4/vgF0McT6WBi1RPOKg40mK96lk1bJq1dTncfbVzjMYsVgdkLfU3L2ZoQ
Sunelweb
Guida rapida
A
B
C
D
E
F
G
H
I
J
K
L
M
N
O
P
Q
R
S
T
U
V
W
Y
Z
Home
Storia
Storia antica
Storia greca
Biografie
Approfondimenti
Cronologia
Governanti
Atene
Sparta
Tebe
Argo
Corinto
Magna Grecia
Macedonia
Tirannidi
Glossario
Storia romana
Biografie
Approfondimenti
Cronologia
Governanti
Re di Roma
Consoli
Imperatori
Glossario
Storia ebraica
Biografie
Cronologia
Governanti
Giudici di Israele
Re di Israele fino a Salomone
Regno di Israele o di Samaria
Regno di IGiuda
Glossario
Storia della Mesopotamia
Biografie
Cronologia
Glossario
Storia persiana
Biografie
Cronologia
Achemenidi
Glossario
Storia bizantina
Biografie
Cronologia
Imperatori di Bisanzio
Glossario
Storia egiziana
Biografie
Cronologia
Glossario
Storia siriana
Biografie
Cronologia
Dinastia dei Seleucidi
Governatori romani
Glossario
Storia italiana
Biografie
Cronologia
Governanti
Glossario
Storia europea
Storia francese
Biografie
Cronologia
Governanti
Glossario
Storia spagnola
Biografie
Cronologia
Governanti
Glossario
Storia inglese
Biografie
Cronologia
Governanti
Glossario
Storia tedesca e austriaca
Biografie
Cronologia
Sacro Romano Impero
Glossario
Storia altri Paesi Europei
Belgio
Danimarca
Polonia
Portogallo
Ungheria
Storia della Chiesa
Biografie
Cronologia
Papi e Antipapi
Glossario
Pagine tematiche
Cronologia generale
Governanti
Famiglie
Città
Guerre
Popolazioni
Letteratura
Letteratura greca
Letteratura latina
Letteratura italiana
Letteratura spagnola
Letteratura francese
Letteratura inglese
Letteratura tedesca
Premi letterari
Mitologia
Dei, eroi ed altri personaggi
Le leggende di Tebe
Letteratura e mitologia
Teatro
Indice per autore
Indice per titolo
Cinema
Ricerca
Cronologia
Ricerca
Glossario
PUBLIO CORNELIO TACITO
Vita di Agricola
I) Tramandare le vicende di uomini famosi è un'usanza antica e
Tacito
loda i tempi in cui gli scrittori lo facevano senza doppi fini. L'autore scriverà di un uomo già deceduto volendo mettere in evidenza le ingiustizie di quei tempi contro le virtù del suo personaggio.
II)
Aruleno Rustico
perse la vita per aver lodato
Trasea Peto
, così
Erennio Senecione
per
Elvidio Prisco
; i loro scritti furono pubblicamente bruciati. In quei giorni furono banditi i filosofi e fu negata ogni libertà.
III) Ora, dice
Tacito
, con
Nerva
e
Traiano
è tornata la libertà ma è più facile spegnere gli incendi che rianimarli e recuperare gli studi e le arti sarà lungo e difficile per non parlare dei tanti che sono morti per il capriccio del principe [
Domiziano
] durante quindici anni di tirannia.
Tacito
intende ricordare in questo libro la passata servitù e testimoniare il bene presente. Dedica quest'opera a suo suocero
Agricola
.
IV)
Gneo Giulio Agricola
nacque a
Forum Iulii
da famiglia equestre. Suo padre
Giulio Grecino
fu senatore, oratore e filosofo. Rifiutò di accusare
Silano
come gli ordinava
Caligola
e venne ucciso.
Agricola
fu educato da sua madre
Giulia Procilla
poi studiò a
Marsiglia
dove si appassionò alla filosofia.
