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FLAVIO EUTROPIO
COMPENDIO DELLA STORIA DI ROMA
(Sintesi parziale)
LIBRO I
1) L'impero romano ebbe inizio da
Romolo
che con il fratello gemello
Remo
nacque dalla
vestale
Rea Silvia
amata da
Marte
. Cresciuto fra i pastori all'età di diciotto anni fondò una piccola città sul
Palatino
, trecentonovantaquattro anni dopo la caduta di
Troia
.
2) Chiamò la città
Roma
, vi accolse molti vicini e scelse cento consiglieri che chiamò senatori. Rapì le donne dei vicini e per questo dovette combattere contro
Ceninesi
,
Antemnati
,
Crustumini
,
Sabini
,
Fidenati
e
Veienti
. Svanì durante un temporale dopo trentasette anni di regno e fu divinizzato. Per un anno il governo fu retto dai senatori che si alternavano ogni cinque giorni al potere.
3) Fu quindi eletto
Numa Pompilio
che stabilì le leggi della città, riordinò il calendario e i riti religiosi. Morì di malattia dopo aver regnato quarantatre anni.
4) A
Numa
successe
Tullo Ostilio
che assoggettò gli
Albani
, i
Veienti
e i
Fidenati
. Ingrandì la città includendo il Celio. Dopo trentadue anni di regno morì nell'incendio della reggia colpita da un fulmine.
5) Seguì Anco Marzio che ampliò
Roma
annettendo
Aventino
e Gianicolo e fondò Ostia. Morì di malattia nel ventiquattresimo anno di regno.
6)
Tarquinio Prisco
raddoppiò il numero dei senatori, fabbricò il Circo e istituì i giochi ed il trionfo. Costruì le mura, le cloache e sconfisse i
Sabini
. Nel trentottesimo anno di regno fu ucciso dai figli di Anco Marzio.
7)
Servio Tullio
, successore di
Tarquinio Prisco
, era figlio di una madre nobile ma schiava. Sconfisse i
Sabini
, aggiunse alla città il Viminale, il Quirinale e l'Esquilino. Suddivise la popolazione in base al censo e eseguì il primo censimento dal quale risultarono 83.000 cittadini. Fu ucciso dalla figlia e dal genero
Lucio Tarquinio
nel quarantesimo anno di regno.
8)
Lucio Tarquinio Superbo
vinse i
Volsci
, conquistò
Gabi
e
Suessa Pomezia
e fece pace con gli
Etruschi
. Mentre combatteva contro
Ardea
perse il regno a causa del figlio che violò la matrona
Lucrezia
moglie di
Tarquinio Collatino
provocando una rivolta che portò alla caduta della monarchia.
I sette re avevano governato
Roma
per duecentoquarantatre anni, i confini del dominio romano a quei tempi non superavano le quindici miglia.
9) Da allora invece di un re vennero eletti due consoli con mandato annuale. I primi due consoli furono Lucio Giunio Bruto e Tarquinio Collatino, marito di Lucrezia. Collatino fu destituito perché non si volle permettere a un membro della famiglia dei Tarquini di rimanere a Roma. Lasciò la città in modo onorevole e fu sostituito da
Valerio Publicola
. Intanto Tarquinio il Superbo radunava un esercito e attaccava i Romani per riprendere il potere.
10) Nel primo scontro, vinto dai Romani, Bruto e Arunte figlio di Tarquinio si uccisero a vicenda.
Publicola
scelse come collega Spurio Lucrezio Tricipitino padre di Lucrezia che poco dopo morì e fu sostituito da Orazio Pulvillo.
11) Nel secondo anno Tarquinio continuò la guerra con l'aiuto di Porsenna re degli
Etruschi
. Nel terzo anno, avendo Porsenna concluso la pace separata con i Romani, Tarquinio si ritirò con la famiglia a Tuscolo dove visse altri quattordici anni.
