Eroe greco, figlio di Amintore, amico e compagno di Peleo, che lo aveva ospitato quando era stato esiliato dal padre. Compagno ed educatore di Achille nella guerra di Troia, uno dei capi dei Mirmidoni.
Compare anche nel catalogo degli eroi che cacciarono il Cinghiale Caledonio.
Amintore aveva una concubina e sua moglie, gelosa, istigò Fenice a sedurla. Sdegnato per essere stato tradito dal figlio, Amintore maledisse ed esiliò Fenice che riparò presso Peleo il quale lo ospitò e lo fece re della Terra dei Dolopi, paese particolarmente lontano, così che la sua maledizione non potesse nuocere alla casa reale.
In una versione del mito ripresa Apollodoro e da Licofrone nell'Alessandra, Fenice viene accecato da Amintore ma in seguito viene accompagnato da Peleo presso il centauro Chirone che gli rende la vista.
Fenice fu poi istruttore di Achille e, alla morte di questi, partecipò alla spedizione che andò a prendere Neottolemo a Sciro. Morì mentre tornava da Troia con Neottolemo e fu da questi sepolto.
Nel nono canto dell'Iliade racconta il mito del Cinghiale Calidonio paragonando la decisione di Meleagro di non combattere con quella di Achille.

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Riferimenti letteratura:

Iliade

Igino - Fabulae

Pseudo-Apollodoro - Biblioteca

Licofrone - Alessandra

Ditti Cretese - Storia della guerra troiana

Quinto Smirneo - Posthomerica

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