco re dell'isola di Colcos aveva una figlia di nome
Medea
che voleva far sposare all'uomo più forte e coraggioso che si potesse trovare.
Medea
aveva studiato la negromanzia e aveva fatto fare a uno dei suoi maestri un montone d'oro e pietre preziose con tutti i suoi gioielli, mise il montone su un isolotto e con la magia lo circondò di tori che sputavano fiamme, serpenti e altri incantesimi.
Il re dichiarò che chi fosse riuscito a prendere il montone d'oro avrebbe avuto la mano di
Medea
e metà del suo regno.
Molti pretendenti di
Medea
morirono nel tentativo di prendere il Vello d'Oro. Quando
Pelleus
venne a conoscenza di questa gara nuziale convinse
Gianson
a tentare di vincerla nella speranza che vi lasciasse la vita.
Gianson
prese con se Ercule, Meleagier ed altri compagni e salpò con la sua nave. Molti credono che sia stato il primo ad affrontare la navigazione in alto mare. Una tempesta dirottò la nave di
Gianson
che fu sospinta in diversi luoghi e infine giunse al porto di
Troia
dove regnava Laomedon.
Un cavaliere troiano che vide i
Greci
sbarcare corse ad informare Laomedon che mandò un messaggero ai nuovi inviati con l'ordine di ripartire immediatamente. I viaggiatori, ricevuto lo sgradito messaggio, decisero di ripartire rimandando al viaggio di ritorno la vendetta dell'offesa ricevuta. Comunicata al messaggero di Laomedon questa decisione, ripresero il mare alla volta di Colcos.
Il re di Colcos li accolse con onore e notando la bellezza e la gioventù di
Gianson
lo inviò sinceramente a rinunciare a quell'impresa tanto pericolosa e a ripartire dopo aver goduto della sua ospitalità, ma
Gianson
affermò che avrebbe affrontato l'impresa anche a costo della vita.
A questo colloquio era presente
Medea
che immediatamente si innamorò di
Gianson
e si ripromise di aiutarlo. La giornata trascorse lietamente e alla sera
Gianson
e i suoi compagni furono ospitati in ambienti lussuosi. Durante la notte
Medea
si introdusse nella camera di
Gianson
e gli offrì il suo aiuto in cambio della promessa di essere leale verso di lei.
Gianson
le promise di sposarla e
Medea
gli consegnò unguenti, erbe ed incantesimi per neutralizzare i guardiani del Tosone, poi si amarono per tutta la notte.
Al mattino Giason si recò da solo sull'isoletta del tosone, con le armi e con le erbe di
Medea
, domò i tori guardiani e tornò a Colcos con il tosone. Nell stupore generale, il re comprese che Giason era stato aiutato da
Medea
ma non palesò il suo pensiero progettando di aggredire i
Greci
di notte per riprendere il tosone. Tuttavia i
Greci
partirono subito portando via da Colcos anche
Medea
.
Pelleus
accolse festosamente Giason e gli rese le terre che gli appartenevano.
Qualche tempo dopo Giason, i suoi compagni e molti amici che si unirono a loro, partirono alla volta di
Troia
per punire l'offesa di Laomedon. Prima di combattere i
Greci
si divisero in due schiere, l'una attaccò
Troia
, mentre l'altra - comandata da Ercole - penetrava in città e ne prendeva possesso.
Troia
fu distrutta, Laomedon fu ucciso da Ercole e i
Greci
tornarono in patria.
Priamo
non era presente quando e quando tornò a
Troia
trovò la città distrutta, il padre ucciso e la sorella rapita. Fu grande il suo dolore ma decise di ricostruire
Troia
più bella e più forte di prima.
Il re
Priamo
aveva sposato la bella e nobile Ecuba dalla quale aveva avuto cinque figli e due figlie. Il primo era
Ettore
, forte guerriero, alto, bello con capelli biondi e crespi ma guercio. Il secondo era
Troilo
, molto più bello di
Ettore
e di amabile carattere, Il terzo di nome Deifebus era prode e bello oltre misura, sapiente, esperto di negromanzia sapeva predire il futuro. Il quarto,
Paride
, era l'uomo più bello del suo tempo e, benché non fosse esperto di armi, era un ottimo arciere. Il quinto era troppo piccolo per le armi ma bello e ardito.