Nel quarto anno i
Sabini
attaccarono Roma e furono sconfitti, nel quinto anno morì
Valerio Publicola
, tanto povero che le esequie furono pagate con una questua.
12) Nove anni dopo la cacciata del re, per fronteggiare il genero di Tarquinio fu istituita la dittatura, il primo
dittatore
fu Larcio che scelse Spurio Cassio come maestro di cavalleria.
13) Sedici anni dopo l'espulsione dei re il popolo si sollevò ed ottenne l'istituzione dei
tribuni della plebe
, difensori del popolo contro gli abusi del senato e dei consoli.
14) L'anno successivo i Volsci riaprirono le ostilità ma furono sconfitti e persero la città di Corioli.
15) Il diciottesimo anno dopo la cacciata dei re venne bandito da Roma il conquistatore di Corioli Quinto Marcio il quale si accordò con i Volsci e mosse guerra ai Romani.
16) Nel consolato di Cesone Fabio e Tito Virginio trecento membri della famiglia Fabia vollero affrontare da soli i
Veienti
e perirono tutti, della famiglia rimase solo un bambino troppo giovane per combattere.
17) L'anno seguente mentre l'esercito romano era bloccato sul
Monte Algido
venne eletto
dittatore
Lucio Quinzio Cincinnato
. Lo trovarono nei campi a coltivare la terra con le proprie mani, subito intervenne, sconfisse i nemici e liberò l'esercito.
18) L'anno 302 di Roma invece dei consoli furono eletti dieci Decemviri. Governarono bene nel primo anno ma nel secondo Appio Claudio si invaghì della figlia di un certo Virginio ma questi per salvare l'onore della figlia la uccise suscitando una sedizione. Il decemvirato fu abolito e i decemviri condannati.
19) L'anno 315 di Roma i
Fidenati
e i
Veienti
comandati dal re Tolumnio si sollevarono contro i Romani. Il
dittatore
Mamerco Emilio e il maestro di cavalleria
Lucio Quinzio Cincinnato
li sconfissero, Tolumnio fu ucciso e
Fidene
distrutta.
20) Vent'anni dopo i
Veienti
attaccarono di nuovo. Fu nominato
dittatore
Furio Camillo che li vinse in battaglia quindi assediò la loro città prendendola dopo un lungo assedio, prese anche
Faleria
ma fu calunniato e mandato in esilio. Poco dopo i
Galli Senoni
sconfissero i Romani sul fiume Allia e occuparono tutta Roma tranne il Campidoglio. Camillo che viveva non lontano accorse e fece strage dei Galli che tuttavia pretesero un riscatto per togliere l'assedio al Campidoglio ma quando partirono furono raggiunti da Camillo che li sconfisse di nuovo e tolse loro le insegne che avevano preso e l'oro del riscatto. Celebrò il terzo trionfo e fu salutato come secondo fondatore della città.
LIBRO II
1) Con un cambiamento delle leggi, in luogo dei consoli vennero eletti i tribuni militari con podestà consolare. Camillo assoggettò i Volsci e conquistò Sutri e altre città.
2) Tito Quinzio Cincinnato sbaragliò i Prenestini sul fiume Allia, alle porte di Roma, inseguì i nemici e conquistò la loro città, quindi celebrò il trionfo.
3) La carica dei tribuni militari venne abrogata, poi ripristinata dopo quattro anni in cui Roma non ebbe supremi magistrati, trascorsi altri tre anni i tribuni vennero ancora aboliti e si tornò ai consoli.
4) Consoli Lucio Genuzio e Quinto Servilio, morì Camillo.
5) Tito Quinzio dittatore attaccò i Galli che erano scesi in Italia e si erano accampati nei pressi di Roma. Il giovane Tito Manlio uccise un gallo in duello e gli prese una collana d'oro da cui ebbe il cognome di Torquato e lo tramandò ai discendenti (torques=collana).
I Galli fuggirono e in seguito furono ancora sconfitti da Gaio Sulpicio. Gaio Marcio vinse gli
Etruschi
e nel suo trionfo sfilarono ottomila prigionieri.