V) Iniziò la sua carriera militare in
Britannia
con
Svetonio Paolino
dimostrandosi subito disciplinato e desideroso di imparare. Per la
Britannia
fu un periodo di grande pericolo a causa dell'agitazione dei popoli locali che fu sedata da
Svetonio Paolino
non senza che
Agricola
ne ricavasse preziosa esperienza.
VI) Tornato a
Roma
sposò la nobile
Domizia Decidiana
la cui famiglia lo aiutò molto nella carriera. Ebbe un figlio che visse poco e una figlia. Fu tesoriere della provincia d'
Asia
con il viceconsole
Salvio Tiziano
dimostrandosi integerrimo in ogni circostanza. Ebbe quindi il
tribunato della plebe
, poi la
pretura
sotto
Galba
e fu incaricato di inventariare i beni dei templi.
VII) L'anno successivo (
69
) i soldati di
Otone
saccheggiarono la proprietà della famiglia di
Agricola
in
Liguria
e uccisero sua madre. Si schierò con
Vespasiano
che stava prendendo il potere. Governava
Roma
Muciano
che gli conferì il comando della turbolenta ventesima legione già ribellatasi in
Britannia
.
VIII)
Agricola
riportò all'ordine la legione e quando il governatore
Marco Vettio Bolano
, uomo molto mite, fu sostituito da
Quinto Petilio Ceriale
(
71
),
Agricola
continuò a militare nella provincia ottenendo molti successi dei quali lasciò sempre l'onore a
Ceriale
.
IX) Al ritorno a
Roma
divenne patrizio per volontà di
Vespasiano
(
75
) che lo nominò governatore di
Aquitania
. Dopo meno di tre anni fu richiamato per assumere il consolato e allo scadere della carica ebbe il governo della
Britannia
. In quei giorni
Agricola
fece sposare la figlia con
Tacito
.
X) La
Britannia
era la più grande isola conosciuta, situata a nord della
Gallia
, a est della
Spagna
e a ovest della
Germania
, si affacciava su un mare immenso senza più terra. L'armata romana accertò che fosse un'isola circumnavigandola, scoprì e occupò le
isole Orcadi
e avvistò
Tile
(
Thule
) coperta dai ghiacci.
XI) Non si conosceva l'origine dei popoli della
Britannia
ma dall'aspetto fisico si potevano individuare parentele con i
Germani
in
Caledonia
, affinità dei
Siluri
con gli
Iberi
della
Spagna
ma più frequente era la somiglianza con i
Galli
con i quali i
Britanni
condividevano molte cose nella religione, nei costumi e con poche differenze nella lingua. Tuttavia i
Britanni
erano più rozzi e bellicosi dei
Galli
che da molto più tempo, perduta la libertà, avevano adottato costumi più civili.
XII) Fortissimi guerrieri, i
Britanni
erano indeboliti dalla loro mancanza di coesione. L'aria del loro paese è torbida per la nebbia e le frequenti piogge, la notte non è buia, il giorno non è luminoso. La terra produce solo biade ma vi si estraggono oro, argento e metalli.
XIII)
Giulio Cesare
fu il primo a sbarcare in
Britannia
con l'esercito e vinse in battaglia gli abitanti ma non fu una conquista permanente, con le guerre civili che seguirono la
Britannia
fu quasi dimenticata.
Augusto
e
Tiberio
non la presero mai in considerazione,
Caligola
pensò a una spedizione ma rinunciò,
Claudio
vi mandò legioni e
Vespasiano
vi domò alcune popolazioni.
XIV-XV) Il primo governatore fu
Aulo Plauzio
, poi
Ostorio Scapola
. A poco a poco la conquista si estese, si stabilirono rapporti amichevoli con il re
Cogiduno
. Governarono quindi
Didio Gallo
,
Veranio
e
Svetonio Paolino
che in due anni soggiogò altre popolazioni ma alla sua partenza i
Britanni
si ribellarono.