Una delle figlie era la bellissima
Cassandra
anche lei capace di conoscere il futuro. Infine Pulisena era la più bella, non si poteva decidere chi fosse più belle tra Pulisena e
Elena
moglie di
Menelao
.
Priamo
ricostruì
Troia
ricca e stupenda, al centro era la fortezza reale detta
Ilion
. Nel palazzo volle una camera destinata alla negromanzia che fu detta
camera di beltà
, vi si trovavano magici marchingegni in perenne movimento.
La città era dotata di tre cerchie di mura con fossi e centinaia di torri. Costruirla richiese dieci anni e quando fu completa durò per altri dieci.
Completata la ricostruzione,
Priamo
riunì i suoi consiglieri per decidere come vendicare l'offesa subita. Fu deciso di inviare un'ambasceria a chiedere la restituzione della sorella de re. Gli ambasciatori andarono ma furono male accolti e tornarono a
Troia
con un rifiuto.
Intanto
Paride
, figlio di
Priamo
, andato a controllare il suo bestiame, trovò un bellissimo toro non suo che combatteva con uno dei suoi, il combattimento fu vinto dal toro straniero che
Paride
adornò con una ghirlanda di fiori. Un altro giorno, addormentandosi presso una fontana in una pausa della caccia, sognò che presso la fontana le dee Giuno, Pallas e Venus stavano conversando quando cadde in mezzo a loro una mela d'oro con la scritta "Sia data alla più bella". Per evitare una lite le tre dee decidevano di affidare ad altri il giudizio. Notato
Paride
che dormiva lo sceglievano come giudice ricordando con quale equità aveva premiato il toro sconosciuto invece di quello che gli apparteneva.
Giuno e Pallas offrirono a
Paride
il loro aiuto e la oro protezione, Venus gli promise di essere amato a qualunque donna desiderasse e convinse il giovane a darle la mela.
Tornati gli ambasciatori dalla
Grecia
, il consiglio deliberò una spedizione punitiva e quando si trattò di nominare un comandante
Cassandra
raccomandò di non scegliere
Paride
, prevedendo funeste conseguenze.
Anche Deifobo si dichiarò contrario all'eventuale scelta di
Paride
facendo previsioni simili a quelle di
Cassandra
. Da parte sua
Paride
insistette per avere il comando dell'impresa ostentando grande sicurezza e dichiarando di essere protetto da Venus.
Priamo
confermò la scelta di
Paride
e ordinò a
Ettore
di arruolare un esercito e di convocare amici, parenti e alleati.
Paride
partì per la
Grecia
e durante il viaggio la sua nave incontrò quella del re
Menelao
ma
Greci
e
Troiani
si ignorarono a vicenda. Intanto a
Troia
si dedicava un nuovo tempio a Pallas quando dal cielo cadde una meravigliosa bandiera che una voce misteriosa indicò come un dono della dea.
Navigando,
Paride
arrivò al castello di
Menelao
che sorgeva sulla costa greca, Il Tempio di Venus vicino al castello era affollatissimo di fedeli in occasione di una festa. I
Troiani
sbarcarono dichiarando agli abitante del Castello di essere ambasciatori di
Priamo
.
Alla festa
Paride
incontrò la bellissima
Elena
moglie del re
Menelao
, i due si salutarono molto formalmente ed
Elena
, nel dare il benvenuto a
Paride
, assicurò che nonostante l'assenza del marito avrebbe garantito agli ospiti la migliore accoglienza.
Paride
, dopo aver pregato nel tempio di Venus, tornò alla sua nave e concordò con i compagni di dare l'assalto al castello per rapire
Elena
. Durante la notte, infatti, i
Troiani
depredarono il tempio mentre
Paride
prese con se
Elena
dopo aver ucciso le guardie di lei.
I
Greci
del castello uscirono per fermare i rapitori, combatterono con molte perdite dei
Troiani
e dei
Greci
ma infine
Paride
e i suoi ripresero il mare e non si fermarono fino a quando non furono a un giorno di viaggio da
Troia
. Qui sostarono una settimana,
Paride
mandò messaggeri a
Priamo
per informarlo sull'esito della sua spedizione ma mentre molti gioivano, Deifobo e soprattutto
Cassandra
si lasciavano andare alla disperazione.
Priamo
fece rinchiudere
Cassandra
per evitare che i suoi lamenti turbassero la popolazione, quindi uscì con tutta la corte per accogliere
Paride
e
Elena
.