6) I Latini riufiutarono la leva ma bastarono i Romani per formare dieci legioni con oltre sessantamila combattenti. L'armata comandata da Lucio Furio mosse contro i Galli. Marco Valerio accettò la sfida a duello di un Gallo e la vinse. Poiché prodigiosamente un corvo si avventò contro il Gallo durante il combattimento, Valerio ebbe il cognome di Corvo, per la sua vittoria ottenne il consolato a ventitre anni.
7) I Latini pretendevano che uno dei consoli fosse scelto fra loro, ne nacque uno scontro in cui furono sconfitti e ai consoli vincitori (Tito Manlio Torquato e Publio Decio Mure) furono dedicate statue nel Foro.
8) Si combatteva a centotrenta miglia da Roma contro i Piceni. Il dittatore Papirio Cursore, dovendo recarsi a Roma, delegò il comando a Quinto Fabio Massimo con l'ordine di non attaccare in sua assenza, ma Fabio Massimo colse un'occasione favorevole e riportò una grande vittoria. Papirio Cursore lo condannò a morte per non aver rispettato il suo ordine ma fu costretto a revocare la condanna per la sollevazione dei soldati e del popolo.
(p.73) 9) Sotto il consolato di Tito Veturio e Spurio Postumio i Romani, sconfitti dai
Sanniti
, subirono l'umiliazione delle forche caudine, vendicata l'anno successivo da Lucio Papirio che vinse i
Sanniti
e ne fece passare oltre settemila sotto il giogo.
Il quel periodo il censore Appio Claudio derivò l'Acqua Claudia e lastricò la Via Appia.
Quando i
Sanniti
riaprirono le ostilità riportarono una vittoria sul console Quinto Fabio Massimo che tuttavia li sconfisse in uno scontro successivo. In seguito i consoli Publio Rufino e Manio Curio Dentato riportarono la vittoria definitiva mettendo fine alla guerra sannitica che durava da quarantanove anni.
LIBRO VI
Capitolo I
1) Sotto il consolato di Marco Emilio Lepido e di Quinto Lutazio Catulo (78 a.C.) scoppiarono nuove guerre. In
Spagna
Sertorio, che era stato seguace di Mario, per non essere perseguito sollevò una rivolta. Gli furono opposti Quinto Cecilio Metello e Lucio Domizio (Calvino). Domizio fu sconfitto e Metello combattè contro Sertorio con esito incerto, anche quando giunse Pompeo Magno in suo aiuto. Infine Sertorio venne ucciso dai suoi stessi soldati e la guerra ebbe rapidamente termine.
2) In
Macedonia
morì il governatore Appio Claudio e fu sostituito da Caio Scribonio Curione che sconfisse i Dardani e dopo tre anni di guerra ottenne il trionfo.
3) Publio Servilio con una campagna di tre anni sottomise la Cilicia, conquistò le città di Faaselide, Olimpo e Corico e sconfisse gli Isauri meritando il trionfo e il nome di Isaurico.
4) Caio Cosconio,
proconsole
in Illiria, conquistò Salona e gran parte della Dalmazia.
5) Il console Marco Emilio Lepido tentò di riaprire la guerra civile (contro le leggi di Silla che era recentemente morto) ma l'opposizione del collega Catulo mandò a vuoto i suoi tentativi.
6) Nell'anno di Roma 676, consoli Lucio Licinio Lucullo e Marco Aurelio Cotta, morì Nicomede di Bitinia lasciando erede il popolo romano. Mitridate infranse i patti e occupòle province di Bitinia e Asia, sconfisse il console Aurelio Cotta ma fu sopraffatto da Lucullo che lo costrinse a ritirarsi a Bisanzio.