XVI) Iniziarono la guerra comandati dalla regina
Boudicca
e ripresero diversi castelli e fortezze prima che
Svetonio Paolino
intervenisse sconfiggendoli duramente. Successore di
Paolino
fu
Petronio Turpiliano
che riportò la pace nella provincia e la consegnò a
Trebellio Massimo
il quale fu messo in fuga da una ribellione dei suoi soldati, seguì il mite
Vettio Bolano
che fu amato per la sua clemenza e benevolenza.
XVII) Sotto
Vespasiano
,
Petilio Ceriale
sbaragliò i
Briganti
, il suo successore
Giulio Frontino
domò i
Siluri
.
XVIII) In questa situazione
Agricola
giunse in
Britannia
. Poco prima del suo arrivo gli
Ordovici
avevano massacrato una squadra di cavalieri romani e l'evento aveva incoraggiato molti alla ribellione.
Agricola
decise di affrontare subito gli
Ordovici
, nonostante l'estate fosse finita, e li sconfisse. Incoraggiato dal successo puntò alla conquista dell'
isola di Mona
(oggi
Anglesey
nel
Galles nord-occidentale
). Non avendo imbarcazioni fece passare una squadra di uomini scelti che conoscevano i guadi e che riuscirono a raggiungere l'isola a nuoto con armi e cavalli. I
Britanni
sull'isola, esterrefatti per le capacità dei
Romani
, si arresero senza combattere. Senza mai vantarsi per queste imprese,
Agricola
mantenne il suo solito atteggiamento autoritario ma modesto.
XIX-XX)
Agricola
prese a governare la provincia con moderazione, alleggerì le imposte eliminando quelle ingiuste inventate dai predecessori. Nel primo anno ristabilì l'ordine nella provincia, giunta l'estate riunì l'esercito e intraprese la conquista di nuove regioni occupando numerose città.
XXI)
Agricola
prese molte iniziative per civilizzare la popolazione della provincia, incentivò la costruzione di templi, edifici pubblici e abitazioni, fece insegnare il latino ai giovani e così via.
XXII-XIV) Il terzo anno scoprì nuove genti e proseguì la conquista così nel quarto, fino a giungere ai limiti dell'isola. La linea che venne fortificata fra le insenature dette
Clota (Firth of Clyde)
e
Bodotria (Firth of Forth)
correva nel punto più stretto dell'isola e i
Romani
consideravano quanto si trovava oltre (la
Caledonia
) come se si fosse trattato di un'altra isola.
Agricola
volle stabilire un presidio rivolto verso l'
Ibernia (Irlanda)
sperando di poterla un giorno conquistare.
XXV-XXVII) Nel sesto anno i
Romani
arrivarono al confine della
Caledoni
dove il loro campo fu attaccato di notte dai
Britanni
. La pronta reazione di
Agricola
procurò ai
Romani
un'altra vittoria.
XXVIII) In quell'estate una coorte di soldati germanici che militava con
Agricola
disertò e si impadronì di tre navi. Dopo aver compiuto scorrerie ed essersi più volte scontrati con i
Britanni
, ridotti alla fame i disertori persero le navi che non sapevano pilotare, furono scambiati per pirati e catturati da
Svevi
e
Frisoni
che li vendettero come schiavi. Negli stessi anni
Agricola
subì un duro colpo per la morte di un figlio che aveva solo un anno.
XXIX-XXXV)I
Caledoni
si coalizzarono per affrontare gli invasori e il loro capo
Calgaco
prese il comando incitando i suoi a combattere per la libertà.
Tacito
fa pronunciare anche a
Agricola
un discorso ai soldati, quindi descrive brevemente gli schieramenti avversari presso il
monte Graupio
: ordinato e disciplinato quello romano, agitato e rumoroso quello dei
Caledoni
.