Paride
ed
Elena
si sposarono con grandi festeggiamenti, quindi i
Troiani
prepararono la difesa della città prevedendo un attacco da parte dei
Greci
. Un certo Lernesio (che evidentemente aveva preso parte alla festa nuziale ma nel testo non è detto) tornò a presidiare il suo castello che si trovava lungo il percorso dalla costa alla città. Costui era il padre di Criseide che sarà rapita da
Achille
.
Tornato a casa,
Menelao
scoprì il rapimento della moglie e la notizia si diffuse rapidamente in
Grecia
. Castore e Polluce, fratelli di
Elena
, presero subito il mare con una grande armata per attaccare
Troia
ma di loro non si ebbero più notizie.
Gli altri "baroni" si riunirono in un giorno convenuto per muovere alla guerra, fra di loro erano
Agamennone
, Teseo,
Ulisse
,
Diomede
, Telamone, Tideo,
Achille
con l'amico Patroclo,
Menelao
,
Aiace
,
Protesilao
e molti altri nobili
Greci
.
Raggiunsero via mare la costa troiana e Lernesio tentò di impedire il loro sbarco ma fu vinto da
Ulisse
e
Diomede
. Quando
Diomede
stava per ucciderlo intervenne
Achille
che aveva ricevuto in passato cortesie da lui.
Lernesio, pacificato con i
Greci
, li lasciò sbarcare e accampare sulle sue terre dove rimasero per un anno senza attaccare
Troia
. Finalmente, sollecitati da uno dei loro capi, i
Greci
ripresero il mare ed entrarono nel porto di
Troia
. I
Troiani
uscirono dalle mura schierandosi contro il nemico e sopraffecero i
Greci
sbarcati per primi, ma giunsero altre navi e quando sbarcò
Achille
la battaglia si fece ancora più violenta.
Achille
uccise molti
Troiani
ed
Ettore
altrettanti
Greci
finché giunse la notte.
I
Greci
piantarono le loro tende e al mattino mandarono un'ambasciata guidata da
Ulisse
a trattare con
Priamo
.
Ulisse
, dopo aver descritto la potenza dello schieramento greco, chiese una tregua per consultare un oracolo in merito alla guerra appena iniziata.
Priamo
tenne consiglio con i suoi baroni e fu decisa una tregua di due mesi malgrado l'opposizione di
Ettore
.
Il mattino successivo
Greci
e
Troiani
inviarono le rispettive delegazioni a consultare l'oracolo, il responso fu che se i
Greci
avessero perseverato avrebbero vinto dopo dieci anni di assedio. Ai
Troiani
l'oracolo annunciò la sconfitta definendo inutile ogni tentativo di difesa. Il vecchio troiano Toas ebbe dal dio l'ordine di passare ai
Greci
e divenire loro consigliere.
Priamo
, ascoltato il resoconto degli ambasciatori, decise che non avrebbe cercato la pace: preferiva morire con onore a vivere disonorato. Anche la perdita di Toas secondo
Priamo
, era un bene trattandosi di un vecchio malvagio.
Briseis
, figli di Toas amata da Troilus, fu addolorata per la partenza del padre ma in seguito Toas pregò i
Greci
di condurre a lui la giovane.
Di richiedere
Briseis
ai
Troiani
furono incaricati Tideus e Ulixes. Il giovane
Diomede
, figlio di Tideus, si unì a loro.
Priamo
non si oppose alla richiesta mentre
Briseis
apprese con grande dolore di dover partire.
Briseis
e Troilus trascorsero la notte insieme amandosi e piangendo. Si lasciarono al mattino promettendosi eterno amore e fedeltà ma non appena fu uscita dalle mura della città
Briseis
accettò la corte di
Diomede
e gli donò un anello che Troilus le aveva regalato. Quando Troilus ne venne informato provò grandissimo dolore.
Conclusa la tregua ripresero violentissimi i combattimenti: ogni volta che i due eserciti si battevano lasciavano migliaia di cadaveri sul campo, quando i
Greci
ebbero bisogno di viveri furono riforniti dal re di Tenedo che era in debito con
Achille
.
I campioni di questa guerra furono il troiano
Ettore
ed il greco
Achille
che subivano molti attacchi riuscendo sempre, tuttavia, a respingere i nemici.
Dopo alcune descrizioni di battaglie e di duelli, il racconto si interrompe sull'immagine di
Ettore
coperto di ferite che viene aiutato dalle donne della sua casa a togliere l'armatura.