7) Nell'anno di Roma 678, Marco Licinio Lucullo, cugino di Lucio [in realtà era il fratello minore], ebbe il governo della
Macedonia
, In Italia un gruppo di settantaquattro gladiatori capeggiati da Spartaco, Crisso e Enomao fuggirono e sobillarono una rivolta riuscendo in breve a raccogliere sessantamila seguaci, furono infine sconfitti in Puglia dal
proconsole
Marco Licinio Crasso.
8) Nell'anno di Roma 681, consoli Publio Cornelio Lentulo e Gneo Aufidio Oreste, si combatteva la guerra mitridatica (Lucio Licinio Lucullo) e la Macedonica (Marco Licinio Lucullo).
Lucio Lucullo, recuperate la Paflagonia e la Bitinia, invase il Ponto, regno di Mitridate, occupando Sinope e
Amiso
.
In battaglia presso Cabira, Mitridate perse gran parte delle truppe e fu privato dell'
Armenia Minore
. Riparò presso Tigrane re d'
Armenia
che aveva occuipato Mesopotamia,
Siria
e parte della
Fenicia
a danno dei Persiani.
9) Lucullo entrò in
Armenia
e benché disponesse di forze molto minori di quelle dei nemici sconfisse Tigrane, si impadronì di Tigranocerta e di Nisibi e catturo il fratello del re ma, intanto, i presidi che aveva lasciato nelle province sottomesse venivano sopraffatti da Mitridate che rioccupò il Ponto. Mentre Lucullo si preparava ad attaccare i Persiani fu sostituito.
10) L'altro Lucullo (Marco) che combatteva in
Macedonia
, sbaragliò i Bessi sul monte Emo, prese le città di Uscudama e Cabile e avanzò fino al Danubio. lungo la costa el Ponto devastò Apollonia e occupò Calati, Partenopoli, Tomi, Istro, Burzarione. Tornati a Roma entrambi i Luculli celebrarono il trionfo.
LIBRO VII
1) Dopo la morte di
Cesare
riprese la guerra civile. Il senato favoriva gli uccisori di
Cesare
ma
Marco Antonio
li combatteva e fu dichiarato nemico pubblico. Andarono contro di lui i consoli
Pansa
e
Irzio
con
Ottaviano
ancora diciottenne, nipote e erede di
Cesare
.
Pansa
e
Irzio
morirono e
Ottaviano
rimase solo al comando.
2) Sconfitto,
Antonio
si rivolse a
Lepido
che lo accolse e lo riconciliò con
Ottaviano
. I tre si accordarono e presero il potere con le armi. Fecero uccidere tutti gli avversari fra cui
Cicerone
.
3)
Bruto
e
Cassio
, uccisori di
Cesare
, erano in
Macedonia
dove si preparavano a combattere.
Ottaviano
e
Antonio
lasciato
Lepido
a governare l'
Italia
, li affrontarono a
Filippi
e li sopraffecero al secondo scontro. I triumviri quindi spartirono fra loro le province mentre
Lucio Antonio
, fratello di
Marco
, si ribellava. A
Perugia
Lucio Antonio
fu vinto e catturato.
4) I seguaci superstiti di
Bruto
e
Cassio
andarono in Sicilia presso Sesto Pompeo figlio di Pompeo Magno.
Ottaviano
e
Antonio
si armarono contro Sesto Pompeo ma poi vennero ad un accordo.
5) Nello stesso periodo Agrippa riportò una vittoria in
Aquitania
e
Ventidio Basso
ottenne un trionfo per la guerra contro i
Parti
. Anche
Antonio
combattè con successo contro i
Parti
ma durante il ritorno i suoi soldati soffrirono molto per la fame e per la peste.
7) Per cupidigia di potere si arrivò allo scontro finale fra
Ottaviano
e
Antonio
.
Antonio
fu sconfitto ad
Azio
e fuggì in Egitto ma vedendosi senza scampo si uccise. Anche
Cleopatra
morì facendosi mordere da un aspide.
Ottaviano
unì l'Egitto all'impero e lo fece governare da Gneo Cornelio Gallo.