XXXVI-XXXVIII) Si iniziò a combattere da lontano con armi da lancio, ma
Agricola
comandò ad alcune coorti di ausiliari di impegnare il nemico in uno scontro corpo a corpo sapendo che le armi dei
Caledoni
non erano adatte a questo tipo di combattimento. La cavalleria attaccò a sua volta ma la natura del terreno e la ressa dei combattenti resero poco efficace il suo intervento. I
Caledoni
, che si trovavano in posizione più alta, tentarono una manovra per circondare i
Romani
ma
Agricola
aveva tenuto in riserva degli squadroni di cavalleria che rapidamente li misero in fuga mentre un'altra parte della cavalleria romana li coglieva alle spalle. Seguì un massacro e i
Caledoni
lasciarono sul campo diecimila uomini contro i trecentoquaranta caduti romani.
Il mattino seguente la luce mise in risalto la desolazione della regione ormai deserta dove si vedevano in lontananza i fuochi delle case incendiate dagli stessi
Britanni
per non lasciarle al nemico o per sfogare la frustrazione della sconfitta.
XXXIX)
Domiziano
si mostrò felice delle vittorie di
Agricola
ma in realtà ne era gelosissimo, la prudenza gli consigliò comunque di dissimulare il suo odio sperando che col tempo la gloria del vincitore sbiadisse.
XL) Fece decretare onori trionfali per
Agricola
e gli fece credere di essere destinato al governo della
Siria
ma facendo in modo che non ricevesse mai i necessari documenti. Dopo la vittoria
Agricola
tornò a
Roma
dove arrivò di notte con la massima discrezione per evitare un'accoglienza che prevedeva troppo calorosa.
Domiziano
lo salutò molto freddamente, poi
Agricola
si ritirò a vivere in ozio e tranquillità mostrandosi tanto modesto che chi lo incontrava si stupiva che egli fosse il famoso generale.
XLI) Ma il popolo dopo aver visto tanti comandanti incapaci e negligenti mettere in pericolo le legioni e i confini reclamava a gran voce
Agricola
come comandante supremo e in questo modo lo metteva in grande pericolo.
XLII) In vista della nomina dei
proconsoli
per l'
Asia
e l'
Africa
emissari di
Domiziano
si sforzarono di dissuadere
Agricola
dal candidarsi, infine lo minacciarono apertamente e lo costrinsero a fingere di rifiutare spontaneamente la carica.
XLIII) La morte di
Agricola
arrecò dolore a molti e molti sospettarono che
Domiziano
ne fosse responsabile perché durante la malattia del generale l'imperatore si informò troppo spesso e troppo spesso inviò i suoi medici a visitare l'infermo.
Domiziano
simulò abilmente un dolore che non provava e si rallegrò sapendo che
Agricola
lo aveva nominato coerede con la moglie e la figlia, scelta chiaramente dettata dalla volontà di proteggere i familiari.
Agricola
morì a cinquantasei anni il 23 agosto
93
. Fu di corporatura proporzionata e viso gradevole. La sua vita fu ricca di virtù e di gloria, non teneva alla ricchezza e possedeva mezzi dignitosi, lasciò moglie e figlia vive, parenti e amici salvi. Non ebbe la fortuna di conoscere lo splendido periodo di
Traiano
ma ebbe quella di non vedere gli orribili ultimi anni di
Domiziano
.
XLV) Alla sua morte i famigerati delatori
Caro Mezio/a>,
Catullo Messalino
e
Bebio Massa
non avevano ancora iniziato a rovinare onesti cittadini.
Elvidio Prisco
,
Giunio Maurico
,
Aruleno Rustico
,
Erennio Senecione
non erano ancora stati condannati.
Tacito
chiama beato il suocero per la splendida vita e per il tempismo della morte che gli ha risparmiato tanti misfatti. Alla figlia e al genero rimane il rimpianto di non essere stati presenti nei suoi ultimi istanti.
XLVI) La biografia si conclude con l'augurio di
Tacito
che chi ha amato
Agricola
ricordi più che il suo volto il suo pensiero e le sue azioni perché questo è il modo più giusto di onorare i morti.
Nam multos veterum, velut inglorios et ignobile oblivio obruet;
Agricola
posteritati narratus et traditus, superstes erit
(Perché molti antichi senza gloria e senza onori saranno dimenticati ma
Agricola
, narrato ai posteri, sopravvivrà).