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XVIII. Fu alto di statura, facile al rossore, un po' miope. Nell'insieme di bell'aspetto e proporzionato. Era calvo e se ne vergognava. XIX. Intollerante alla fatica si faceva quasi sempre trasportare in lettiga. Non era esperto delle armi ad eccezione dell'arco del quale era appassionato. XX. Non si dedicò mai agli studi storici o poetici. Non scriveva volentieri e delegava lettere e discorsi. XXI. Si dilettava giocando a dadi. Offriva spesso conviti che non degeneravano mai in orge. XXII. Uomo di libidine eccessiva, sedusse molte matrone fra cui Giulia figlia di Tito che morì perché costretta ad abortire mentre era incinta di lui.1