8) Da questo momento
Ottaviano Augusto
regnò da solo per quarantaquattro anni. Morì a settantasei anni di morte naturale.
9)
Augusto
aggiunse all'impero l'Egitto, la Cantabria, la
Dalmazia
, la Peucezia, l'
Aquitania
, l'Illiria, la Rezia, la Vindelica, il paese dei
Salassi
e tutte le città marittime del Ponto.
Affidò le guerre in Germania e
Pannonia
rispettivamente a
Druso
e
Tiberio
suoi figliastri. Tolse l'
Armenia
ai
Parti
e recuperò le insegne di Crasso.
10) Sotto
Augusto
la Galazia fu ridotta in provincia. Giuba fondò una città in Mauretania chiamandola Cesarea in suo onore, ricevette omaggi da molti re e morendo lasciò lo stato floridissimo al figlio adottivo
Tiberio
.
11)
Tiberio
fu infingardo, avaro, libidinoso. Non combattè mai personalmente. Prese il regno di Archelao di Cappadocia imprigionandolo con un inganno. Morì in
Campania
dopo ventitre anni di regno.
12)
Gaio Cesare detto Caligola
, nipote di
Druso
e successore di
Tiberio
, fu ancora peggiore. Organizzò una spedizione in Germania senza concludere nulla, stuprò le sorelle e fu ammazzato nel quarto anno di regno.
13) L'impero passò a
Claudio
figlio di
Druso
e zio di
Caligola
,
Claudio
conquistò la
Britannia
con i suoi generali
Gneo Senzio
e
Aulo Plauzio
, comprese nell'impero le
isole Orcadi
e chiamò suo figlio
Britannico
. Morì a sessantaquattro anni dopo quattordici di regno.
14) A
Claudio
succedette
Nerone
, molto simile allo zio
Caligola
. Fu famoso per il lusso e gli sprechi, per la crudeltà, per le sue vergognose esibizioni di comico. Uccise il fratello, la moglie e la madre. Incendiò Roma per inscenare la caduta di
Troia
. Non osò intraprendere azioni belliche, durante il suo regno due città della
Britannia
furono distrutte e i
Parti
ripresero l'
Armenia
.
15) Abbandonato da tutti e dichiarato nemico dal Senato fuggì mentre si discuteva il modo di giustiziarlo e si uccise nella casa di campagna di un suo liberto. Aveva regnato quattordici anni e con lui si estinse la stirpe dei Cesari.
16) Successore di
Nerone
fu Servio Galba, eletto imperatore a settantatre anni, acclamato in
Spagna
e Gallia e poi confermato da tutto l'esercito. Galba aveva ricoperto molte cariche e compiuto importanti imprese. Governò equamente ma con eccessiva severità e dopo sette mesi fu fatto uccidere da
Otone
.
17) Mentre
Otone
prendeva il potere le legioni in Germania proclamavano imperatore Vitellio. Sconfitto a Betriaco,
Otone
disse ai soldati di non credersi tanto importante da valere una guerra civile e si uccise dopo novantacinque giorni di regno.
18) Divenne dunque imperatore
Vitellio
, di famiglia non nobile il cui padre era stato tre volte console.
Vitellio
, oltre che per le sue efferatezze, era noto per la sua ingordigia, sembra infatti che prendesse quattro o cinque pasti al giorno. Incendiato il
Campidoglio
vi fece morire
Sabino
fratello di
Vespasiano
(che probabilmente vi si era rifugiato durante uno scontro), ma fu a sua volta ucciso dai partigiani di
Vespasiano
che lo sgozzarono pubblicamente e gettarono il cadavere nel
Tevere
.
19) Gli successe
Vespasiano
proclamato imperatore in
Palestina
, famoso per le imprese militari in
Germania
e
Britannia
compiute sotto
Claudio
fra le quali la conquista dell'isola di Vette (Wight).
Governò con saggezza e moderazione, avido di denaro sapeva tuttavia essere liberale con i bisognosi. Sottomise la
Giudea
e
Gerusalemme
insieme al figlio
Tito
, ridusse a provincia l'
Acaia
, la
Licia
,
Rodi
,
Bisanzio
,
Samo
, la
Tracia
, la
Cilicia
e la
Commagene
.
20) Grazie alla modestia e alla clemenza con cui evitava di punire le offese fu amato dal senato e dal popolo. Morì di dissenteria in
Sabina
all'età di sessantanove anni, dopo sei di regno.
21) Gli successe il figlio
Tito
, detto delizia del genere ummano per le sue grandi virtù. Durante il suo principato non pronunciò alcuna condanna, trattò tutti con grande amabilità e si sforzò sempre di aiutare i sudditi. Inaugurò in
Roma
il grande anfiteatro.
22) Morì di malattia a quarantadue anni dopo due anni e otto mesi di regno.
23) Subentrò
Domiziano
, fratello minore di
Tito
, che non aveva le virtù di famiglia. Nei primi tempi si comportò con moderazione ma via via lasciò che la sua crudeltà prendesse il sopravvento e fece morire molte persone anche fra i senatori e i suoi stessi parenti.
Condusse quattro spedizioni contro i
Sarmati
, contro i
Catti
e due contro i
Daci
. Eresse a
Roma
molti monumenti fra cui l'odeon e il tempio di Iside e Serapide. Fu ucciso nel palazzo dai suoi familiari a quarantacinque anni di età dopo quindici di regno.
LIBRO VIII
1) L'anno di Roma 850, consoli Vetere e Valente, la Repubblica passò nelle mani di Nerva, successore del tiranno
Domiziano
, che fu eletto già anziano per opera di Petronio Secondo prefetto del pretorio e di Partenio uccisore di
Domiziano
.
Nerva resse il potere con rettitudine e umanità, adottò Traiano e morì a Roma dopo un anno e quattro mesi. Aveva settantadue anni.
2) Divenne imperatore Ulpio Crinito Traiano, originario della città spagnola di Italica, figlio di un consolare.
Ingrandì l'impero, sconfisse Decebalo conquistando la Dacia e facendone una provincia oltre il
Danubio
. Riprese l'
Armenia
ai Parti, conquistò vaste regioni fino ai confini dell'India creando le nuove province di
Armenia
,
Siria
, Mesopotamia e Arabia.
Fu molto amato per la sua giustizia e liberalità, per la modestia e per i modi cordiali con cui frequentava gli amici. Non commise ingiustizie e non condannò mai a morte. Morì di dissenteria tornando da una spedizione in Persia all'età di sessantatre anni, dopo diciannove anni di impero. Ke due ossa chiuse in un'urna d'oro giacciono nella base dell'altissima colonna che si trova nel suo foro.
LIBRO IX
...
20-22) Dopo la morte di
Numeriano
venne nominato imperatore
Diocleziano
il quale negò di aver avuto parte nell'uccisione del predecessore e uccise
Apro
che ne era stato l'esecutore materiale, quindi sconfisse in battaglia Carino.
Inviò
Massimiano
, nominato cesare, a reprimere i Bagaudi, contadini ribelli in Gallia. Uno dei comandanti di
Massimiano
, di nome
Carausio
, ebbe il compito di vigilare sulla Manica che era infestata da pirati sassoni e franchi ma fu sospettato di connivenza con i pirati stessi e
Massimiano
ordinò la sua eliminazione. Saputolo
Carausio
si proclamò imperatore e si impossessò della
Britannia
.
Contemporaneamente Achilleo si era ribellato in Egitto, i Quinquegenziani in
Africa
, Narseo in Oriente.
Diocleziano
per fronteggiare la situazione nominò augusto
Massimiano
e creò due nuovi cesari:
Costanzo
e
Galerio
. Fece sposare a
Costanzo
, nipote di Claudio II, la figliastra di
Massimiano
di nome Teodora e a
Galerio
la propria figlia Valeria.
Tuttavia
Carausio
riuscì a resistere finché non si raggiunse un accordo e fu ucciso dopo sette anni dal suo compagno
Allecto
che fu a sua volta eliminato dal prefetto del pretorio
Asclepiodoto
.
23) In Gallia, presso Lingoni,
Costanzo
subì una sconfitta contro gli Alemanni e fu costretto a cercare rifugio nella città ma dopo poche ore, ricevuti rinforzi, fece strage dei nemici.
Massimiano
debellò i Quinquegenziani e
Diocleziano
fece uccidere Achilleo dopo averlo assediato per otto mesi in Alessandria.
Galerio
fu sconfitto da Narseo re dei
Persiani
per aver affrontato lo scontro con inadeguata preparazione, successivamente riunì forze più ingenti, si scontrò ancora con Narseo in
Armenia
e questa volta lo sconfisse ricavando un ricco bottino. La famiglia del re e nobili persiani furon o fatti prigionieri e Narseo fu esiliato.
Diocleziano
era molto intelligenti e sapeva astutamente dissimulare la propria rigidezza. Al contrario
Massimiano
era rozzo e feroce e non faceva nulla per nasconderlo.
Quando
Diocleziano
i propose al collega di abdicare entrambi,
Massimiano
accettò a malincuore.
Diocleziano
e
Massimiano
, dopo aver celebrato il trionfo si ritirarono a vita privata rispettivamente a Salona e in Lucania.
LIBRO X
Divenuti augusti,
Galerio
e
Costanzo
dovevano dividere fra loro l'impero ma
Costanzo
, che era persona modesta e virtuosa, si accontentò delle Gallie rinunciando all'
Italia
e all'
Africa
. Governò le Gallie con saggezza e morì a Erboraco dopo aver regnato per tredici anni.
Dal canto suo
Galerio
nominò cesari Massimino (Oriente) e Severo (
Italia
), ma alla morte di
Costanzo
il figlio naturale di questi, Costantino, venne proclamato imperatore in
Britannia
. Contemporaneamente a Roma i pretoriani acclamavano Massenzio figlio di
Massimiano
. Il vecchio ex-augusto dal suo rifugio in Lucania riprese subito le sue ambizioni imperiali mentre
Galerio
incaricava Severo di reprimere Massenzio e i pretoriani ma i soldati tradirono Severo, che morì durante il ritorno, e passarono all'avversario.
Massimiano
cercò di destituire il figlio e prendere personalmente il potere, non riuscendovi si ritirò in Gallia con l'intenzione di uccidere il genero Costantino, ma questi fu avvertito dalla moglie Fausta e
Massimiano
, dopo un tentativo di fuga, fu messo a morte.
Dopo aver nominato augusto Licinio,
Galerio
morì e l'impero rimase in mano alle quattro figure della nuova generazione: Costantino, Massenzio, Licinio e Massimino.
Nel quinto anno di potere Costantino combattè contro Massenzio e lo sconfisse definitivamente a Roma al
Ponte Milvio
. Poco dopo in Oriente Massimino moriva combattendo contro Licinio.
Mirando ad essere l'unico imperatore, Costantino attaccò Licinio, occupò la
Dardania
, la Mesia, la
Macedonia
ed altre province e dopo una guerra lunga e complessa Licinio si arrese a
Nicomedia
e più tardi venne ucciso.
Il potere cambiò l'animo di Costantino che incrudelì anche contro la propria famiglia, fece uccidere un figlio, un figlio della sorella, la propria moglie e molti amici.
Eutropio, pagano, esprime un giudizio nel complesso negativo su Costantino e sul suo regno anche se riconosce la sua gloria militare per le vittorie sui Goti e su altre popolazioni barbariche e la giustizia di una parte delle leggi da lui emanate. Fondò la città che ebbe il suo nome e la volle tale da emulare Roma.
Costantino morì a sessantasei anni mentre preparava una campagna contro i
Parti
, erano suoi eredi tre figli ed un nipote.